Una giornata prevalentemente polese (fatta eccezione per l’appuntamento pomeridiano a Sissano) per la console generale d’Italia a Fiume, Iva Palmieri. Una giornata fitta di appuntamenti, quella della prima visita in Istria dopo avere assunto l’incarico e che ha previsto incontri con il presidente del Tribunale regionale di Pola, con il questore, i vertici regionali e quindi quelli cittadini e l’incontro con gli esponenti delle istituzioni della CNI.
Quest’ultimo appuntamento ha visto presenti all’incontro, svoltosi nella sede della Comunità degli Italiani, accanto alla presidente della stessa, Tamara Brussich, il vicepresidente del Sabor e deputato della CNI, Furio Radin, il presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul, la vicepresidente dell’Assemblea dell’UI, Diriana Delcaro Hrelja, la vicepresidente della Regione in quota CNI, Jessica Acquavita, il segretario generale dell’UPT, Fabrizio Somma, il presidente del Consiglio della minoranza italiana di Pola, Ervino Quarantotto, la direttrice della scuola dell’infanzia Rin Tin Tin, Serena Sirotić, il direttore della SE “Giuseppina Martinuzzi”, Luka Brussich, e la direttrice della SMSI “Dante Alighieri”, Debora Radolović. Ai presenti all’incontro (dopo avere offerto a Iva Palmieri una breve visita agli ambienti comunitari) i saluti di Tamara Brussich, che ha dato il benvenuto “a casa nostra”.
Eredità pesante
“È la mia prima visita ufficiale a Pola – ha esordito la console generale – e sono rimasta molto colpita. Ho toccato con mano grande disponibilità e apertura nei confronti della CNI, ben integrata nel territorio e nel tessuto sociale. Grazie a voi che vi siete prodigati per alimentare la ricchezza che porta a una società con tanti elementi diversi che si permeano. Ho visto delle realtà significative. Questa vostra bellissima sede, grande, funzionale… tanta. Si vede che si è investito molto impegno nel pensare le cose. Siete la Comunità più grande, 7mila iscritti sono tanti: vuol dire che avete lavorato bene e so che si è molto collaborato con il Consolato generale nel corso degli anni. A dire il vero questo un po’ mi impensierisce: è un’eredità pesante quella che ho raccolto. Spero di fare meglio ancora, mi sento quasi in competizione. Vorrei ricordarvi che il Consolato è casa vostra, Contattateci pure e fate presente come possiamo collaborare. In quest’occasione vorrei ringraziare quanti hanno contribuito a mantenere attiva l’italianità in questi territori, l’Università Popolare di Trieste, 60 anni di collaborazione, se non erro, in attività a favore della CNI di Croazia e Slovenia, con il contributo del MAECI, il Governo croato, che ha dimostrato sensibilità crescente verso l’etnia, il rappresentante della minoranza al Parlamento”.
Porte aperte
Da parte dell’On. Furio Radin parole di gratitudine “per avere voluto mettere Pola tra le prime Comunità da visitare e la prima in Istria. Ma ci sono tante altre belle Comunità sul territorio” e poi parlando di numeri ha rilevato che certamente quelli ufficiali si discostano dagli altri, certamente maggiori. Infatti “il numero dei cittadini che gravitano verso le Comunità è sicuramente più alto di quello dei soci. E succede che molti non si siano nemmeno dichiarati italiani all’anagrafe, pur sentendosi tali. I dati però parlano chiaro: nel 1981 eravamo 11mila, nel 1991 il doppio, oggi un po’ meno, ma comunque 14-15mila dichiarati, ma credo siamo vicini ai 20mila in Croazia. Per la diplomazia italiana anche le nostre porte sono aperte, quelle di tutte le Comunità. Mi fa piacere che lei abbia voluto aprirle così presto”.
Per Maurizio Tremul non un primo incontro con la console generale Iva Palmieri in quanto “abbiamo avuto modo di collaborare varie volte quando hai lavorato a Capodistria, portando una ventata di novità. Per noi è importante quando da noi arriva l’ambasciatore o un altro rappresentante, perché arriva l’Italia. In ognuno di noi c’è un fanciullo che ha bisogno di rassicurazioni; capire che l’Italia ci è vicina aiuta. La Comunità polese negli ultimi anni si è molto prodigata e ha fatto un grande lavoro nella tutela dell’istroveneto e io ringrazio per questo. E ribadisco che anche le CI sono a disposizione per le necessità del Consolato”.
