In riferimento al bando emesso dall’Università Popolare di Trieste in data 3 maggio 2019, per la presentazione di progetti ai sensi dell’articolo 27 bis della legge regionale del Friuli Venezia Giulia 11 agosto 2014, n. 16 (norme regionali in materia di attività culturali) – annualità 2019, l’Unione Italiana ha emesso un comunicato in cui ribadisce che “ritiene che la procedura di assegnazione dei mezzi in favore della Comunità Nazionale Italiana, non sia la scelta né adeguata, né appropriata, in quanto non corrisponde alle reali necessità dei connazionali e non appare coerente con i contenuti e le premesse del dialogo aperto con le autorità regionali”.
“Il bando che l’Università Popolare di Trieste emise nel 2018 per la ripartizione dei fondi della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – prosegue il comunicato dell’UI – creò gigantesche difficoltà alla Comunità Nazionale Italiana in Croazia e Slovenia. Difficoltà che continuano a persistere e che sono state solo parzialmente superate con dolorose operazioni finanziarie che hanno comportato enormi sacrifici e rinunce, principalmente per le scuole, le Comunità degli Italiani, gli attivisti e i connazionali quotidianamente impegnati a conservare, promuovere e sviluppare la lingua, la cultura e l’identità italiana in Istria, Fiume, Quarnero, Dalmazia e Slavonia. Anche il bando per il 2019 mantiene, nella sostanza, le medesime interpretazioni restrittive della norma esistente e non esprime affatto criteri di premialità, bensì preoccupanti elementi di destabilizzazione”.
“Per questi motivi l’Unione Italiana si è rivolta al presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, On. Massimiliano Fedriga, con una comunicazione nella quale, esprimendo i sensi di questo disagio e di queste profonde e motivate preoccupazioni in una fase politicamente e socialmente delicata, richiede l’annullamento del bando”, conclude il comunicato dell’Unione Italiana.