Investimenti milionari, mercato del lavoro e scambi culturali; sono questi i temi trattati dal console onorario croato a Casablanca, Hassan M. Lahlou, nei suoi incontri di questi giorni a Fiume. Il console ha fatto tappa in città nell’ambito di una visita all’Ambasciata marocchina a Zagabria e ha colto l’occasione per incontrare il sindaco di Fiume, Marko Filipović, quello di Draga di Moschiena, Rikardo Staraj, nonché una serie di altri potenziali partner e collaboratori, fra cui spicca il nome del presidente della Giunta esecutiva dell’Unione Italiana, Marin Corva.
Lahlou è venuto per la prima volta a Fiume due anni fa, rimanendo affascinato dalla bellezza del territorio e da allora lavora per avviare tutta una serie di scambi. L’anno scorso c’è stato un contatto con l’Università di Fiume, che ha fatto partire una collaborazione per dei possibili scambi studenteschi e partecipazioni a convegni scientifici internazionali. Ieri, invece si è parlato di business e di cultura.
La settimana della cultura
“Come Console onorario una delle mie preoccupazioni principali è quella far conoscere la cultura marocchina in Croazia. Per questo vorremo organizzare un grande evento che coinvolga la musica, la danza, la cucina e i costumi della tradizione del Marocco. Quando ho parlato di questa idea in Città, dall’Ufficio del sindaco mi hanno fatto sapere che in città si svolge già qualcosa di molto simile, organizzato dalla comunità italiana”, ha affermato Lahlou, che per questo ha poi organizzato un incontro con Marin Corva.
I due hanno discusso della possibilità di organizzare alcuni eventi insieme, con l’obiettivo di valorizzare le rispettive culture, ma anche di creare qualcosa che possa suscitare grande interesse sia in città che in un territorio molto più ampio. Corva ha spiegato come la Settimana della cucina italiana nel mondo sia in realtà un evento organizzato dal Consolato Generale d’Italia a Fiume e lo ha pertanto invitato a prendere contatto diretto con questa istituzione, come pure con la Comunità degli Italiani di Fiume, che si occupa molto spesso dell’organizzazione di eventi culturali di rilievo in città.
Forza lavoro
Durante l’incontro con Filipović si è parlato anche di come il Marocco possa aiutare Fiume e il sindaco ha fatto subito presente come in città ci sia il disperato bisogno di almeno una ventina di autisti degli autobus. “Abbiamo personale qualificato pronto a venire a lavorare qui. Basta che venga formulata un’offerta di lavoro concreta ed è possibile partire con i permessi”, ha affermato il console. “Ovviamente nessuno di loro parla il croato, ma hanno un buon livello di inglese e sapendo già quale lavoro andrebbero a fare possiamo iniziare a insegnare loro la lingua locale sin da subito, mentre si aspettano i visti e tutto il resto. Il Marocco ha un’eccedenza di manodopera in vari campi, più di tutto saldatori e lavoratori edili, ma ci sono anche camerieri e operatori turistici di vario genere che sarebbero ben disposti di accettare di venire a lavorare qui”, ha specificato Lahlou.
Pertanto il console ha detto a Filipović prima e a Staraj dopo di condividere con lui qualunque richiesta avessero di personale, in quanto agendo in modo comune si potrà ottenere più facilmente un vantaggio concreto per entrambe le parti in causa, ossia i marocchini in attesa di un posto di lavoro e le aziende croate che hanno difficoltà nel reperire personale.
Grossi investimenti
L’Ambasciata croata in Marocco copre il territorio della Tunisia, della Mauritania, del Senegal, del Burkina Faso, della Costa d’Avorio, del Camerun e del Gabon. “Si tratta di un gruppo di Paesi in espansione sia in termini di popolazione che di giro d’affari. Per questo c’è una grande attenzione verso i mercati esteri e la Croazia rappresenta una grossa opportunità d’investimento. Sono in contatto con varie aziende che vorrebbero diversificare gli investimenti acquistando delle proprietà in questa zona. Stiamo parlando di alberghi o terreni edificabili, ma c’è la possibilità di entrare in affari anche in altri campi”, ha spiegato il console.
Uno di questi è, ad esempio, il porto di Draga di Moschiena, un comune con grandi disponibilità di terreni e un altro potenziale ancora da esplorare, ma che ha anche bisogno di investimenti per completare alcune opere, come appunto il porto. Questo è soltanto uno dei temi trattati durante l’incontro avuto con Staraj, che ha invitato il console a venire a vedere in prima persona tutte le potenzialità di Draga di Moschiena durante una delle sue prossime visite in Croazia.
L’addestramento dei falchi
Durante l’incontro con Staraj è stato trattato anche un tema estremamente specifico, per il quale il territorio di Draga di Moschiena potrebbe essere perfetto. “Sono in contatto con alcuni investitori che stanno cercando dei terreni molto grani per avviare un progetto legato all’addestramento dei falchi. I terreni devono essere in natura, ad una quota superiore agli 800 metri sul livello del mare”, ha spiegato il console. Pensando alla località di Draga di Moschiena di solito la prima associazione che viene in mente è la spiaggia e il mare, ma c’è molto di più. “Siamo un comune con poco più di mille abitanti, ma la superficie è di 46,7 chilometri quadrati. In termini geografici siamo praticamente più grandi della Città di Fiume. Inoltre, una parte del territorio fa parte del Parco Naturale del Monte Maggiore. So che le loro politiche sono molto rigorose in termini di piani regolatori, ma un progetto come questo potrebbe essere interessante anche per loro”, ha replicato Staraj.
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