La passione comune per la lingua italiana

La Comunità Radiotelevisiva Italofona festeggia i 40 anni. Organizzato a Roma l’ormai tradizionale convegno dedicato all’aggiornamento professionale dei giornalisti. Tra i presenti anche Selina Sciucca di Radio Fiume e Barbara Urizzi dell’emittente radiofonica capodistriana

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La passione comune per la lingua italiana
I rappresentanti della CRI e della Rai all’incontro. Foto: SELINA SCIUCCA

Dal 2 al 4 aprile si sono riuniti nell’Urbe i membri della Comunità Radiotelevisiva Italofona (CRI), ovvero un gran numero di stazioni radiotelevisive in lingua italiana operanti nel mondo assieme ad alcune redazioni nazionali. La CRI riunisce non solo organismi radiotelevisivi italofoni, ma anche istituzioni del mondo della cultura e della comunicazione attivi nell’area culturale italofona e italofila. La parola chiave è la cooperazione tra le persone e le organizzazioni italofone con l’obiettivo di promuovere, tramite i diversi media e al passo con l’evoluzione dei linguaggi della comunicazione, la lingua e la cultura italiane nel mondo. Per assolvere i propri compiti, la CRI organizza seminari di formazione per gli operatori delle emittenti italofone, promuove e coordina coproduzioni internazionali, organizza dibattiti, convegni e seminari su temi che, a diverso titolo, riguardano la lingua italiana. All’incontro, che ha proposto una serie di iniziative organizzate in collaborazione con la Rai, hanno partecipato anche le giornaliste Barbara Urizzi di Radio Capodistria e Selina Sciucca della redazione italiana di Radio Fiume.

Fondata nel 1985 a Firenze come “Comunità italofona degli enti radiotelevisivi”, l’associazione nasce dall’accordo tra la Rai, la Radiotelevisione Svizzera di lingua italiana (RSI), e RTV Capodistria. Ribattezzata nel 2006 con il nome di “Comunità Radiotelevisiva Italofona”, alla rinnovata associazione si uniscono come membri fondatori Radio Vaticana e San Marino RTV. La CRI è cresciuta negli anni ed oggi ne fanno parte, in qualità di membri ordinari, HRT, PBS Malta, RAE Radiodifusión Argentina al Exterior, Radio Atene, Cosmo Italiano, Radio ICN New York, Radio Romania, RTCG Montenegro, RTSH Albania e TV2000. L’evento di quest’anno ha celebrato dunque i 40 anni dalla fondazione.
Questo incontro ha assunto un rilievo ancora più grande visto che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato per l’occasione una lettera. “Le comunità italofone presenti nei diversi Paesi rappresentano vivai fecondi di moltiplicazione degli stimoli culturali della civiltà italica”, ha sottolineato Mattarella. “La lingua è chiave di accesso a uno ‘specifico’ culturale straordinario dispiegatosi nei secoli e offerto alla comunità umana nelle sue espressioni più alte: la scienza, l’arte in ogni sua forma, gli stili di vita. Una cifra identitaria che, in tempi di intensi scambi tra le persone e i popoli, agisce da strumento d’inclusione, di apertura, di offerta di sé al mondo intero”. “L’italiano è, oggi, fra le lingue più studiate al mondo e – ha aggiunto Mattarella – le iniziative promosse per celebrare la nascita della Comunità Radiotelevisiva Italofona possono essere occasione proficua di riflessione per affrontare l’impegno, più che mai attuale, di diffonderne la conoscenza, incrementando le opportunità di dialogo”.

Barbara Urizzi, Samanta Chelleri e Selina Sciucca.
Foto: SELINA SCIUCCA

Le peculiarità CNI
“Sono incontri che si fanno ogni anno, nei quali abbiamo seminari di livello veramente alto. Arrivano esperti della Società Dante Alighieri, del Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, del Ministero della Cultura e di varie accademie”, ci ha dichiarato Selina Sciucca. Negli anni precedenti l’accento era posto particolarmente sulla lingua italiana, mentre in quest’ultimo appuntamento sono stati trattati temi in prevalenza temi di ambito giornalistico, ha proseguito. “Sono tre giorni davvero intensi di laboratori, di seminari e, la sera, di momenti conviviali. Si ha l’occasione di fare confronti con i colleghi di numerose redazioni. È soprattutto un momento di aggiornamento perché si ha la possibilità di andare in Italia, di sentire un bell’italiano, di ascoltare relatori di altissimo livello, di confrontarsi con i colleghi provenienti da realtà che simili a quella della CNI, ma comunque diverse”, ha spiegato Selina Sciucca. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Barbara Urizzi: “Sono momenti belli perché ci sono tutte le radio o quasi che fanno parte della CRI. Ci sono radio diversissime, tutti lavoriamo in modo differente. Ci sono radio che trasmettono 24 ore su 24 in italiano, alcune solo per poche ore al giorno. Però siamo accomunati proprio dalla passione per la lingua italiana. Sono dei momenti molto stimolanti, dove ci sono scambi di grande entusiasmo”.
Prendendo contatto con tutte queste realtà, Selina Sciucca ha notato che alcuni “forse sono messi peggio di noi. I problemi che abbiamo noi sono un po’ gli stessi di quelli che hanno gli altri colleghi in altre sedi. Torni magari a casa e ti dici ‘non sono l’unica’. Avendo la possibilità di confrontarsi, si arriva piena di informazioni, di idee. Un materiale che nella quotidianità di Fiume non si trova. Ti rendi veramente conto che questo è un bellissimo lavoro. Ovviamente, sarebbe necessario avere aggiornamenti simili molto più spesso”.

Un lavoro congiunto
“Non è che noi semplicemente andiamo a Roma, ci facciamo tre giorni di seminario e basta. Dopo ogni incontro, di solito due volte all’anno, facciamo una produzione congiunta”, ha aggiunto Selina Sciucca. Una di queste coproduzioni ha avuto un grande successo. La prima coproduzione podcast della CRI, “Radio Miniature”, è arrivata in finale al 36° Grand Prix International Radio dell’Union Radiophonique et Télévisuelle Internationale (URTI). In questi podcast “ogni radio ha raccontato sé stessa, anche usando materiale di archivio”, ha raccontato Barbara Urizzi.
I temi chiave di quest’anno sono stati l’intelligenza artificiale, le reti social e l’uso creativo degli archivi, hanno riferito le due partecipanti. “Ogni radio si occupa di fare la propria puntata e poi vengono mandate in onda un po’ da tutto il network”, ha detto Barbara Urizzi, mentre Selina Sciucca ha sottolineato che “possiamo usare il podcast nei nostri programmi quotidiani. È anche un modo per aiutarci ad avere dei contenuti”.
L’idea di questo convegno è stata quella di affrontare l’IA secondo vari aspetti tramite una trasmissione di circa dieci minuti. Selina Sciucca ha parlato dell’IA applicata nel mondo del lavoro mentre Barbara Urizzi ne ha discusso entro l’ambito della produzione musicale. Purtroppo, data la lunghezza limitata delle trasmissioni di Radio Fiume, il podcast è troppo lungo per poter essere trasmesso.

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