Diriana Delcaro Hrelja, nel salutare la console generale, ha confermato quanto sia importante l’incontro ed essendo impegnata nella CI di Gallesano e vicesindaco in quota CNI a Dignano si è detta certa che non mancheranno momenti d’incontro anche in queste realtà.
Stringata Jessica Acquavita, che comunque aveva avuto un incontro in mattinata con Iva Palmieri. “Abbiamo avuto modo di scambiare idee e progetti. Qui ci sono le istituzioni della CNI a prova della consapevolezza di quanto sia importante la sinergia”. Auguri di buon lavoro da parte di Fabrizio Somma, che ha portato gli auguri del presidente dell’UPT. “Lei è la prima donna console a Fiume; le auguro un buon lavoro”, ha detto. Con Ervino Quarantotto, dopo il benvenuto in città e illustrato il compito del Consiglio cittadino della CNI (vegliare sul bilinguismo, innanzitutto), l’auspicio di altri incontri.
Carta d’identità delle istituzioni
Poi i rappresentanti delle varie istituzioni della CNI in città hanno fornito una carta d’identità delle scuole che guidano. Serena Sirotić ha quindi detto del Rin Tin Tin ribadendone il compito primario: stimolare genitori e bambini a usare l’italiano e proseguire la formazione nelle scuole in lingua italiana. Luka Brussich ha aperto le porte della “Giuseppina Martinuzzi”: “Dobbiamo molto all’Italia e al Governo; ci dà una marcia in più. Ora che stiamo andando verso l’ampliamento della sede abbiamo l’appoggio incondizionato e un’ottima sinergia con la Città, che è nostro fondatore”. Debora Radolović ha puntato sull’attività oltre confine della SMSI: “Siamo una scuola polivalente che viaggia molto” e ha ricordato legami, contatti e collaborazioni con l’Italia, gli scambi Erasmus, la recentissima uscita a Venezia. “I nostri ragazzi sono europei”, ha concluso.
Pensiero che Iva Palmieri ha fatto suo: “Siete un sistema italiano eccellente fuori dal sistema italiano. Ho notato una eccezionale padronanza di linguaggio che non si riscontra in altre comunità italiane fuori dall’Italia. siete una ricchezza per l’Istria e la Croazia; un’eccellenza che va valorizzata in sede europea e mondiale”.
Ancora Tamara Brussich, in chiusura, per dire brevemente della CI che guida e ricordare che a Pola la verticale scolastica chiude con la Facoltà di Filosofia e l’Italianistica, nonché Scienze della formazione. Per chiudere un omaggio: un elegante mazzo di fiori, la maglietta con termini in istroveneto e una creazione del Gruppo di ceramica. In effetti il punto fermo l’ha messo un brindisi con una profumatissima Malvasia e un delizioso catering.
Prima però abbiamo chiesto alla console una considerazione con gli incontri intercorsi al mattino.
Incontri molto proficui
“Sono stati incontri molto proficui, molto amichevoli. Il presidente del Tribunale parla molto bene l’italiano, ci siamo intrattenuti in una conversazione gradevole. Idem con la Questura, con cui tra l’altro il Consolato ha rapporti di collaborazione evidentemente per tutte le questioni che possono riguardare i connazionali, in particolare i turisti. Abbiamo avuto anche modo di parlare dei pattugliamenti congiunti con il personale della Polizia di Stato e delle forze di Polizia italiane, qui in Croazia durante il periodo estivo. Cordiali e colloquiali anche gli incontri in Regione, dove abbiamo messo in campo alcune iniziative che intendiamo organizzare insieme e altrettanto con il Comune. Il sindaco Zoričić è stato molto disponibile, è stato presente pure il vicesindaco Cergnul. Il sindaco ha manifestato soddisfazione per l’ampliamento della scuola ‘Martinuzzi’. In complesso si è trattato di un ciclo di incontri sicuramente positivo che avrà un seguito”.
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