L’Uskok svela i dettagli della truffa a Buie

La nota dell' Ufficio per la lotta alla corruzione è alla criminalità organizzata: Comune danneggiato per oltre 450.000 euro

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L’Uskok svela i dettagli della truffa a Buie
Auto della polizia davanti agli uffici di Denis Perossa. Foto Nicole Mišon

L’Ufficio per la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata (Uskok), in collaborazione con la polizia nazionale (Servizio per la lotta alla corruzione e al crimine organizzato di Fiume), ha reso noti i dettagli di una vasta inchiesta riguardante reati di riciclaggio di denaro e abuso d’ufficio legati alla compravendita di terreni nel comune istriano di Buie.

Tra le sei persone arrestate figura anche il noto musicista Mile Kekin, che è stato ascoltato ieri, venerdì 11 aprile, dagli inquirenti e poi rilasciato con l’autorizzazione a difendersi a piede libero. Tra gli altri indagati compaiono l’avvocato Zoran Belušić, professionista attivo da anni a Buie, e Jelena Perossa, dirigente dell’Ufficio urbanistica e gestione patrimoniale della città, arrestata insieme al marito Denis.

Il rocker Mile Kekin, marito della parlamentare di Možemo Ivana Kekin, dopo li rilascio. I coniugi Kekin dispongono di una villa a Momiano, che è al centro dell’inchiesta. Foto: Igor Kralj/PIXSELL

Secondo quanto riferito dalle autorità, i sospettati avrebbero organizzato un complesso sistema per favorire la vendita di immobili comunali a prezzi fortemente sottostimati rispetto al mercato, causando un danno stimato al Comune di oltre 420.000 euro, mentre le aziende coinvolte avrebbero ottenuto profitti illeciti superiori a 421.000 euro.

Al centro dell’inchiesta figura Jelena Perossa, 42 anni, dirigente comunale in carica dal 2014, che secondo gli inquirenti avrebbe agevolato sé stessa e terzi nella vendita di beni immobili comunali, sfruttando il proprio ruolo per pilotare operazioni in modo irregolare. In particolare, sarebbe stata utilizzata la tecnica dell’”abbassamento artificiale delle stime immobiliari”, commissionando perizie a soggetti privi di autorizzazioni valide, oppure basandosi su documenti datati.

In almeno un caso, i sospetti avrebbero “modificato i piani regolatori”, trasformando un terreno da zona agricola a edificabile, aumentando notevolmente il valore e realizzando un ulteriore guadagno illecito.

Tra il 2019 e il 2025, uno degli indagati, di 56 anni, avrebbe movimentato oltre 165.000 euro di fondi ottenuti illegalmente, camuffandoli come ricavi aziendali leciti attraverso una rete di conti personali e societari. Parte del denaro sarebbe stata destinata all’acquisto e ristrutturazione di immobili, tra cui l’abitazione condivisa con la 42enne dirigente comunale.

Nel gennaio 2022, gli indagati avrebbero effettuato un “trasferimento fittizio di proprietà di 15 immobili” a una società collegata, per una cifra simbolica di 10.000 euro, per poi vendere nove di questi beni pochi giorni dopo, incassando 376.000 kune (circa 50.000 euro), reinvestiti in nuove operazioni immobiliari.

Al termine dell’indagine, tutti gli indagati sono stati consegnati alla custodia cautelare. Contro di loro è stata presentata un’accusa formale da parte di Uskok per gravi reati di corruzione, criminalità economica e riciclaggio di denaro.

L’inchiesta resta aperta e si prevedono ulteriori sviluppi nei prossimi giorni.

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