Sacco: «Stiamo scrivendo una pagina nuova»

A colloquio con l'Ambasciatore italiano in Croazia per approfondire l'intensificazione dei rapporti bilaterali in un ampio ventaglio di settori, con particolare accento su quello imprenditoriale e degli scambi

0
Sacco: «Stiamo scrivendo una pagina nuova»

Il rapporto bilaterale tra Italia e Croazia è tradizionalmente buono, la collaborazione esprime al meglio la tendenza a rafforzare le sinergie già esistenti tra due Paesi vicini e amici che condividono i grandi obiettivi e che nello scambio trovano occasioni di arricchimento reciproco. Lo testimonia lo stato dell’arte in un ampio ventaglio di settori, da quello culturale a quello imprenditoriale, lo confermano le relazioni in ambito accademico e i traffici turistici (anche in anni contraddistinti dalle misure antipandemia). Le conferme arrivano in modo costante dai protagonisti degli incontri istituzionali a livello governativo e ministeriale, ma anche in occasione di mostre, eventi, spettacoli teatrali che contribuiscono a garantire la presenza delle eccellenze del Made in Italy. L’ultima conferma in ordine di tempo a giunta al termine dell’incontro a Zagabria tra il ministro italiano dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti e il ministro croato dell’Economia e dello Sviluppo sostenibile, Tomislav Ćorić, durante il quale si è parlato tra l’altro, di energia, vaccini, politiche industriali e di vari progetti tesi a rafforzare ulteriormente la già proficua collaborazione bilaterale. In quella sede è stato anche annunciato che in primavera Roma ospiterà il primo Business forum italo-croato.

La visita dell’Ambasciatore italiano in Croazia, Pierfrancesco Sacco, a Fiume è un’occasione perfetta per approfondire l’argomento, ma anche per fare il punto della situazione sulle attività svolte dal suo arrivo in Croazia, a inizio 2020. Lo incontriamo nella sede dell’ente giornalistico-editoriale Edit, a conferma dell’importanza che riconosce alla dimensione informativa e comunicativa portata avanti dal nostro quotidiano e dalle altre testate che esprimono l’italianità del territorio.

”Siamo per quanto riguarda me come Ambasciatore e per quanto riguarda il Console generale a Fiume, Davide Bradanini, a metà della nostra missione in Croazia. Nel biennio trascorso si è cominciata a scrivere una pagina nuova dei rapporti tra Italia e Croazia e si è andati anche abbastanza avanti nello scriverla. In questi due anni i ministri degli Esteri si sono incontrati tre volte a livello bilaterale più altre due in versione trilaterale, con presente anche il ministero degli Esteri della Slovenia. Ci sono stati colloqui bilaterali approfonditi anche tra titolari di altri dicasteri, dell’Interno, della Difesa… Poche settimane fa in occasione della visita a Zagabria il ministro dello Sviluppo economico Giorgetti ha avuto un incontro con il ministro Ćorić. Il Comitato dei ministri del 30 novembre 2020 ha proposto otto incontri interministeriali, attualmente stiamo lavorando al prossimo appuntamento del Comitato previsto la prossima primavera a Roma, dove si svolgerà anche il primo Business forum tra Italia e Croazia. È questa la pagina nuova che noi stiamo scrivendo in cui c’è una dimensione economica fondamentale: la ricerca – su cui hanno pienamente concordato i ministri Giorgetti e Ćorić – di una nuova generazione di collaborazioni imprenditoriali tra i due Paesi. A questa si affianca la storica presenza economica e finanziaria italiana in Croazia. In occasione della mia permanenza a Fiume ho visitato assieme al Console generale Bradanini, una società molto importante per l’attività del porto di Fiume (la JPS, nda); dovunque si vada in Croazia si trovano investimenti e aziende italiane, naturalmente come persone giuridiche croate. La base è quindi già ottima, abbiamo un interscambio che sta riprendendo moltissimo – i primi 10 mesi del 2021 quasi ci avvicinano al boom del 2019 –, ma bisogna aggiornare il rapporto perché la transizione digitale, quella ecologica e le risorse europee in arrivo ci invitano a fare di più insieme, basti pensare alle opportunità che si legano all’Adriatico e che si esprimono, ad esempio, attraverso la collaborazione tra i porti. Ne hanno parlato in occasione dell’incontro avuto a Venezia nel dicembre scorso i ministri dei trasporti e delle infrastrutture.

