Milanović e lo scandalo gas: “Una rapina. E il governo…”

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Milanović e lo scandalo gas: “Una rapina. E il governo…”
Il presidente Milanović e il premier Plenković. Foto Davor Puklavec /PIXSELL

Ha atteso tre giorni Zoran Milanović prima di commentare lo scandalo del gas, che ha visto coinvolte 5 persone che hanno truffato la compagnia petrolifera Ina per oltre un miliardo di kune (132 euro). E lo ha fatto con un post su Facebook, in cui non ha risparmiato, come al solito, il governo e il premier Plenković.

“Alla vigilia di un autunno difficile che comporterà aumenti drammatici dei prezzi di energia, gas ed elettricità per i cittadini e l’economia croati, e in una situazione in cui non sono state ancora offerte misure per preservare la stabilità sociale ed economica della Croazia, sono stupito e preoccupato nell’apprendere che nell’Ina sia stato messo in pratica un modello di business che ha tutte le caratteristiche di una rapina organizzata”, scrive il presidente della Repubblica.

“Invece del gas proveniente da fonti croate che servirebbe a rafforzare la sicurezza energetica nazionale – cosa particolarmente importante nelle condizioni odierne di crisi energetica internazionale – stiamo assistendo a come il commercio di gas dell’Ina si sia trasformato in uno sportello automatico per l’arricchimento delle persone legate al governo. Almeno per quanto ne sappiamo finora – si legge ancora nel post -. È surreale che il governo affermi che gli arresti degli indagati sono la prova che il sistema funziona, mentre non c’è una spiegazione coerente sulla responsabilità dell’intera catena di gestione e supervisione, in cui, da parte croata, si trovano persone che sono state selezionate e nominate dal governo di Andrej Plenković”.

“È incredibile che a cittadini, scuole, asili nido, imprenditori e a tutti coloro che usano il gas vengano annunciati aumenti multipli del prezzo come una necessità senza alternativa, mentre allo stesso tempo il gas Ina a buon mercato viene trasferito ai rivenditori proprio davanti ai loro occhi?”, scrive Milanović.

“Le informazioni finora disponibili sono sufficienti per sollevare la questione della responsabilità di un numero di persone molto più grande di quelle arrestate, e per mettere sotto osservazione la gestione dell’Ina, ma anche l’intero settore energetico, in cui a quanto pare non succede nulla senza la partecipazione e la conoscenza del governo”, conclude il capo dello Stato.

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