
Sabato prossimo, 15 marzo, i medici di famiglia croati scenderanno in piazza a Zagabria per protestare contro l’atteggiamento autoritario dell’Istituto nazionael di assicurazione sanitaria (Hzzo). Secondo i manifestanti, l’ente li controlla e li minaccia con azioni legali, imponendo unilateralmente i contratti per l’anno in corso.
La Coordinazione della medicina di famiglia croata (Kohom), che organizza la protesta, ha dichiarato: “L’Hzzo è responsabile del collasso della medicina di famiglia in Croazia e deve garantire urgenti negoziati sulle nuove condizioni di lavoro”. L’evento avrà luogo a mezzogiorno davanti alla sede dell’Hzzo a Zagabria.
Kohom rappresenta 1100 medici di famiglia e si aspetta una partecipazione massiccia da tutte le regioni della Croazia, con il supporto di associazioni affini e pazienti.
Le richieste
I medici chiedono di diventare partner paritari nei negoziati per i nuovi contratti con l’Hzzo, la riduzione degli oneri amministrativi, l’inserimento di un terzo membro nel team (oltre al medico e all’infermiere) per gestire le pratiche burocratiche e una diminuzione del numero di pazienti per team. Attualmente, lo standard è di 1700 pazienti per team, con un massimo di 2125. Kohom chiede di abbassare il numero standard a 1500.
Nonostante gli aumenti salariali, la presidente di Kohom, Zrinka Huđek Leskovar, ha dichiarato che i medici delle strutture pubbliche con circa 15 anni di esperienza guadagnano circa 2700 euro al mese. I medici privati, invece, operano come imprenditori autonomi, devono coprire tutte le spese dei pazienti e sono soggetti all’imposta sul reddito.
I giovani medici evitano la specializzazione in medicina di famiglia a causa del carico amministrativo, della scarsa retribuzione, della mancanza di riconoscimento professionale e delle continue svalutazioni pubbliche.
Controlli e sanzioni
Kohom denuncia che l’Hzzo esercita un controllo eccessivo sulla medicina di famiglia, effettuando il 95% delle ispezioni in questo settore, emettendo avvertimenti, multe e minacciando procedimenti giudiziari contro i medici che forniscono trattamenti ritenuti non giustificati dall’ente.
“Malattie, farmaci, ausili, assistenza domiciliare, trasporti sanitari – tutto ciò che vi aspettate dal vostro medico lo espone a processi giudiziari, mentre l’Hzzo si lava le mani e manda i medici in tribunale”, ha sottolineato la Kohom.
I medici intendono rifiutare la firma dei contratti imposti unilateralmente per quest’anno e chiedono negoziati equi sulle clausole contrattuali chiave. I medici delle strutture pubbliche saranno rappresentati dall’Associazione dei datori di lavoro nella sanità (Upuz), mentre i medici privati da Kohom. L’altra parte nei negoziati sarà l’Hzzo, che Kohom definisce “il vero proprietario e gestore del sistema sanitario croato”.
“Il Ministero non ha forza, idee o visione, e il Governo non riconosce il problema del crollo del sistema sanitario pubblico”, ha affermato la Kohom in un post su Facebook, invitando i medici di famiglia a partecipare alla protesta.
La Kohom accusa l’Hzzo di ipocrisia per averli definiti partner, mentre prende decisioni unilaterali. “Si parla di contratti, ma in realtà si tratta di decreti – firma, taci, sopporta e guarda il declino negli occhi”. I medici denunciano che, a fronte di un numero sempre minore di dottori, aumentano i pazienti pediatrici a causa della carenza di pediatri, e i turisti vengono indirizzati alla medicina di famiglia.
La situazione è critica: mancano medici per sostituire i colleghi malati o assenti, e la pressione aumenta costantemente. Kohom spera che la protesta di sabato possa avviare un cambiamento necessario e urgente nel sistema sanitario croato.
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