
Luka Menalo fa esplodere Rujevica. Stava correndo il secondo minuto di recupero dei 5′ concessi dall’arbitro Erceg e la partita stava lentamente avviandosi sullo 0-0. Ma poi Menalo ha preso il pallone a metà campo si è involato verso l’area del Varaždin e ha chiesto l’uno-due a Fruk, che gli ha restituito subito il pallone. Menalo è entrato in area e sembrava ormai finito troppo addosso al portiere, che però è riuscito a scavalcare con un delizioso pallonetto facendo impazzire di gioia lo stadio. Tre punti pesantissimi quelli conquistati contro il Varaždin nella corsa al titolo, tanto più che il successo è arrivato in inferiorità numerica dopo l’espulsione di Radeljić al 55′.
Il Rijeka ringrazia anche la Lokomotiva che in serata pareggia al Poljud (1-1): gol di Karačić nel secondo minuto di recupero del primo tempo per gli zagabresi, pareggio di Trajkovski al 98′. Così i fiumani mettono la freccia e tornano in vetta alla classifica a +1 sull’Hajduk di Gattuso.

Prima del calcio d’inizio Srećko Juričić ha omaggiato Leon Benko e Josip Brezovec, cresciuti nel Varteks e diventati poi grandi protagonisti con la maglia biancocrociata, quindi è stato osservato un minuto di raccoglimento in onore dello storico portiere e bandiera dei fiumani Marijan Jantoljak, scomparso pochi giorni fa.
Selahi rischia il rosso
Padroni di casa subito a spingere e al 3′ Djouahra si divora l’1-0 calciando a lato un rigore in movimento dopo uno svarione difensivo degli ospiti. Poco dopo Čop manca di un soffio la deviazione sul cross rasoterra di Oreč. Brivido quando l’arbitro Erceg viene richiamato dal VAR per verificare un duello tra Selahi e Mamić. Il mediano rischia il rosso diretto per fallo da ultimo uomo (come accaduto contro il Gorica, sempre a Rujevica), ma il check non ravvisa alcuna irregolarità. Nel frattempo inizia piovere, ma il campo è stato comunque abbondantemente bagnato prima della gara. Ba è il primo giocatore a finire sul taccuino di Erceg per una trattenuta su Fruk, seguito poco dopo da Radeljić per un fallo a centrocampo. Dopo una fase un po’ interlocutoria, il Rijeka si fa vedere con una conclusione da posizione defilata di Devetak che termina lontano dallo specchio. Nel finale di frazione velenosissimo diagonale da fuori di Oreč, fin qui il migliore in campo, che passa vicinissimo al palo. È l’ultimo sussulto di un primo tempo che nel complesso ha offerto ben poco. Uno 0-0 che non è certo una sorpresa dato che ad affrontarsi sono le due migliori difese del campionato…

Traversa di Mamić
All’intervallo due cambi per Šafarić, nessuno per Đalović. Fiumani subito pericolosi con la capocciata di Majstorović sul corner di Djouahra che Zelenika respinge di piede. Al 55′ il Rijeka resta in dieci per l’espulsione di Radeljić che, già ammonito, si becca il secondo giallo per un fallo su Duvnjak. La squadra di casa però non si scompone e Zelenika è bravo a disinnescare la frustata dal limite di Fruk. Primo cambio per Đalović che inserisce Menalo al posto di un impalpabile Čop. Poco dopo è Oreč a chiedere il cambio: al suo posto entra Bogojević. Ora è la compagine dello Zagorje a far girare palla facendosi vedere sempre più spesso dalle parti di Zlomislić. Fruk ci prova direttamente da punizione, la mira lascia però a desiderare. Nel frattempo Manev rileva un poco brillante Djouahra. Ospiti in spinta e all’80’ la zuccata di Mamić si stampa sulla traversa. Ma in pieno recupero la zampata di Menalo (su assist del solito Fruk) fa esplodere Rujevica per un 1-0 che sa di miracolo e che soprattutto può valere tantissimo in ottica titolo.

Đalović: «Vittoria dolcissima»
“Sono state due partite in una: una in 11 contro 11 e l’altra in 10 contro 11 – l’analisi del tecnico Radomir Đalović nel post-partita –. Ancora una volta i ragazzi hanno dimostrato carattere non mollando fino alla fine. La squadra mi è piaciuta nel primo tempo, abbiamo concesso poco creando un paio di situazioni pericolose che avremmo dovuto concretizzare. Abbiamo vinto giocando male? Non è così. Contro l’Istra in Coppa non siamo stati all’altezza, stavolta invece la prestazione c’è stata. Poi è ovvio che in dieci uomini sei costretto a soffrire e a chiuderti in difesa. Tre vittorie di fila per 1-0 sono dolcissime. Menalo? Non l’abbiamo preso soltanto per fare numero. Un ragazzo fantastico e un giocatore duttile che può ricoprire più ruoli. Una vera fortuna averlo in rosa”.







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