IN MEMORIAM È morto l’Ambasciatore Adriano Chiodi Cianfarani

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IN MEMORIAM È morto l’Ambasciatore Adriano Chiodi Cianfarani

Lutto nel mondo della diplomazia italiana. L’ex Ambasciatore italiano a Zagabria e a Islamabad (Pakistan), Adriano Chiodi Cianfarani, è morto sabato scorso (3 ottobre). A darne notizia sono stati la moglie Ilda e i figli Federico e Alessandro congiuntamente ai loro familiari. Il funerale dell’Ambasciatore Chiodi Cianfarani si è svolto nella chiesa di Santa Agnese a Roma lunedì scorso, mentre la camera ardente è rimasta aperta lo stesso giorno presso l’ospedale San Pietro. Adriano Chiodi Cianfarani riposa accanto ai suoi genitori nel cimitero di Pievebovigliana in Provincia di Macerata.
Nato a Roma il 1° giugno 1957 Adriano Chiodi Cianfarani si era laureato in giurisprudenza nel 1982, per intraprendere due anni più tardi la carriera diplomatica che lo condusse a promuovere gli interessi italiani ad Ankara, Zurigo, Varsavia, Monaco di Baviera, Pakistan e Croazia. Uomo di cultura e sensibilità ricoprì in seno alla Farnesina anche altri ruoli di grande responsabilità, come quello di coordinatore per i rapporti tra Turchia e Cipro nella prospettiva europea, di consigliere diplomatico del Ministro per le Politiche comunitarie e del ministro dei Beni e delle Attività culturali. Nel 2010, per i suoi servigi, fu insignito del titolo di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Nel gennaio scorso, in occasione del suo congedo dalla Comunità Nazionale Italiana, il vicepresidente del Sabor e deputato della minoranza nazionale italiana al Parlamento croato, Furio Radin, e il presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul, avevano ringraziato Chiodi Cianfarani per il grande lavoro svolto nei suoi quattro anni di mandato in Croazia, per rafforzare, approfondire e incrementare la collaborazione tra Roma e Zagabria. Adriano Chiodi Cianfarani, rilevarono in quell’occasione Radin e Tremul, “non ha solamente svolto un importante ufficio nel consolidamento e sviluppo di questi rapporti, ma ha anche seguito con attenzione e sensibilità le questioni della CNI in tutti i principali settori della sua attività, contribuendo a sostenerla e a promuoverla nella realizzazione delle sue progettualità e nel perseguimento dei suoi fini istituzionali”.

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