Kiev risponde a Milanović: «Frasi inammissibili»

0
Kiev risponde a Milanović: «Frasi inammissibili»
Il Presidente della Repubblica, Zoran Milanović. Foto: Luka Stanzl/PIXSELL

Non è passata inosservata la dichiarazione del Presidente della Repubblica Zoran Milanović il quale ha detto che “la Crimea non farà mai più parte dell’Ucraina”. Ricordiamo che si tratta del territorio che Kiev non ha alcuna intenzione di lasciare nelle mani del Presidente russo Vladimir Putin. La Crimea è stata annessa alla Russia nel 2014. La frase pronunciata dal Capo dello Stato croato è stato riportata all’estero dai media ucraini e non solo, e la risposta del governo di Zelensky che non si è fatta attendere. “Affermando che la Crimea non apparterrà mai più all’Ucraina il Presidente Milanović ha messo in discussione l’integrità territoriale dell’Ucraina, il che è una cosa inammissibile”, ha scritto su Facebook il portavoce del Ministero degli Affari esteri ucraino, Oleg Nikolenko. “Mi chiedo se Zoran Milanović sarebbe stato in grado di diventare il Presidente del suo Paese con tale retorica negli anni ’90, quando la Croazia si batteva per conservare la sua sovranità?”, ha scritto Nikolenko sulla rete social. “I suoi elettori accetterebbero di chiudere un occhio sull’occupazione di parte del territorio del loro Paese? Ne dubito”, ha aggiunto. “Permettetemi di ricordarvi che a causa di un’aggressione esterna, la Croazia avrebbe potuto perdere un terzo delle sue terre. Tuttavia, grazie alla loro eroica lotta, i croati sono stati in grado di proteggere l’indipendenza del proprio Stato”, ha detto ancora Nikolenko che ha concluso il suo messaggio ringraziando “il governo e il popolo croati per il loro fermo sostegno agli ucraini nella lotta contro l’aggressione russa”.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display