Istria, Quarnero e Gorski kotar regine del turismo rurale croato

Il numero di operatori in questo settore cresce con un tasso medio del 20% annuo, segnale di una domanda in costante aumento

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Istria, Quarnero e Gorski kotar regine del turismo rurale croato
Foto Ivor Hreljanović

In Croazia operano oltre 1600 fornitori di servizi turistici in forme di turismo “speciale”, di cui circa il 70% è attivo nell’ambito dell’agriturismo. Lo rivela un’analisi dell’Associazione del turismo rurale croato (Urth), secondo cui il Paese sta progressivamente riconoscendo il grande potenziale del turismo rurale.

Secondo lo studio, più di 1100 operatori si dedicano specificamente all’agriturismo, offrendo servizi turistici e di ristorazione spesso legati ad aziende agricole. Ma non solo: molti di loro sono anche impegnati nella conservazione e promozione del patrimonio culturale delle campagne croate.

L’analisi dell’Urth ha esaminato diverse categorie di turismo alternativo e rurale, tra cui:

– Agriturismo: 1100 operatori
– Turismo culturale: 176
– Turismo avventuroso: 122
– Turismo di pesca: 72
– Turismo equestre: 54
– Turismo venatorio: 42
– Turismo sanitario: 12

I dati sono stati raccolti nel biennio 2023-2024 in collaborazione con gli studenti dell’Istituto universitario di Križevci, alcune comunità turistiche e le autorità regionali.

Tra le regioni croate, è l’Istria a guidare la classifica con ben 196 operatori di agriturismo, seguita da:

– Ragusa (Dubrovnik)-Narenta (Neretva): 168
– Osijek-Baranja: 95
– Spalato-Dalmazia: 88
– Regione di Zagabria: 80

Secondo l’Urth, il numero di operatori in questo settore cresce con un tasso medio del 20% annuo, segnale di una domanda in costante aumento.

Il maggior numero di attrazioni culturali rurali — come musei, villaggi etnografici e centri di interpretazione — si trova nella Regione litoraneo-montana, seguita da Istria e dalla Conta di Spalato e della Dalmazia. Anche in ambito avventuroso, il Quarnero e il Gorski kotar primeggiano con 19 operatori attivi in attività come rafting, kayak, parchi avventura e arrampicata sportiva.

Per quanto riguarda il turismo equestre, la concentrazione più alta è nella regione di Karlovac, mentre quella di Osijek e della Baranja si distingue per il numero più alto di operatori nel turismo di pesca e venatorio.

“Sebbene si tratti di dati non ufficiali, visto che quelli istituzionali non sono disponibili, è confortante vedere una crescita continua del settore, alimentata dalla domanda di un turismo più autentico da parte di visitatori locali e stranieri”, ha dichiarato Aleksandra Kuratko Pani, presidente dell’Urth per l’agenzia Hina. “Tutto questo è anche il risultato di investimenti mirati da parte degli operatori e dell’accesso a fondi europei e statali”.

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