Aggiornare il rapporto

I rapporti però non si esauriscono sul piano economico ed imprenditoriale…

”C’è la dimensione culturale che è fondamentale e riguardo alla quale si sta lavorando per arrivare alla firma in calce al nuovo Protocollo esecutivo dell’Accordo culturale, ma c’è anche la collaborazione scientifica e tecnologica. Dopo il mio incontro con il ministro Fuchs, che si è espresso molto favorevolmente a riguardo, abbiamo proposto alla Croazia un nuovo Protocollo esecutivo incentrato su temi di ricerca scientifica e tecnologica di interesse comune. Sempre in tema di ricerca stiamo lavorando molto anche alla collaborazione tra il CNR e l’Istituto Ruđer Bošković. Ecco, è a questo insieme che penso quando dico che dobbiamo aggiornare il rapporto, senza sederci sugli allori di una grande amicizia e di un buon rapporto che ovviamente c’è sempre stato e che continua ad esserci. In questo contesto credo sia fondamentale anche dinamizzare il senso stesso della Comunità Nazionale Italiana in quest’ottica di futuro, di gioventù, di imprenditorialità. Anche qui possiamo contare su un’ottima base, ma da aggiornare rispetto a questi tempi nuovi che sono pieni di sfide, basti pensare alla demografia per esempio…”

Parlando di ricerca e innovazione. L’incontro dedicato alla robotica organizzato all’Università di Zagabria ha presentato l’importanza della ricerca italiana in termini di alta tecnologia…

”Noi proponiamo agli amici croati l’Italia di oggi che è l’Italia del patrimonio culturale, dei paesaggi meravigliosi, della cucina eccellente, ma anche l’Italia della robotica. In occasione dell’evento proposto in collaborazione con l’Università di Zagabria ‘Robotica – Dai laboratori/officine al mercato’ c’è stato l’incontro di esperti qualificatissimi italiani e croati, sempre nell’ottica di fornire una spinta ulteriore alle collaborazioni e alla moltiplicazione dei rapporti. In precedenza avevamo proposto un incontro ibrido intitolato ‘Le sfide dell’Industria 4.0: ricerca, innovazione e nuove tecnologie quali strumenti per sospingere la competitività negli affari’ al quale avevano partecipato esponenti di primo piano del sistema politico ed economico croato e rappresentanti di primo piano dell’innovazione tecnologica dell’FVG e del settore del trasferimento tecnologico alle aziende. C’è tanto da scambiarsi tra Italia e Croazia. In occasione della Giornata nazionale dello spazio abbiamo organizzato al Museo della Tecnica Nikola Tesla di Zagabria un incontro con l’astronauta italiano Luca Parmitano per presentare anche al pubblico giovane la realtà italiana nello spazio.”

La dimensione dell’italianità

L’evento è stato organizzato in collaborazione con il Consolato generale e il Planetario di Fiume e ha coinvolto gli studenti della SMSI. Quanto conta la presenza di una rete istituzionale della comunità italiana autoctona che comprende scuole, istituzioni, Comunità?

”Questo è fondamentale. Sin dal mio arrivo in Croazia ho detto che è essenziale poter interagire con la Comunità Nazionale Italiana, con le sue istituzioni che sono dei fattori preziosi di memoria, di valorizzazione di questa memoria, ma come presenza viva e attuale. Queste realtà rappresentano la dimensione dell’italianità della Croazia e lo fanno non soltanto dal punto di vista della valorizzazione e della diffusione, ma anche per quanto riguarda la pagina nuova che stiamo scrivendo e vogliamo scrivere. Lo dico sempre alle realtà imprenditoriali italiane che quello che noi cerchiamo di trasmettere è un messaggio di familiarità anche linguistica – che si può trovare soprattutto in alcune aree della Croazia, penso all’Istria, a Fiume e al Quarnero e in una certa misura anche alla Dalmazia –, in cui nuovi arrivi dall’Italia di professionisti e di imprese possono molto più facilmente inserirsi e avere una facilitazione nello svolgimento della loro attività anche grazie a questa rete di contatti di autoctonia. È una marcia in più che emerge molto chiaramente anche nella nostra Camera di Commercio italo-croata ad esempio.”

