Istria. Lingua, cultura e tradizioni: il sostegno della Regione

Sottoscritti i contratti riguardanti 36 progetti e programmi ideati dalle associazioni delle minoranze residenti in Istria

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Istria. Lingua, cultura e tradizioni: il sostegno della Regione

L’Istria continua a mettere in campo ulteriori strumenti e attenzioni a favore della tutela dei diritti delle sue comunità etniche minoritarie e delle loro specificità. Ieri mattina gli ambienti della Comunità degli Italiani di Pola hanno ospitato la riunione con i rappresentanti delle diverse associazioni delle minoranze nazionali presenti sul territorio regionale, che ha visto partecipi il facente funzione di presidente della Regione istriana, Fabrizio Radin, la vicepresidente Giuseppina Rajko, nonché l’assessore regionale per la Comunità nazionale italiana e gli altri gruppi etnici, Tea Batel. Nella sua allocuzione introduttiva, Fabrizio Radin non ha mancato di porre in risalto l’importanza che le comunità minoritarie rivestono per la penisola, in quanto sinonimo di ricchezza linguistico-culturale, di usi e costumi.

 

“Nonostante innumerevoli difficoltà – così Radin rivolgendosi ai presenti – state dimostrando di essere sempre in grado di mantenere, sviluppare e valorizzare tutto ciò che rappresenta la vostra specificità e la nostra ricchezza: la lingua, la cultura e le tradizioni. So molto bene che cosa significhi, a monte di 14 anni trascorsi in quest’edificio da presidente di un’associazione quale la Comunità degli Italiani di Pola. Il mio impegno è stato profuso su base volontaria, perché nulla è difficile quando è forte il senso si appartenenza alla propria cultura, al proprio idioma e alle proprie tradizioni“.

Una serie di fattori negativi
Detto questo ha messo in evidenza le difficoltà dei tempi che corrono, contrassegnati dall’epidemia, foriera di crisi economica e di conseguenti riduzioni per il Bilancio. E tutta una concatenazione di fattori negativi, che si riflettono pure sulla possibilità finanziaria di sostenere i gruppi minoritari da parte della Regione. Dalla constatazione della realtà dei fatti all’incoraggiamento a perseverare con le attività. “I fondi che riceverete in dotazione – ha aggiunto Fabrizio Radin – sono ben al di sotto di quanto vi meritate, e molto inferiori alle vostre necessità reali del momento. La mia convinzione è che tutto ciò è un fatto passeggero e che nella seconda metà dell’anno assisteremo a una specie di resurrezione dell’ambita normalità e di tutte le attività, dipendentemente dall’incamminarsi della profilassi di vaccinazione della cittadinanza”.

Il Festival della multiculturalità
L’incontro è proseguito discorrendo del successo riscontrato con la realizzazione della trasmissione mensile “Multiculturalità in Istria“, proposta dal 2020, dall’emittente televisiva locale, avviata e finanziata dall’Assessorato regionale per la Comunità nazionale italiana e gli altri gruppi etnici. È stata segnalata come altrettanto valida e apprezzabile la brochure bilingue “Multikulturalnost u mojoj Istri – La multiculturalità nella mia Istria“, pubblicata sempre con il supporto finanziario della Regione. Pensiero dedicato, quindi al Festival della multiculturalità, che per tradizione dovrebbe svolgersi il prossimo maggio, ma sul quale pende l’incognita rappresentata dall’emergenza epidemico-sanitaria.
Come segnalato, la Regione istriana, ha bandito il concorso pubblico per l’assegnazione dei sostegni alle attività delle associazioni delle Comunità nazionali e delle organizzazioni no profit lo scorso gennaio. E ora sono stati sottoscritti i contratti riguardanti 36 progetti e programmi ideati e proposti dalle associazioni minoritarie per un valore complessivo di 263mila kune. Si tratta di programmazioni che contribuiscono alla valorizzazione del patrimonio culturale e alla celebrazione di anniversari importanti per le minoranze.

All’incontro hanno preso parte i rappresentanti dell’Associazione degli albanesi della Regione istriana, della SAC culturale “Bosna”, della Comunità nazionale dei Bosgnacchi, della Società dei montenegrini “Peroj 1657”, della Comunità democratica degli Ungheresi di Croazia, della Società culturale magiara “Moricz Zsigmond”, della Società culturale macedone “Sv. Kiril i Metodij”, del Forum culturale macedone, dell’Associazione dei Rom, della Società culturale slovena “Istra”, del Centro culturale serbo “Nikola Tesla” e della Comunità dei Serbi.

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