a cinematografia e la lingua italiane hanno fatto capolino nel folclore politico zagabrese. Merito questo del Presidente della Repubblica e del premier che non disdegnano affatto di mettere in mostra pubblicamente la loro conoscenza della cultura italiana. Del resto, potremmo aggiungere, entrambi hanno radici nell’area adriatica, per sua natura terra d’incontro e d’intreccio culturale.

«Brutti, sporchi e cattivi»

Magari l’italiano non è stato usato in un contesto molto edificante come quello dei continui scontri dialettici tra le alte cariche dello Stato sul nodo della presidenza della Corte suprema. Ma è stato volutamente utilizzato per “nobilitare” questo confronto, ovvero le varie esternazioni. Il primo a iniziare è stato il Presidente della Repubblica che si è richiamato al film del 1976 diretto da Ettore Scola “Brutti, sporchi e cattivi”, per affibbiare di fatto tali epiteti al premier Andrej Plenković, al presidente del Sabor Gordan Jandroković e al leader dell’SDSS, Milorad Pupovac.
Quale migliore occasione per il premier per rispondere per le rime, facendo sfoggio della sua conoscenza dell’italiano.

«Qualcuno fa schifo»

Commentando il richiamo del Presidente al film di Scola (con Nino Manfredi protagonista) il premier – nell’ambito delle dichiarazioni rilasciate ieri – ha detto in lingua italiana di sapere anche lui l’italiano, rilevando sempre in italiano: “Possiamo dire anche che qualcuno fa schifo”. Ha poi aggiunto, tornando a parlare in croato, di non voler abbassarsi al livello di chi appiccica agli altri simili epiteti.
Il capo dell’Esecutivo ha ripetuto però, nel corso della conferenza stampa tenuta ieri, di voler difendere i suoi colleghi e di voler opporsi ai tentativi di banalizzare la nomina del presidente della Corte suprema e la riforma della magistratura. “Ci sono coloro che vogliono piazzare la tesi secondo la quale le due cose sono collegate, ma non è così: la riforma della magistratura la fanno il governo e il Sabor”, ha sottolineato ancora Andrej Plenković.