
“Sono orgoglioso di essere qui per garantire la continuità del dialogo, anche grazie all’allineamento di Italia e Croazia all’agenda europea, ulteriormente rafforzato dal ruolo positivo delle esportazioni, della cultura e delle minoranze. Questa è la mia missione fondamentale, che ho l’onore e il piacere di svolgere in un Paese amico e bello come la Croazia, un Paese che probabilmente ha la bandiera e lo stemma più eleganti del mondo, nonché un inno nazionale molto emozionante”. Lo ha sottolineato l’ambasciatore della Repubblica Italiana a Zagabria, Paolo Trichilo, in un’intervista concessa al Glas Slavonije che riportiamo di seguito.
L’Italia è ricca di monumenti culturali della storia recente e lontana, dall’epoca degli antichi Etruschi, dell’Impero Romano attraverso il Medioevo e il Rinascimento fino al tempestoso XX secolo… Quali sono, secondo lei, le più grandi attrazioni che non dobbiamo fare a meno di vedere quando visitiamo l’Italia?
Per rispondere alla sua domanda ci vorrebbe un libro, perché l’Italia è il Paese con il maggior numero di siti Patrimonio dell’Umanità UNESCO, appena dinanzi alla Cina (57)! A proposito, di questi 59, sette sono transnazionali e uno è condiviso con Croazia e Montenegro, ovvero le strutture difensive veneziane (XVI-XVII secolo). Sarebbe difficile citare un luogo a scapito di un altro, perché ovunque si vada in Italia si potrà trovare cultura, tradizione, natura, gastronomia, ecc. Sta al singolo scegliere i siti etruschi, greci o romani o le chiese barocche, i vulcani o i laghi, le località marittime o alpine, le grandi città o i piccoli borghi.
Saldamente in Europa
La diplomazia culturale svolge un ruolo importante nel promuovere il rispetto reciproco. Ha in mente qualche iniziativa per promuovere la cultura italiana in Croazia?
Sono assolutamente d’accordo sull’importanza della diplomazia culturale. L’Istituto Italiano di Cultura, non solo a Zagabria, offre durante tutto l’anno espressioni artistiche preziose e diversificate, dalla musica al teatro, al cinema e alla letteratura. Il Teatro Nazionale Croato ha celebrato il centenario di Puccini con una grande rappresentazione de La Bohème, accompagnato dall’orchestra diretta dal maestro Piergiorgio Morandi. In quell’occasione ebbi l’onore di consegnare alla sovrintendente Iva Hraste Sočo l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine della Stella d’Italia. Non meno importante è la costante e forte collaborazione tra le università croate e quelle italiane. Citerò anche la continua offerta di iniziative culturali da parte dall’Unione Italiana, grazie ai finanziamenti del Governo italiano, per il tramite delle Comunità degli Italiani in Istria e altrove, aperte e accessibili a tutti. Per quanto riguarda le iniziative future, nella seconda parte dell’anno ci saranno eventi importanti che vorrei estendere alla regione orientale della Croazia, alla Slavonia, per diffondere la conoscenza della cultura italiana in tutta la Croazia e fare in modo che sia apprezzata.
L’Italia e la Croazia sono membri dell’Unione europea. Qual è l’obiettivo di politica estera comune di entrambi i Paesi?
Il fatto che entrambi i nostri Paesi siano membri dell’UE significa che condividiamo gli obiettivi generali di pace e sicurezza, a cui miriamo attraverso la nostra comune alleanza nella NATO. In tempi di sfide globali, l’Italia e la Croazia si impegnano a continuare a costruire un’Europa più forte, più resiliente e competitiva a livello globale che sia strategicamente autonoma. Italia e Croazia considerano un obiettivo strategico mantenere la regione dei Balcani occidentali in cima all’agenda dell’UE e compiere progressi decisivi sulla via della sua integrazione europea. Roma e Zagabria sono convinte che ciò non sia solo nel nostro interesse nazionale, ma anche nell’interesse dell’intera UE. Il fatto che i leader dell’UE abbiano approvato l’apertura dei negoziati di adesione con la Bosnia ed Erzegovina nel marzo dello scorso anno rappresenta un passo avanti fondamentale sulla strada verso l’UE, ed è il risultato del fermo sostegno di un gruppo di “amici”, tra cui Croazia e Italia. Inoltre, la cooperazione nel bacino dell’Alto Adriatico, sia a livello bilaterale che trilaterale con la Slovenia, rimane una pietra angolare nelle relazioni tra i due Paesi. Aggiungo che la ratifica e la recente entrata in vigore dell’accordo sulla delimitazione delle zone economiche esclusive tra Italia e Croazia rappresenta un grande successo.
