Prove di dialogo tra governo e Sindacato per cercare di sventare lo sciopero annunciato dal personale sanitario. Il ministro della Sanità Vili Beroš ha convocato lunedì le cinque associazioni dei medici che due settimane fa hanno promosso la manifestazione di protesta svoltasi a Zagabria chiedendo di essere ricevute dal premier Andrej Plenković. È quanto annunciato dal Sindacato croato dei medici (HLS) e dal dicastero della Sanità.
“Lunedì avremo una riunione nella sede del Ministero”, ha detto la presidente dell’HLS, Renata Čulinović Čaić, facendo sapere che le organizzazioni di categoria non rinunciano ai colloqui con il primo ministro al quale hanno inviato una lettera. “È strano e triste che il presidente del governo non voglia riceverci, anche se finora ha ricevuto vari gruppi e singoli”, ha aggiunto Renata Čulinović Čaić, il cui Sindacato è impegnato in questi giorni nell’organizzazione dello sciopero dei medici che potrebbe svolgersi nel mese di maggio. Alla fine della prossima settimana l’Assemblea dell’HLS sarà chiamata a definire la durata dell’astensione dal lavoro che potrebbe protrarsi per un giorno solo, una settimana o essere ad oltranza.
Renata Čulinović Čaić ha fatto sapere che la protesta delle associazioni dei medici croati è stata sostenuta anche dalla Federazione europea dei Sindacati medici (FEMS), alla quale l’HLS sta presentando una relazione sulla situazione del settore e i piani futuri.
“La situazione è grave. Lasciamo che il premier si limiti a soffermarsi sugli stipendi dei medici, ma noi non abbiamo mai messo lo stipendio al primo posto”, ha detto la presidente dell’HLS, aggiungendo come il primo ministro Andrej Plenković non capisca quale sia il vero problema che assilla i camici bianchi.
“Le persone possono disporre di servizi sanitari soltanto perché i medici lavorano molto e in alcuni casi anche in vari ambulatori a conferma della mancanza di personale sanitario”, ha affermato Renata Čulinović Čaić.