L’Iniziativa dei Tre Mari importante per l’Europa

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L’Iniziativa dei Tre Mari importante per l’Europa

BRDO PRI KRANJU | L’Iniziativa Tre Mari è importante non soltanto per i Paesi che la compongono, ma anche per l’Unione europea nel suo complesso e per i rapporti transatlantici. Questa la posizione di fondo emersa al vertice che si è svolto a Brdo pri Kranju. Come ha rilevato il capo della diplomazia slovena Miro Cerar al forum d’affari che si è tenuto a margine del summit dei Capi di Stato, l’Iniziativa dev’essere complementare all’UE e rappresentare un pungolo per la stessa. A illustrare le conclusione del vertice sono stati alla conferenza stampa congiunta il Presidente sloveno Borut Pahor, il Capo dello Stato croato, Kolinda Grabar-Kitarović, il Presidente polacco Andrzej Duda, quello romeno Klaus Werner Iohannis, nonché il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker. I Capi di Stato hanno salutato la presenza del presidente dell’Esecutivo comunitario al summit dell’Iniziativa che in precedenza molti consideravano una sorta di cavallo di Troia degli Stati Uniti per spaccare l’Europa, in funzione anche antirussa. Hanno ribadito di voler conseguire risultati concreti, in particolare per quanto concerne l’aumento degli investimenti nei settori strategici, dall’energia, al traffico, all’infrastruttura digitale.
I leader dei Paesi dell’Iniziativa Tre Mari hanno spezzato in questo contesto una lancia a favore di una maggiore interconnessione, sia nel settore dei trasporti che in quello dell’energia. Un altro obiettivo di fondo è quello di ridurre i divari di sviluppo rispetto ai Paesi dell’Europa occidentale: la parte centro-orientale del Vecchio continente infatti si è trovata isolata dalla Cortina di ferro e per lungo tempo non ha potuto reggere il passo con l’Occidente. Oggi le cose sono cambiate e bisogna recuperare il tempo perduto.

La madre fondatrice

Il Capo dello Stato polacco, Andrzej Duda – definito da Borut Pahor il padre fondatore dell’Iniziativa – ha avvertito in quest’ambito che i Paesi dell’Europa orientale sono rimasti molto indietro rispetto a quelli del continente occidentale per quel che riguarda i collegamenti e l’energia. “Sarà quindi necessario colmare il divario il più presto possibile”, ha rilevato Duda, invitando tutti i Paesi a rafforzare la collaborazione.
Assieme all’omologa croata, Kolinda Grabar-Kitarović, Duda ha segnalato anche l’istituzione di un fondo finanziario dell’Iniziativa Tre Mari, che potrebbe diventare la nuova fonte di finanziamento di grandi progetti infrastrutturali. Da rilevare che se Duda è il padre fondatore, Kolinda Grabar-Kitarović è stata proclamata la madre fondatrice dell’Iniziativa dei Tre Mari.

Sostegno al rigassificatore

Al vertice di Brdo pri Kranju sono stati esaminati anche i progressi compiuti nella realizzazione dei progetti congiunti nell’ambito dell’Iniziativa Tre Mari. Sono state inoltre elaborate nuove proposte che verranno presentate alla Commissione europea.
Al summit ha preso parte anche il segretario di Stato americano degli USA per il settore Energia, Rick Perry, che ha ribadito l’appoggio degli Stati Uniti ai progetti per un miglioramento dell’approvvigionamento energetico. “Ora è il tempo per iniziare a collaborare e prendere provvedimenti”, ha detto, proponendo di includere anche gli Stati Uniti nella catena di approvvigionamento energetico. In questo contesto ha ribadito il pieno sostegno di Washington alla realizzazione del rigassificatore galleggiante a Castelmuschio sull’isola di Veglia, un progetto che, secondo lui, si dimostrerà eccome azzeccato. Perry ha inoltre assicurato che gli Stati uniti non faranno mai uso dell’energia come strumento per raggiungere i propri obiettivi ed interessi.

Un evento storico

L’Iniziativa Tre mari è uno dei maggiori incontri di carattere politico ed economico che la Slovenia si sia mai trovata a ospitare. Sono intervenuti al summit complessivamente dodici Presidenti. In prima fila i Capi di Stato bulgaro, ceco, estone, croato, lettone, lituano, polacco e rumeno. Hanno partecipato anche i rappresentanti di Austria, Ungheria e Slovacchia. Tra le presenze di maggior spicco il Presidente tedesco, Frank-Walter Steinmeier, il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, e il segretario di Stato degli USA per il settore Energia, Rick Perry. Complessivamente sono intervenuti al vertice pure 16 ministri, 12 segretari di stato e numerosi alti rappresentanti delle organizzazioni internazionali, in tutto oltre 600 in rappresentanza di 43 Paesi. Non per niente il Presidente della Repubblica, Borut Pahor, ha definito il vertice come “il maggiore evento politico ed economico nei 30 di vita della Slovenia indipendente”.
Il summit, lo ricordiamo, ha preso il via due giorni fa con il forum economico inaugurato del premier Marjan Šarec. Il primo ministro, sottolineando l’importanza della coesione, ha rilevato che bisogna puntare su un futuro sostenibile per le prossime generazioni. Ha fatto seguito un dibattito sulle innovazioni nel campo energetico con la partecipazione di Perry e del ministro sloveno dei Trasporti e delle Infrastrutture, Alenka Bratušek. Il Presidente Pahor ha infine parlato delle future sfide geopolitiche dell’Unione europea.

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