Markotić: «Le terapie intensive si riempiono troppo in fretta»

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Markotić: «Le terapie intensive si riempiono troppo in fretta»

I soliti numeri bassi del lunedì riguardanti i nuovi contagi da coronavirus. Ci sono stati anche ieri quando la Task force della Protezione civile nazionale ha reso noto che nelle passate 24 ore sono stati confermati 150 nuovi casi di infezione per un tasso di positività del 14,3 per cento. I test eseguiti sono stati 2.521, numero di gran lunga inferiore rispetto ai giorni precedenti. E anche ieri è arrivata la notizia del decesso di 13 malati Covid. “Tra le vittime c’è pure un paziente di 60 anni senza malattie pregresse a differenza degli altri pazienti deceduti. L’età media delle persone scomparse nelle ultime 24 ore è stata di 77,6 anni mentre quella dei malati è scesa a 42,5”, ha dichiarato Krunoslav Capak, direttore dell’Istituto nazionale per la salute pubblica (HZJZ) fornendo pure altri dati, tra l’altro, poco incoraggianti come quello del numero dei contagi che è aumentato del 44 per cento rispetto ad una settimana fa. “E poi le terapie intensive si riempiono troppo in fretta. Si registra un aumento dei ricoveri a Spalato, ma anche a Zagabria. I degenti hanno un’età compresa tra i 50 e i 60 anni”, gli ha fatto eco Alemka Markotić, direttrice della Clinica per le malattie infettive “Dr. Fran Mihaljević” di Zagabria. Attualmente nel Paese i malati Covid ricoverati negli ospedali sono 1.033 (+51) di cui 95 (+5) sono attaccati al respiratore.

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