
Una delegazione del Comitato di esperti del Consiglio d’Europa, guidata da Aleksandra Oszmiańska-Pagett, ha visitato la Slovenia per monitorare lo stato di tutela delle lingue minoritarie nelle diverse regioni. Una relazione, con valutazioni e indicazioni coerenti con la “Carta europea delle lingue regionali o minoritarie”, dovrebbe essere pubblicata nel 2025. Per quanto riguarda la CNI, la Commissione ha visitato ieri Radio e TV Capodistria, recandosi poi a Palazzo Gravisi-Buttorai per incontrare i rappresentanti delle istituzioni. Qui, il segretario Andrea Bartole, il responsabile Massimiliano Di Nardo e la collaboratrice Kim Jakopič hanno illustrato le attività della CAN Costiera. Tra queste l’Ufficio del Bilinguismo si occupa delle traduzioni e delle correzioni, offrendo molti servizi tra cui i corsi di lingua per la Pubblica Amministrazione, mentre il Programma per la base economica promuove le imprese locali, favorendo lo sviluppo di progetti legati a nuove tecnologie, benessere ed educazione.
Le minoranze come risorsa turistica
Maurizio Tremul, presidente dell’Unione Italiana, ha illustrato i progetti Interreg in cui l’UI è coinvolta, tra cui il concluso Primis, volto a promuovere le minoranze come risorsa turistica e le iniziative in corso quali ad esempio Primis Plus e Tartini Bis. Menzionato anche “Kiss and go” che, nell’ambito delle celebrazioni di Gorizia-Nova Gorica 2025, vuole incentivare la conoscenza delle lingue di confine.
Kristjan Knez, direttore del Centro “Combi”, ha parlato delle difficoltà economiche nel reperire i finanziamenti, spesso legate alla marginalizzazione della CNI in un luogo in cui è storicamente autoctona. Nonostante ciò Knez ha evidenziato i successi delle sinergie, come alcune iniziative svolte per “Capodistria 1500” e i progetti dedicati a Tartini.
Bilinguismo, presenti criticità
Durante la visita, sono emerse criticità riguardanti il rispetto del bilinguismo nel settore pubblico ed è stata esposta l’annosa questione delle tabelle rivoltate con gli odonimi storici. Infine, la situazione scolastica è stata presentata dal consulente pedagogico Guido Križman e da Ondina Gregorich Diabaté, che hanno rilevato un buon livello di collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, ma anche ritardi nella traduzione dei materiali e alcune difficoltà nel reperire insegnanti in certe materie che soddisfino sia una conoscenza adeguata della lingua italiana sia i requisiti richiesti dal sistema sloveno.
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