Cooperazione commerciale
L’Unione europea fissa e detta obiettivi, lo sappiamo tutti. In che misura l’Italia è in grado di tutelare i propri interessi nazionali al fine di ridurre i processi che portano all’indebolimento dell’identità nazionale?
L’identità nazionale è estremamente importante per tutti noi europei perché ci definisce. Sono molto orgoglioso di essere italiano e ho anche l’onore e il privilegio di rappresentare il mio Paese all’estero come ambasciatore per la seconda volta, prima in Slovenia, ora in Croazia. Aggiungo che sono estremamente orgoglioso di essere romano, lo stesso dicasi per chi viene, ad esempio, dalla Sardegna o dalla Lombardia. In Croazia ciò è illustrato dai cinque stemmi regionali che compongono lo stemma nazionale. Allo stesso tempo, però, sono molto orgoglioso di essere europeo, perché condividiamo un patrimonio comune che ci unisce nonostante le nostre differenze, anche in termini di valori culturali. Non vedo alcuna contraddizione nel fatto che mi sento contemporaneamente romano, italiano ed europeo, e finalmente cittadino del mondo. Vorrei anche dire che molte volte è difficile ridurre una persona a un’unica identità, cosa che ho imparato prestando servizio in questa parte d’Europa, dove è nata la Comunità Nazionale Italiana. Consentitemi di cogliere l’occasione per rendere omaggio alla Croazia, che ha adottato un quadro molto valido per la protezione e il sostegno delle minoranze, secondo elevati standard giuridici europei. L’Unione europea è la nostra casa comune per la pace, la libertà e la prosperità, ha contribuito a grandi progressi in tutti i suoi Stati membri e dobbiamo continuare a renderla un posto migliore per tutti noi, indipendentemente dalle carenze occasionali.
Le relazioni economiche, il commercio e gli investimenti sono uno dei principali ambiti di cooperazione tra i nostri due Paesi. In che misura questi rapporti sono oggi ad un livello più elevato e come possono essere migliorati ancora di più con reciproca soddisfazione sia dell’Italia che della Croazia?
Nei nostri rapporti la dimensione economica è di grande importanza, perché l’Italia è stata il principale partner commerciale della Croazia negli ultimi due anni e nel primo trimestre del 2024. L’ingresso della Croazia nell’Eurozona, inoltre, ha favorito gli investimenti esteri diretti, nella cui scala l’Italia occupa un posto di rilievo. Durante la visita agli stabilimenti industriali delle aziende italiane, ho potuto constatare di persona le loro attività e la conseguente creazione di posti di lavoro in Croazia; in totale, l’occupazione creata dagli investimenti italiani è stimata in 20.000 persone. Fondamentale nel settore economico e commerciale è il ruolo promozionale dell’Ufficio dell’ICE di Zagabria. Inoltre la Camera di Commercio Italiana in Croazia riunisce le aziende leader interessate a rafforzare l’interscambio tra i due Paesi. Tra le nostre recenti iniziative segnaliamo la presentazione del progetto della Valle dell’idrogeno del Nord Adriatico presso la Camera d’economia croata e la partnership con gli Stati generali delle Città intelligenti, nonché il LEAP Summit. Di grande importanza sarà l’organizzazione del Business Forum in Croazia; il Comitato bilaterale a livello ministeriale ha deciso di convocarlo lo scorso febbraio e, dopo una pausa dettata dalle elezioni legislative in Croazia e da quelle europee, questo è stato confermato nel corso del Dubrovnik Forum in occasione della visita del vicepremier e ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani.
La politica del Governo
Dal 2022 Giorgia Meloni è la premier italiana, la prima donna ad assumere quel ruolo dalla fondazione dello Stato italiano, nel lontano 1861. Su che cosa si concentra particolarmente il primo ministro e riesce a realizzare i suoi compiti?
Una donna alla presidenza del Consiglio è un punto di svolta che conferma il ruolo centrale delle donne nella società italiana. In passato vi furono già personaggi di spicco, a partire dai sostenitori del Risorgimento, come Cristina Trivulzio di Belgioioso e Rosalia Montmasson; successivamente, nella prima metà del Novecento, la nota pedagoga Maria Montessori e il premio Nobel per la letteratura Grazia Deledda; poi nel secondo dopoguerra a livello politico Tina Anselmi, che fu la prima ministra donna ne 1976, e Nilde Jotti, prima presidente della Camera dei deputati nel 1979; più recentemente in ambito scientifico il premio Nobel per la medicina Rita Levi Montalcini, Fabiola Giannotti, attuale direttrice generale del CERN di Ginevra, e l’astronauta Samantha Cristoforetti. Tra le questioni su cui si concentra il governo, di grande importanza a livello economico è la piena e rapida attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, che secondo la premier dovrebbe essere visto non solo come un grande piano di spesa pubblica, ma anche come un’occasione per un vero cambiamento culturale. La Commissione europea ha finora approvato il pagamento della quinta tranche del Piano e l’Italia ha già presentato la sesta richiesta di pagamento. A livello politico, il governo è impegnato ad attuare due importanti riforme: la prima riguarda l’elezione diretta del primo ministro e la seconda riguarda la cosiddetta autonomia differenziata, cioè le competenze delle Regioni, elemento chiave nei rapporti di forza interni e nel sistema costituzionale e amministrativo.
