A causa dei frequenti episodi di inquinamento del mare, il Comune di Kostrena, piccola località a pochi chilometri a sud di Fiume, ha deciso di incaricare l’Istituto di Sanità Pubblica (NZZJZ) di effettuare un monitoraggio continuo della qualità dell’acqua del mare presso le spiagge locali.
Dopo numerose richieste d’intervento, l’Ispettorato delle Acque ha avviato procedimenti e ha emesso sanzioni amministrative alla Raffineria Ina di Urinj, basandosi sui risultati del monitoraggio, ha riferito il Comune di Kostrena, come riporta index.hr.
Il monitoraggio viene effettuato due volte al mese su quattro spiagge: Podkvarovo, Perilo, Spužvina e Svežanj, con quest’ultima che funge da stazione di riferimento. I test includono il monitoraggio di indicatori fisici, chimici e microbiologici. Sulla base dei risultati, viene determinata la qualità del mare per la balneazione secondo il Regolamento sulla qualità del mare.
Balneazione sconsigliata su due spiagge
Nella spiaggia di Svežanj non sono state rilevate anomalie, mentre nelle spiagge Nova Voda e Perilo è stato rilevato idrogeno solforato a basse concentrazioni. A Podkvarovo, invece, sono state registrate concentrazioni elevate di idrocarburi e idrocarburi aromatici. I test microbiologici hanno comunque mostrato un’ottima qualità del mare su tutte le spiagge. Tuttavia, a causa della presenza di idrocarburi, è sconsigliata la balneazione sulle spiagge di Podkvarovo e Klančić poiché queste sostanze sono altamente tossiche e vengono rapidamente assorbite per inalazione.
Ricordiamo che le autorità di Kostrena si sono recentemente lamentate del fatto che la compagnia petrolifera e l’Ispettorato delle Acque ignorassero le loro richieste per risolvere questo problema. L’Ina ha risposto affermando di monitorare continuamente sia la protezione attiva che quella passiva del mare.
Pochi giorni dopo, la polizia ha denunciato penalmente due persone responsabili presso l’impianto della Centrale Termoelettrica di Fiume per inquinamento marino causato da olio combustibile a Kostrena. Questo episodio di inquinamento risale a novembre 2022, quando la rottura di una valvola ha provocato la fuoriuscita di circa 4700 litri di olio combustibile in mare.
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