
“Libertà non è star seduti sopra un albero, libertà è partecipazione”: siamo a inizio anni ‘70 quando Giorgio Gaber canta per la prima volta La Libertà, una canzone che parla della società e della necessità di conoscere i propri diritti per poterli esercitare. Molti anni dopo la situazione rimane la stessa: se non si sa come funziona il mondo e quali sono le leggi che lo governano poco si può fare per migliorarlo. È questa la constatazione che ha fatto nascere il progetto europeo Erasmus + Law in everyday life, che si pone l’obiettivo di informare i giovani su quelli che sono i meccanismi legali che stanno alla base del funzionamento degli Stati, dell’Unione europea e di vari aspetti della vita quotidiana. Per approfondire la questione siamo andati a fare quattro chiacchiere con Sanja Barić, professoressa alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Fiume, che ha collaborato attivamente alla realizzazione del progetto.
Pillole di diritto
“È nato tutto quando ci siamo accorti di quanto poco sapessero di giurisprudenza i professori universitari di altre materie. Parliamo di concetti basilari, che riguardano la comprensione della Costituzione e di altre leggi che impattano la vita quotidiana di ognuno di noi. Ci siamo detti che se il livello era questo fra i professori universitari chissà quale era la comprensione delle leggi fra la cittadinanza”, ha affermato Sanja Barić. È nata così l’idea di insegnare pillole di giurisprudenza a tutti e quale modo migliore per farlo se non coinvolgendo i ragazzi delle scuole. Law in everyday life è dunque dedicato in modo specifico ai ragazzi di 14 e 18 anni.
Inclusi pure gli istituti CNI
Ma come si fa ad insegnare loro quello di cui hanno bisogno? “Dopo tre anni di lavoro il risultato è una serie di materiali, disponibili online e racchiusi in forma di libri di testo, che contengono circa venti ore di lezione su argomenti vari. L’obiettivo ottimale sarebbe quello di includere tutto ciò nel programma ministeriale e infatti abbiamo contattato il Ministero della Scienza e dell’Istruzione. Ma sappiamo bene come funziona il sistema: pertanto ci siamo rivolti direttamente anche a tutte le scuole, passando per il tramite della Città di Fiume e della Regione litoraneo-montana e cercando di agire sulla società a livello locale. Ovviamente anche le quattro scuole elementari della CNI di Fiume sono incluse, come pure la Scuola media superiore italiana, perché i materiali sono anche in italiano”, ci ha spiegato la professoressa.
Niente cavilli legali
Il progetto è infatti stato ideato dal Forum per la libertà dell’educazione di Zagabria, in collaborazione con la Facoltà di Giurisprudenza di Fiume e con una serie di partner internazionali, quali il Pistes Solidaires francese e il Centro per lo Sviluppo Creativo Danilo Dolci italiano e l’INOVA+ – innovation services, nonché l’Agrupamento de escolas de Vilela, Paredes portoghesi. Pertanto tutti i materiali prodotti sono disponibili, oltre che in croato e in inglese, anche in italiano, portoghese e francese. “Le tematiche affrontate non dipendono direttamente dallo Stato di appartenenza e possono pertanto venir usate in vari Paesi. La base di tutto è il diritto europeo, che è comune negli Stati membri e le tematiche affrontate sono comunque state adattate ad un pubblico di ragazzi: pertanto non vengono affrontate tenendo conto di eventuali cavilli legali”, ci ha spiegato Sanja Barić.
Lingue straniere
Questa varietà linguistica permette inoltre un altro interessante intreccio interdisciplinare. “Abbiamo inviato i materiali anche alle scuole e alle facoltà del nostro territorio dove si insegnano queste lingue, in quanto le lezioni possono venir usate anche in questo modo, imparando le leggi e i diritti mentre si sta studiando una lingua straniera”, ha aggiunto la professoressa.
Quadro di riferimento
Il progetto intende promuovere l’alfabetizzazione giuridica nelle scuole mediante lo sviluppo di un Quadro di riferimento per l’alfabetizzazione giuridica per studenti di età compresa tra i 14 e i 18 anni. Sulla base di tale traccia, le organizzazioni partner hanno sviluppato dei materiali didattici tra cui un programma di formazione per docenti, un libro rivolto alle e agli studenti e uno al personale docente, nonché un MOOC per consentire a chi opera nel settore dell’istruzione di sviluppare programmi educativi, progetti, percorsi, materiali e attività volte a migliorare l’alfabetizzazione giuridica. Il fine ultimo del progetto è quello di sensibilizzare sull’utilità di queste conoscenze a scuola e nella vita.
Lungo processo di studio
Per arrivare a dei materiali così versatili c’è voluto un lungo processo di studio. “Per fare tutto al meglio siamo partiti da molto lontano. Nel primo anno di realizzazione del progetto ci siamo chiesti innanzitutto quali possano essere le competenze nel campo della giurisprudenza tali da poter essere utili a dei ragazzi di 14 e 18 anni. Noi professori accademici di giurisprudenza abbiamo una conoscenza estremamente vasta della legge, paradossalmente troppo vasta. Per questo è stato necessario un grande lavoro di sintesi e di adattamento dei materiali a quelle che sono le moderne tecniche di insegnamento adatte ad un pubblico di ragazzi. In questo lavoro siamo stati aiutati da una serie di partner, specialisti del settore, perché ovviamente anche le metodologie di insegnamento sono diverse in una scuola elementare o in una facoltà”, ha concluso Sanja Barić.
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