
Il 15 aprile, giorno della nascita di Leonardo da Vinci, scienziato – ma anche filosofo ed artista – toscano per eccellenza e tra i personaggi più illustri della storia del Bel Paese, viene celebrata la Giornata della ricerca italiana nel mondo, iniziativa volta a dare visibilità ai ricercatori italiani all’estero e a promuovere il loro lavoro. La Giornata è stata istituita dal Ministero dell’Università e della Ricerca con il supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale nel 2018, con lo scopo di mettere in luce il contributo, riconosciuto a livello mondiale, dei ricercatori italiani. Per l’occasione, l’Ambasciata d’Italia a Zagabria e l’Istituto Ruđer Bošković, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Zagabria, hanno organizzato nella giornata di ieri una conferenza dedicata alle tecnologie quantistiche. L’evento – ospitato presso il campus Alpha Centauri di Infobip, azienda informatica e di telecomunicazioni originaria di Dignano – ha visto un susseguirsi di interventi ed approfondimenti tenuti da ricercatori e accademici provenienti da Italia, Croazia e Slovenia. Ad aprire l’evento sono stati Silvio Kutić, amministratore delegato di Infobip, e Paolo Trichilo, ambasciatore d’Italia in Croazia. Presente anche Gian Luca Borghese, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Zagabria.

Intensificare la collaborazione
“Il dialogo tra l’Ambasciata d’Italia e l’Istituto Ruđer Bošković è sfociato nel focus dell’edizione di quest’anno in Croazia della Giornata della ricerca italiana su un settore di ricerca che sta attirando una crescente attenzione globale per via del suo potenziale di rivoluzionare aree che vanno dalla sicurezza informatica al calcolo ad elevate prestazioni ed oltre – ha affermato, in apertura, Trichilo –. Ringrazio i ricercatori, professori ed esperti del settore italiani, croati e sloveni che condivideranno la loro esperienza, la loro conoscenza e le loro prospettive sull’argomento per il loro contributo all’evento. Vorrei anche sottolineare che l’evento di oggi ha luogo un mese dopo la firma del Memorandum d’Intesa da parte della ministra italiana dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, e del ministro croato delle Scienze, dell’Istruzione e della Gioventù, Radovan Fuchs”. “Lo scopo del Memorandum – come spiegato dall’ambasciatore – è quello di intensificare la collaborazione in settori prioritari per entrambi i Paesi, inclusi le tecnologie quantistiche, l’intelligenza artificiale, le grandi infrastrutture di ricerca, l’economia blu e le energie rinnovabili, in linea con i nuovi piani strategici bilaterali. Questo accordo include anche il lancio di un appello congiunto per finanziare i progetti di ricerca condivisi”. Proprio in rappresentanza dei due Ministeri sono intervenuti Hrvoje Meštrić, direttore generale della Direzione per le Scienze e le Tecnologie del Ministero delle Scienze, dell’Istruzione e della Gioventù croato, e Francesca Galli, dirigente presso l’Ufficio di Gabinetto del Ministero dell’Università e della Ricerca italiano. A seguito degli interventi introduttivi di Meštrić e Galli si è avuta una lezione introduttiva sulle tecnologie quantistiche a cura di Gioacchino Massimo Palma (professore presso l’Università di Palermo e presidente di SISTEQ – Società Italiana di Scienze e Tecnologie Quantistiche). Si è svolta successivamente una prima tavola rotonda in cui Elisa Ercolessi (professoressa presso l’Università di Bologna), Ticijana Ban (vicedirettrice dell’Istituto di Fisica di Zagabria), Alessandro Zavatta (direttore dell’unità di Trieste dell’Istituto Nazionale di Ottica CNR – INO) e Peter Jeglič (direttore del Laboratorio per Atomi Freddi presso l’Istituto Jožef Stefan) hanno discusso le prospettive future e la realtà economica delle tecnologie quantistiche. Ed infine si è tenuta una seconda tavola rotonda dal tema “Tecnologie quantistiche: cooperazione o concorrenza al vertice?” tenuta da Palma, Hrvoje Buljan (professore presso l’Università di Zagabria) e Francesco Scazza (professore presso l’Università di Trieste).
A catturare particolarmente l’attenzione del pubblico il tema attuale delle open sources – come l’intelligenza artificiale – e del loro uso. “La ricerca scientifica deve sempre rimanere aperta e libera da barriere geopolitiche, gli scienziati hanno sempre collaborato al di là di tensioni momentanee – ha affermato Francesco Scazza –. Questo può diventare problematico dal momento in cui una scoperta scientifica viene capitalizzata dalle aziende per farci business. Per questo è importante fare in modo che la conoscenza rimanga diffusa e condivisa”. E ancora, sulle potenziali implicazioni nel settore bellico: “Siamo ancora in una fase in cui queste tecnologie in ambito militare sono in uno sviluppo di base, quindi parliamo solo di prospettive di uso. Queste tecnologie tuttavia hanno un potenziale che può essere declinato militarmente, ed è importante quindi regolarle”.
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