Secondo un’analisi condotta sul costo di 8 prodotti di uso quotidiano, il loro prezzo può variare fino all’80% nella stessa città, mentre può raggiungere una differenza del 130% nelle diverse parti della Croazia.
Vi è un evidente squilibrio tra le località turistiche più piccole e le isole e le città più grandi. Mentre i residenti delle grandi città hanno la possibilità di scegliere alternative più economiche, gli isolani e i residenti dei centri abitati minori si trovano spesso di fronte a una scelta limitata e a prezzi significativamente più elevati. Questa conclusione è evidenziata anche da un recente studio condotto da esperti dell’Istituto di Economia “Stessi prezzi per tutti? Cosa ci dicono i nuovi dati sui negozi in Croazia”, che mostra anche che il costo al dettaglio più elevato si registra nelle zone turistiche, soprattutto sulle isole e sulla costa. I Comuni e le Città più costosi, secondo lo studio citato, sono situati nella Regioni di Zara, di Ragusa (Dubrovnik) e della Neretva e in Istria, riporta il Novi list.
Quando possibile, i consumatori che desiderano risparmiare devono essere informati e proattivi nella ricerca delle opzioni più convenienti, e piattaforme come mojecijene.hr, lanciata dal famoso matematico e imprenditore Nenad Bakić, svolgono un ruolo importante in tal senso. Lì è possibile cercare i prezzi dei prodotti per località, nome o codice a barre, e le differenze di prezzo per le singole merci sono spesso sorprendenti. Ciò è stato confermato confrontando i prezzi di otto prodotti casuali in tutte le località disponibili, escludendo i prodotti dall’elenco governativo a prezzo calamierato.
Il carrello è composto da otto prodotti sempre uguali di produttori selezionati: uova di categoria L (produttore croato), formaggio a pasta semidura (250 g, 45% mm), pane con semi (400 g), biscotti al cioccolato (500 g), bevanda gassata (1,5 l), aceto di vino (1 l), detergente per pavimenti (1 l) e pastiglie per lavastoviglie (100 pezzi) – che sono anche gli articoli più costosi. Gli otto prodotti identici, i cui prezzi sono stati analizzati dal Novi list, costano fino a 37,08 euro a Petrinja, e gli acquirenti che non prestano attenzione a dove fanno la spesa potrebbero pagare il 70% in più per lo stesso carrello a Pola, ovvero 63,51 euro. Alcuni acquirenti a Zara, Fiume, Zagabria, Spalato o Sebenico pagano anche uno o due euro in meno rispetto agli acquirenti di Pola, ma se fanno attenzione a dove acquistano la spesa, possono risparmiare oltre 25 euro in un singolo acquisto.
L‘analisi dei prezzi dei prodotti elencati mostra che questi variano drasticamente non solo tra le città, ma anche all’interno delle stesse, a seconda della catena di vendita al dettaglio. Ad esempio, a Pola, lo stesso carrello può oscillare da 37 a quasi 64 euro, a Zagabria da 36 a 62 euro, a Sebenico, Zara e Spalato da 49 a 62 euro. A Fiume, a seconda di dove fa la spesa, i clienti possono pagare da 35 a 62 euro per gli otto prodotti elencati, e ad esempio a Jelsa, sull’isola di Lesina (Hvar), da 37 a 53 euro. A Vodizze (Vodice), la fascia è più ristretta (50-54 euro), mentre Petrinja è la città con l’oscillazione più bassa, da 34 a 37 euro.
Tuttavia, anche le città elencate non rappresentano esempi estremi in termini di prezzi per questi otto prodotti. Il punto chiave è che i residenti dei centri più grandi hanno una scelta e, a seconda del negozio in cui fanno acquisti, possono risparmiare fino al 75%, mentre gli isolani e i residenti delle località turistiche più piccole generalmente non hanno una vasta selezione di negozi nelle vicinanze e sono spesso limitati a un solo punto vendita, solitamente con prezzi più alti.
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