Ritorniamo un po’ ai problemi attuali del mondo, come, ad esempio, la guerra a Gaza, un focolaio che potrebbe portare a un’escalation. Tra l’altro, cosa pensa il Governo italiano, si sono creati i presupposti per il riconoscimento della Palestina come Stato?
Italia e Croazia hanno espresso preoccupazione per il deterioramento della situazione in Medio Oriente. Hanno condannato gli attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre 2023, hanno sottolineato il diritto di Israele a difendersi in conformità con il diritto internazionale e hanno chiesto il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi. Le due parti sono profondamente preoccupate per il peggioramento della crisi umanitaria e delle sofferenze dei civili a Gaza e chiedono una maggiore fornitura di aiuti di base, più corridoi umanitari, compreso un corridoio marittimo, e una pausa nelle ostilità. Abbiamo inoltre sottolineato congiuntamente la necessità di evitare un ampliamento del del conflitto nella regione e sostenuto gli sforzi volti a ridurre le tensioni, in collaborazione con i partner regionali. Italia e Croazia sostengono il rinnovamento del processo politico basato sulla soluzione dei due Stati come unica via per raggiungere una pace regionale duratura.
Turismo, c’è spazio per tutti
I nostri due Paesi si trovano nel Mediterraneo e condividono il Mar Adriatico. In questo senso, siamo concorrenti diretti in campo turistico. C’è spazio per uno sviluppo reciproco e armonioso del turismo in entrambi i Paesi?
Certo, siamo concorrenti e anche altri Paesi europei offrono destinazioni turistiche rilevanti. Allo stesso tempo c’è abbastanza spazio per tutti e sicuramente il turismo non è un fenomeno a senso unico. Sebbene l’Italia sia un Paese così bello, ciò non ha impedito a quasi un milione di miei connazionali di visitare la Croazia l’anno scorso. Poiché condividiamo il Mare Adriatico, è anche nostro interesse comune preservare e migliorare quest’area. Come ho già accennato, la cooperazione nel bacino dell’Adriatico settentrionale rimane una pietra angolare delle nostre relazioni, con un’attenzione particolare alla preservazione dell’ambiente e al rafforzamento dei collegamenti, alla sicurezza e una più stretta cooperazione nei settori dell’economia blu.
Grande attenzione alla CNI
Ha avuto l’opportunità di visitare qualche destinazione in Croazia? Quale parte del Paese consiglierebbe di visitare in particolare ai turisti italiani?
In questa fase iniziale della mia missione in Croazia, ho rivolto grande attenzione alla Comunità Nazionale Italiana, anche a causa dell’assenza del nostro console generale a Fiume. Pertanto ho viaggiato soprattutto nelle Regioni costiere della Croazia, ad eccezione delle missioni molto interessanti a Karlovac e Sisak. Ma intendo prestare molta attenzione nel prossimo futuro anche alle altre Regioni, perché sono convinto che un ambasciatore debba conoscere a fondo tutto il territorio del Paese in cui viene inviato. Ciò è dovuto anche al fatto, come ho accennato prima, che le identità regionali sono molto importanti in Europa. Come ho fatto con l’Italia, anche per la Croazia non indicherò un solo posto speciale. La Croazia ha molto da offrire, dal glagolitico ai capolavori di Meštrović, dal mare cristallino ai laghi incontaminati (ho trascorso la Pasqua ai Laghi di Plitvice, bellissimo patrimonio UNESCO), dalla capitale Zagabria alle città più piccole, come Colmo in Istria.. Ognuno può scegliere in base alle proprie preferenze. Infine, cito Osijek, città dove abbiamo in programma di realizzare uno spettacolo teatrale, grazie all’Istituto Italiano di Cultura, e una rinnovata attenzione al piano economico, attraverso la Camera di Commercio Italiana in Croazia. Sarei anche felice di incontrare il nuovo allenatore di calcio dell’Hajduk, Gennaro Gattuso.
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