Maturità di Stato. Radin-Fuchs, dialogo tra sordi

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Maturità di Stato. Radin-Fuchs, dialogo tra sordi
Il deputato CNI al Parlamento di Zagabria, Furio Radin Foto: Patrik Macek/PIXSELL

Dialogo tra sordi al question time tra il vicepresidente del Sabor e deputato della CNI Furio Radin e il ministro della Scienza e dell’Istruzione, Radovan Fuchs. Radin ha sollevato l’annoso problema della maturità di Stato, ribadendo di fatto nell’interrogazione rivolta al ministro la richiesta di modifica delle disposizioni normative sull’esame di maturità volta a riconoscere all’esame di Lingua e letteratura italiana la validità e il valore di esame di lingua materna all’atto d’iscrizione agli Atenei croati. Se l’identità linguistica è stata così importante per il popolo croato lo stesso principio andrebbe riconosciuto anche alle minoranze, ha rilevato il vicepresidente del Sabor, che nel caso della maturità di Stato per le scuole in lingua italiana ha invitato a seguire il modello sloveno, di modo che ogni studente possa decidere qual è la sua lingua materna, ovvero quale esame debba essere preso in considerazione per l’iscrizione alle Università. In questo contesto Radin ha rilevato di non poter accettare il principio dell’autonomia degli Atenei perché questo si riferisce alla libertà di pensiero, d’espressione, di ricerca e non alla definizione di quale sia la lingua materna di qualcuno.
Radovan Fuchs non ha recepito l’istanza di Radin: ha ricordato che in base alla Legge attuale nelle scuole delle minoranze c’è la possibilità di affrontare alla maturità di stato gli esami di croato, di lingua materna e di scegliere tra lingua straniera e matematica. Escludendo la matematica e dando a tutti la possibilità di scelta si creerebbe una situazione insostenibile, ha asserito il ministro, aggiungendo che del centinaio di alunni delle SMSI che ogni anno affrontano la maturità di Stato la metà circa sceglie l’italiano di livello A e metà quello di livello B. Quelli che scelgono il livello B optano probabilmente per la matematica per iscriversi agli Atenei croati, gli altri o non proseguono con gli studi o si iscrivono alle Università in Italia dove con l’attuale modello della maturità non hanno problemi. Furio Radin ha ribattuto che a essere discriminati sono gli studenti delle SMSI. L’italiano viene riconosciuto loro soltanto per iscriversi a Italianistica a Fiume e Pola. Paradossalmente non è riconosciuto nemmeno per chi vuole studiare l’italiano nelle Facoltà di Zara, Spalato e Zagabria. Il deputato della CNI ha ricordato che oggi soltanto gli alunni delle scuole italiane sono costretti a superare quattro esami alla maturità, con il quarto ridotto a pura decorazione. E infine l’affondo di Radin: “Persino nei periodi bui (e sappiamo quali fossero, nda) nelle scuole della CNI il voto d’italiano rientrava nella media dei voti”…

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