
Un gruppo di soci della CI Dante Alighieri di Isola e dell’Unione Italiana, “disorientati dinnanzi agli accadimenti degli ultimi mesi in seno all’UI”, ha inviato una lettera aperta al presidente dell’Assemblea dell’Unione Italiana, Paolo Demarin, invitandolo “a prendere con riserva alcune delle Delibere che gli sono state recapitate in questi giorni dalle Comunità degli Italiani della Slovenia”. Nella nota firmata da Stefano Destefano, socio CIDA, in particolare, vogliamo si segnalano “alcune anomalie riguardo alle Delibere che sarebbero state accolte dal Direttivo dimissionario della CI Dante Alighieri il 17 aprile 2024, guidato da Evelin Zonta e di cui facevano parte ancora Marko Gregorič, Enzo Scotto Di Minico, Emilio Bevitori, Anna Zetto, Jan Pulin, Elvio Krampf, Valter Žiža”.
“In qualità di soci, seguiamo da vicino l’attività della nostra Comunità e cerchiamo di ottenere più informazioni possibili riguardo al suo operato, specialmente alla luce della mancata convocazione dell’assemblea annuale a marzo, della sorpresa delle dimissioni dell’intero Consiglio direttivo ad aprile, nonché del reiterato rifiuto da parte dei dirigenti della Dante, di dare in visione i documenti fondamentali della Comunità ai loro soci”, si rileva ancora nella nota che prosegue: “Considerato che dalle fotografie pubblicate sul sito di Radio Capodistria, la Delibera accolta dalla Dante Alighieri pareva bizzarra (la Dante Alighieri si esprime a favore dell’unitarietà dell’Unione Italiana di Fiume – RTV SLO, notare la seconda pagina stropicciata e sgualcita, il timbro e la firma apposti su una pagina a parte, diversa dalla pagina ove sono riprese le delibere) e appurato che solo pochi giorni dopo l’accoglimento di questa delibera sinora tenuta nel cassetto – seppur accolta il 17 aprile 2024 –, il Direttivo che l’aveva accolta si dimetteva per mancanza di quorum e defilata della maggior parte dei consiglieri (fine aprile annuncio dimissioni), il 1º agosto 2024, ci siamo recati presso gli Uffici di Segreteria della Dante Alighieri di Isola onde prendere visione dei documenti in questione. Ci siamo rivolti alla referente presente in Ufficio, al secolo Martina Gamboz, chiedendo di poter visionare i documenti in base all’art. 17 dello Statuto, che consente a tutti i soci di partecipare alla gestione della Comunità nonché di visionare i documenti legati alle decisioni della Comunità (inviti, verbali, delibere). Documenti, tra l’altro, già inviati ai mass media e quindi resi pubblici (delibera inviata il 30 luglio 2024). La nostra richiesta non è stata accolta. Siamo stati invitati a fare domanda scritta e ci è stato detto che avremmo ottenuto risposta in futuro”.
Ora – si rileva ancora nella nota – se la Delibera del 17 aprile 2024 è stata a inoltrata a Demarin e pure ai mass media il giorno 30 luglio 2024, “che problema c’era a farla vedere in loco? Forse che il cartaceo non si trova? Perché non fare vedere in loco gli inviti alla seduta, ed i verbali, tutti documenti che molti enti pubblicano sulle pagine Internet e sono di carattere pubblico? Ci è stato detto a parte del neoeletto presidente Michele Fatigato, che avremo visione dei documenti quando gli stessi saranno stati ‘approntati’. Che significa? Che il verbale della seduta del Direttivo dimissionario, deve venir preparato ora, a posteriori, dal presidente che ad aprile non era nemmeno membro del Direttivo?”.
“Gentile presidente Demarin” – sottolinea ancora il gruppo di soci – “sarà d’accordo con noi, che i conti non tornano. Non tornano la poca trasparenza, la mancata pubblicità dei lavoro, il poco dialogo, la mancata convocazione dell’assemblea dei soci, il rifiuto di condividere documenti pubblici che, si presume, si trovino in loco. Perché tutti questi segreti? Perché i mass media non erano stati informati della riunione del Direttivo di aprile? Perché le delibere non Le sono state inviate allora, ma vengono inviate solo ora, in uno bizzarro coordinamento ‘casuale’ con altre Comunità, tutte formulanti le stesse parole?”. “Gentile presidente Demarin, confidiamo in una sua netta presa di posizione e in un suo invito alla trasparenza e democraticità, cosa che nella Comunità Dante Alighieri di Isola non esiste più da tempo”, conclude la nota.
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