Fiume, Ostrogović. «Marina, nuovo sbocco verso il mare: nessuna chiusura»

A colloquio con Josip Ostrogović, uno dei dirigenti dell'ACI. Entro breve il certificato di conformità urbanistica, entro l'anno il permesso di costruire

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Fiume, Ostrogović. «Marina, nuovo sbocco verso il mare: nessuna chiusura»
Simulazione del futuro marina in Porto Baross. Foto Aci/Gitone

Venti o trent’anni fa un marina nel bacino portuale di Fiume nessuno se lo sarebbe immaginato. Ora che non è soltanto un’ipotesi fantasiosa, può nascere un po’ di diffidenza. È nella natura umana temere le novità. Chi vive a Fiume di novità ne trova dietro ogni angolo e tante devono ancora arrivare per manifestarsi in questo o quel modo. La città è un grande cantiere, che entro pochi anni si dovrebbe trasformare nell’immagine di un nuovo benessere. La disponibilità di risorse economiche grazie alla possibilità di accedere ai finanziamenti a fondo perduto da parte dell’Unione europea ha messo d’accordo l’amministrazione locale e il governo. In passato i grandi progetti erano ostaggi dei rapporti tra i diversi schieramenti politici che si accusavano a vicenda di incapacità o scarsa sensibilità. I cittadini, a prescindere dalle simpatie per questo o quel partito, si sono sentiti spesso immersi nell’inganno, pieni di desideri inappagati dopo le promesse e gli eccessi retorici in campagna elettorale.

“Sono convinto che Porto Baross sarà il futuro centro della città, aperto verso il mare”, sostiene Ostrogović.
Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Qualcosa è cambiato e i sindaci SDP non mancano di sottolineare l’ottima collaborazione con i ministri HDZ e viceversa. Tra la costruzione della statale D403 con il nuovo terminal container in Molo Zagabria, il nuovo ospedale a Sušak, la ricostruzione e l’ampliamento della rete fognaria e idrica, Fiume sta vivendo una fase di sviluppo notevole. Si sono create così tutte le condizioni per dare il via al progetto del marina, preceduto dall’assegnazione attraverso una gara pubblica, della concessione. A che punto siamo? C’è da temere?
Abbiamo voluto aggiornarci parlando con Josip Ostrogović, membro della Direzione dell’ACI, l’azienda croata che gestisce la più grande rete di marina nel Mediterraneo. La concessione è stata assegnata all’ACI-Gitone, a due soggetti che partecipano ciascuno con il 50 per cento e che s’apprestano a realizzare insieme un progetto valutato intorno ai 50 milioni di euro. La concessione copre un’area di 10,5 ettari, di cui 3 sulla terraferma, che i concessionari avranno il diritto di utilizzare per trent’anni dal giorno in cui verrà rilasciato il permesso di costruire. Dopo la consegna dello studio sull’impatto ambientale, si attende il primo documento per potere pianificare il futuro, cioè il Certificato di conformità urbanistica.
“Attendiamo il documento entro la primavera per potere ottenere il permesso di costruire prima della fine dell’anno. Questo marina – dice Ostrogović che, tra l’altro, è a capo della sezione fiumana dell’HDZ, che rappresenta anche nel Consiglio cittadino –, stabilirà dei nuovi standard quando si parlerà di turismo nautico in quest’area geografica, per la varietà e la qualità dei servizi. Sarà un paradiso per i diportisti”.
Tra i timori e le impressioni che abbiamo potuto raccogliere c’è quello che si possa precludere ai cittadini l’accesso al mare. “Porto Baross è comunque un’area interdetta al pubblico ed è proprio con il marina che vi sarà possibile accedere. Personalmente, sono convinto che sarà il futuro centro della città, aperto verso il mare”.
Nel progetto sono previsti 230 ormeggi per imbarcazioni, in media, di 16 metri. Una delle caratteristiche principali del marina fiumano sarà la sua capacità di ospitare anche degli yacht lunghi 50 metri, una prerogativa unica, per certi versi, tra le strutture esistenti nell’Adriatico. “Contiamo di ottenere il permesso di cosruire entro la fine dell’anno per potere dare inizio ai lavori. Il permesso sarà costituito da due segmenti, quello per i lavori in mare e l’altro per quelli sulla terraferma. Tecnicamente sarebbe impossibile svolgere tutti i lavori contemporaneamente. Pertanto, nel peggiore dei casi, i lavori alle strutture legate alla parte nautica inizieranno nel 2024 per concludersi nel 2025, mentre sulla terraferma la conclusione è prevista nel 2026. Si tratta del più grande investimento in un marina in Croazia. Devo dire che questo progetto non sarebbe mai stato avviato senza il sostegno del governo e del premier Andrej Plenković”.

