L’INA scommette sul vento del Mare Adriatico

Dopo aver avviato la realizzazione di due centrali solari nella Croazia continentale la compagnia petrolifera si prepara a investire nell’eolico

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L’INA scommette sul vento del Mare Adriatico

L’INA ha deciso d’avviare una serie di misurazioni anemometriche al fine di valutare la convenienza d’installare dei parchi eolici offshore in prossimità dei giacimenti di gas naturale nell’Adriatico settentrionale. Lo ha reso noto ieri la compagnia petrolifera zagabrese puntualizzando che le rilevazioni saranno effettuate sulle piattaforme Izabela Nord e Ivana A. Si tratterà delle prime misurazioni del vento in mare aperto intraprese in Croazia al fine di sondare il potenziale sfruttamento del medesimo al fine di produrre energia elettrica. Le misurazioni della velocità del vento nel tratto di mare in oggetto dureranno almeno 12 mesi. Al termine del test la società valuterà se investire o meno nella realizzazione di uno o più parchi eolici.
La forza del vento sarà misurata ricorrendo alla strumentazione di tipo LIDAR, installata dalla società Megajoule Adria, alla quale è stato affidato pure il compito d’azionare e di monitorare il funzionamento dell’equipaggiamento. La tecnologia LIDAR (acronimo dall’inglese Light Detection and Ranging o Laser Imaging Detection and Ranging) è una tecnica di telerilevamento o scansione laser 3-D. Nel campo delle energie rinnovabili i LIDAR doppler sono impiegati per acquisire informazioni sulla velocità e direzione del vento, sulle turbolenze e per prevedere le raffiche improvvise. “L’installazione è stata complessa in quanto è la prima di questo genere a essere stata compiuta nella regione.”, ha dichiarato il direttore della Megajoule Adria, Leo Jerkić sottolineando la collaborazione sia con l’Ina sia con la società SCAN. Jerkić ha annunciato che la velocità del vento sarà misurata in base ai più rigorosi standard industriali e nel rispetto delle migliori prassi, basandosi su rilevazioni raccolte a svariate altezze, in modo da consentire un’interpretazione quanto migliore del regime eolico nei siti monitorati.
Da qualche tempo l’INA ha iniziato ad affiancare al suo core business tradizionale, anche le tecnologie verdi. Una scelta questa dettata tra l’altro dalle direttrici della strategia Shape Tomorrow 2030+ varata dal Gruppo MOL (la multinazionale ungherese è la principale azionista della società croata), con la quale si punta a compiere grossi passi avanti nello sfruttamento delle energie rinnovabili al fine di ridurre l’emissione dei gas serra. In quest’ottica, nel gennaio scorso l’INA ha avviato la realizzazione di due centrali solari, una a Sisak e l’altra nel Comune di Molve (Regione di Koprivnica e Križevci). Una volta ultimati questi impianti produrranno complessivamente 16mila megawattora d’energia elettrica. Un quantitativo che dovrebbe bastare a soddisfare il fabbisogno energetico di 4.800 famiglie. Stando al cronoprogramma del progetto le due centrali solari dovrebbero iniziare a generare energia elettrica nel 2023.
“Con questi progetti l’INA compie il primo passo in un nuovo segmento di business, i cui progetti si basano sullo sfruttamento delle fonti rinnovabili d’energia e sulla mobilità, ma anche su altre attività che consideriamo essere in sinergia con il nostro attuale esercizio. C’interessano tutte le opportunità convenienti che possono essere integrate nella nostra attuale catena di valori e che al contempo sono in linea con i piani verdi della Croazia e dell’Unione europea”, ha dichiarato il direttore del settore Ventures & Innovations in seno all’INA, Ante Crljenko.

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