Il Sabor ha approvato la manovra finanziaria proposta dal governo con 77 voti a favore e 50 contrari. La maggioranza necessaria per deliberare era fissata a quota 76. La manovra prevede un aumento delle entrate nel Bilancio di 3,3 miliardi di kune e un incremento delle uscite di 6 miliardi. Tirando le somme i nuovi introiti complessivi per il 2021 sono ora di 153,6 miliardi di kune, mentre la spesa totale ammonta a 173,3 miliardi di kune. Questo significa che il bilancio sarà in rosso per 19,7 miliardi, ossia il 4,5 per cento del Prodotto interno lordo. Durante la discussione è stato approvato un emendamento, quello del deputato dell’HDZ, Miro Totgergeli, con i vertici del suo stesso partito che hanno definito questa manovra una dimostrazione di come sia stata gestita bene la crisi.
Secondo l’opposizione, però, la situazione è ben diversa, con Peđa Grbin, dell’SDP, che ritiene questa manovra una sconfitta del governo e del ministro delle Finanze, che hanno permesso che la spesa pubblica sfuggisse al controllo.
Ricordiamo che questa manovra finanziaria è stata particolarmente generosa nei confronti della Comunità Nazionale Italiana. Quest’anno, in occasione della prima manovra d’assestamento del Bilancio nazionale, il budget dell’Ufficio per i diritti dell’uomo e delle minoranze presieduto da Alen Tahiri è stato aumentato, per quanto concerne le risorse destinate alla CNI, di oltre 33,3 punti percentuali, passando da 8.215.000 kune a 10.953.000 kune. Mentre a seguito della seconda manovra d’assestamento, l’importo è stato aumentato ulteriormente, lievitando del 25 per cento. A conti fatti, rispetto all’importo di partenza, nel 2021 i mezzi che l’Ufficio potrà erogare a beneficio della CNI registreranno un aumento complessivo di oltre 40 punti percentuali. Gli aumenti dei fondi riguardano anche le altre minoranze, segno che il governo Plenković non rinuncia a un occhio di riguardo nei confronti delle stesse, nonostante la crisi innescata dalla pandemia.