L’attuale diga foranea verrà allungata di 80 metri. Foto Aci/Gitone

Interventi sulla terraferma
La parte marina del progetto è quella che “spaventa” meno. Cosa succederà sulla terraferma? Ci sono i vecchi magazzini, considerati in parte come beni culturali, il ponte girevole verso il Canal morto, l’edificio della Capitaneria di porto, i locali in Molo Carolina e il bunker. La Gitone Kvarner, che ha già acquisito l’abbaziana LRH, fa capo al gruppo tedesco Lürssen, azienda leader nella cantieristica navale per i mega yacht e in grande espansione nel settore del turismo.
“Partiamo da Molo Segna, sul lato settentrionale di Porto Baross, dove sorgerà l’edificio principale, dove ci sono oggi i magazzini 40 e 41. Sono previsti ristorazione e negozi e una terrazza sul tetto, al terzo piano, con vista sulla città e sul mare, con una piscina e parchi gioco per i bambini. Proseguendo verso Est, troviamo quello che sarà un parcheggio con oltre 250 posti, mentre l’ingresso principale nel complesso lo troviamo in via Demeter, in prossimità dei Mercati cittadini. Da Molo Segna parte la passeggiata che si estenderà lungo l’intero marina. Verso Est verrà costruito un nuovo ponte, accanto a quello storico, girevole, ma a una distanza sufficiente per consentirne il restauro e la rotazione. Si prosegue verso Molo Vinodol e Ružić, dove troveremo tutti i servizi in funzione del marina, reception, gli uffici per il charter e altro”.

Canal morto, libero accesso
A questo punto ci fermiamo, prima di proseguire verso la diga foranea, in quanto ci troviamo all’altezza dell’ingresso del Canal morto, sotto il ponte girevole. Qui ci sono gli ormeggi e tante barche, che per uscire dovranno attraversare il marina: “I nostri concittadini devono sapere che all’interno del marina ci sarà un corridoio per il passaggio delle barche provenienti dal Canal morto. Verrà allestita anche un’area dove si potranno caricare e scaricare le cose dalle barche”.

Una struttura altamente moderna. Foto Aci/Gitone

Vista su entrambi i lati
Molo Sušak è la diga foranea che a Sud chiude il bacino di Porto Baross. Potrà essere attraversata lungo la passeggiata che verrà allestita. A differenza del Molo longo, qui ci sarà la possibilità di ammirare sia il panorama sulla città che sul mare aperto. Ci sarà una parete vetrata da entrambi i lati. “Credo che sia importante sottolineare che tutto sarà accessibile anche alle persone con disabilità. Qui vi troverrà uno spazio adeguato anche un circolo velico, che a Fiume oggi non ha spazi adeguati. La diga foranea verrà prolungata di circa 80 metri e alla sua cima è previsto il distributore sia per le imbarcazioni all’interno che all’esterno del marina. Vorrei aggiungere che nel progetto sono previste vaste aree verdi in tutte le parti del complesso, con 2.600 metri quadrati su cui verrà allestito un parco fotovoltaico. Il marina è concepito fin dall’inizio per essere sostenibile, digitalizzato e autosufficiente. Le tecnologie che verranno adottate, altrove non le troviamo. Tutto si muoverà o con l’energia elettrica o a idrogeno, combustibile del futuro. Tra le altre cose sarà automatizzato il modo in cui le imbarcazioni saranno indirizzate verso gli ormeggi liberi”, aggiunge Ostrogović al quale chiediamo anche di esprimersi in merito ai dubbi e ai timori dei cittadini su alcuni aspetti.

La Gitone Kvarner ha acquistato i locali Karolina e Boonker da privati . Foto Aci/Gitone

Lürssen «pigliatutto»?
Il Ministero della Cultura e dei Media ha posto sotto tutela alcuni dei magazzini dismessi. “Credo che i problemi in questo senso siano stati superati con la Sovrintendenza ai beni culturali che, ne sono convinto, si esprimerà favorevolmente sull’intero progetto. La Capitaneria? L’edificio non è compreso nell’area su cui abbiamo la concessione. Come membro della dirigenza dell’ACI, non avrei nulla da dire se non il fatto di avere sentito anch’io delle voci in merito al fatto che ci possa essere interesse da parte di terzi per l’edificio della stessa. La Gitone Kvarner ha comprato i locali Boonker e Karolina da privati, non dalla Città o dallo Stato. Semmai, già che ci siamo, è la Città quella che ha venduto l’area per la futura Autostazione in Žabica, per sempre. Nel nostro caso parliamo di una concessione di trent’anni”.

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