
Tre mesi dopo il violento incendio scoppiato nelle prime ore del 15 maggio nel porto di Medolino gli inquirenti sono risaliti ai colpevoli. Stando alla Questura istriana si tratta di tre cittadini ucraini, un 28enne e due 25enni ai quali viene contestato il reato di avere messo in predicato l’incolumità delle persone e dei beni. I tre sono ancora latitanti e stando alla polizia non si troverebbero in Croazia. Comunque sono stati denunciati alla Procura di Stato.
Stando alla ricostruzione degli inquirenti i tre cittadini ucraini sarebbero entrati in Croazia provenienti dalla Polonia in data 14 agosto e avrebbero parcheggiato la vettura sul territorio di Medolino da dove si sono diretti poi verso il porto di Medolino. Nella stessa notte alle ore 3.40, mentre due dei tre ucraini sono rimasti a fare da palo uno dei 25enni si è intrufolato attraverso la parte recintata del molo e avrebbe raggiunto il punto dove era ormeggiata l’imbarcazione immatricolata a Pola di proprietà di un 65enne. A quel punto avrebbe lanciato del liquido infiammabile sull’imbarcazione di cui sopra causando l’incendio che ha intaccato poi ben 34 imbarcazioni delle quali 22 sono andate completamente distrutte. I danni materiali complessivi ammontano a ben due milioni di euro.
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