Le etnie salutano la riapertura delle frontiere

Cerimonia al valico di Lazzaretto

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Le etnie salutano la riapertura delle frontiere

Si è tenuta ieri, al valico di confine italo-sloveno di Lazzareto, una piccola cerimonia per salutare la riapertura del confine tra Italia e Slovenia. L’evento è stato organizzato dall’Unione Italiana di Slovenia e Croazia, dalla Confederazione delle Organizzazioni Slovene (SSO) e dall’Unione Culturale Economica Slovena (SKGZ), rappresentate dai rispettivi presidenti, Maurizio Tremul, Walter Bandelj e Ksenija Dobrila.
I presenti hanno voluto in questo modo testimoniare l’importanza della riapertura dei confini per la Comunità Nazionale Italiana di Slovenia e Croazia e per la Comunità Nazionale Slovena in Italia. I tre presidenti hanno ricordato l’azione svolta da SKGZ, SSO e UI nei confronti dei governi italiano, croato e sloveno affinché si arrivasse a ristabilire la riapertura dei confini tra Italia e Slovenia e Slovenia e Croazia, pur consci dell’emergenza sanitaria che ha fortemente colpito l’area transfrontaliera, con particolati contraccolpi in particolar modo per le popolazioni che vivono a cavallo del confine e che mantengono nonostante tutto strette relazioni familiari, sociali, umane, economiche, di studio. Come ha dichiarato Maurizio Tremul, le due minoranze si sono rivolte insieme anche a Bruxelles, invitando l’Unione europea a tenere conto degli intrecci esistenti nell’area frontaliera. Questo assume grande rilievo anche nel caso ci dovesse essere una seconda ondata epidemica, per evitare che nuove chiusure avvengano a discapito degli interessi economici, sociali e di altro tipo che legano le popolazioni dell’area di confine. L’auspicio del presidente dell’Unione Italiana è che, nel caso si dovesse ripetere una situazione analoga, si faccia tesoro delle esperienze degli ultimi mesi e non vi siano più chiusure ermetiche. Come rilevato in particolare da Maurizio Tremul, le tre organizzazioni non hanno mancato pure di ribadire il loro impegno sulla via della pacificazione. L’evento infatti è stato anche occasione per sottolineare l’importanza della manifestazione del 13 luglio prossimo a Trieste che vedrà la restituzione del Narodni Dom alla Comunità Nazionale Slovena in Italia, alla presenza dei Capi di Stato Sergio Mattarella e Borut Pahor. In questo contesto è stata accolta con favore la prospettata possibilità che i due Presidenti si rechino al monumento eretto sulla Foiba di Basovizza e al monumento che ricorda i quattro sloveni fucilati.
In conclusione i presidenti dell’UI, dell’SKGZ e dell’SSO hanno espresso l’auspicio che nell’ambito di queste cerimonia, possano anche tenersi momenti d’incontro delle due Comunità Nazionali con i due Capi di Stato, fatto questo che rivestirebbe un importante valore simbolico.

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