Massimizzare l’impatto

Parlando di Camera di Commercio italo-croata, di rete e di sinergie… Vogliamo parlare della Cabina di regia?

”La Cabina di regia è un incontro coordinato dall’Ambasciata che avviene a cadenze regolari, ogni mese o ogni due mesi, e coinvolge il Consolato generale, l’Ufficio ICE, la CCIC e l’IIC. L’obiettivo è ottenere il massimo da quello che ciascuno fa, dalle iniziative di ognuno realizza cercando le sinergie con gli altri. Accanto a questo, ogni tre o quattro mesi ci sono le riunioni di sistema che presiedo e alle quali partecipano anche i Consolati onorari, l’Addetto militare con sede a Vienna, i funzionari di altre amministrazioni che sono presenti in Ambasciata come ad esempio l’esperto per la sicurezza del Ministero dell’Interno. Con le riunioni di sistema e con la Cabina di regia noi vogliamo essenzialmente fare in modo che di ogni iniziativa, di ogni attività si massimizzi l’impatto e soprattutto vogliamo cercare di non disperdere le energie e le risorse, ma tenere insieme il sistema proprio per offrire il massimo possibile come Sistema Italia.”

I risultati ottenuti confermano la bontà dell’approccio, si registrano un’intensificazione degli incontri bilaterali, delle iniziative culturali che coinvolgono anche Teatri nazionali, la dimensione imprenditoriale cresce, il dialogo accademico si rafforza… L’Italia si propone in un discorso che abbraccia un ampio ventaglio di settori…

”Si cerca sempre di imprimere un carattere coerente alle iniziative e alle attività proprio nella proposta dell’italianità di oggi che è di per sé, storia, cultura, musica, teatro, arte, ma anche tecnologia, innovazione, design. Nonostante i due scorsi anni siano stati anni di pandemia effettivamente trovo che lo sforzo abbia prodotto molte attività ibride, ma anche in presenza. Questo ha contribuito a presentare meglio l’immagine dell’Italia agli occhi degli amici croati e le potenzialità del rapporto con la Croazia agli occhi degli italiani in Italia, dei ceti dirigenti e dell’establishment governativo. È questa la strada lungo la quale vogliamo proseguire. Abbiamo in programma nuove iniziative e attività che speriamo, con l’allentamento della pandemia, possano raggiungere un pubblico sempre più vasto.”

Il prossimo appuntamento in agenda è il Business forum a Roma?

”Il Business forum previsto in primavera è senz’altro un appuntamento decisivo perché se avrà successo potremo sperare in un effetto tipo palla di neve nel senso che avremo fatto rotolare parecchio la palla di neve della complementarietà economica imprenditoriale tra Italia e Croazia, l’avremo via via ingrossata con il contributo prezioso che io credo potrà essere dato dalla collaborazione in ambito bancario e finanziario. Non va dimenticato che i sistemi bancario-finanziario italiano e croato interagiscono molto strettamente. Noi vorremmo che questa interazione si vedesse sempre di più proprio sul piano dei nuovi arrivi di aziende italiane in Croazia.”

La Croazia guarda all’euro e alla zona Schengen. Sono i due obiettivi a breve termine. L’adozione della moneta unita e l’ingresso nell’UE senza confini possono fare la differenza?

”L’adozione dell’euro e l’ingresso della Croazia in Schengen sono due obiettivi a cui l’Italia ha sempre dato il suo massimo sostegno. Faciliteranno certamente l’interscambio, la collaborazione economica, i flussi turistici e ci sarà certamente un grande vantaggio anche nei rapporti della Croazia soprattutto con i Paesi più vicini perché l’incentivo a lavorare insieme crescerà.”

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display