
I partecipanti al 61° Raduno dell’Associazione Fiumani Italiani nel Mondo, iniziato il 29 ottobre e in corso fino al 3 novembre, hanno visitato ieri l’Albonese. La visita è iniziata a Valdarsa (Susgnevizza), nell’Ecomuseo “Vlaški puti” (Sentieri valacchi), prima di proseguire nel centro storico di Albona, dove la comitiva, composta da una ventina di persone, è stata accolta da Daniela Mohorović e dal professor Tullio Vorano, ovvero dalla presidente della Comunità degli Italiani “Giuseppina Martinuzzi” di Albona e dal presidente della Giunta esecutiva dello stesso sodalizio e del Consiglio della minoranza nazionale italiana della Città di Albona. Nel pomeriggio si è avuta una visita ad Arsia, alla Casa del minatore “Arsia”, un mini museo che racconta la storia della cittadina, la vita dei suoi minatori e il patrimonio industriale grazie al quale Arsia fu costruita e inaugurata il 4 novembre 1937.
“Ogni anno, in occasione del 2 novembre, per la festività di Ognissanti e la commemorazione dei Defunti, torniamo a Fiume per il raduno annuale dei fiumani. Da qualche anno è stata introdotta questa giornata nell’ambito della quale ai partecipanti viene data l’opportunità di conoscere pure l’Istria. Il primo anno avevamo fatto un’escursione a Pisino, poi avevamo visitato l’Isola Calva e quest’anno abbiamo scelto l’Albonese”, ha dichiarato Rosanna Turcinovich Giuricin, la quale, oltre a far parte dell’Ufficio di Presidenza dell’AFIM, ricopre la funzione di direttore del giornale della stessa associazione, “La Voce di Fiume”. Come ha confermato, ogni anno, assieme al presidente dell’AFIM, Franco Papetti, al vicepresidente Andor Brakus e al segretario Adriano Scabardi, si scelgono luoghi importanti dal punto di vista storico, in particolare da quello dell’esodo.
A suo avviso, Albona è conosciuta anche per la situazione piuttosto difficile dovuta alla chiusura delle scuole italiane negli anni ’50 dello scorso secolo. Arsia è stata inserita nell’itinerario per far conoscere ai partecipanti la storia delle miniere e, innanzitutto, la tragedia del 28 febbraio 1940, in cui nella miniera Carlotta, chiusa dagli anni ’60 del XX secolo, persero la vita 185 minatori. Salvati dall’oblio grazie a una commemorazione avviata nel 2007 dalla CI albonese e dal Circolo di cultura istro-veneta “Istria” di Trieste, gli stessi operai furono, purtroppo, i protagonisti di quella che oggi viene ricordata come la più grande sciagura mineraria nel territorio che all’epoca apparteneva all’Italia.
Nella terra degli avi
Hanno fatto parte del gruppo in visita ad Albona quattro persone degli Stati Uniti, in quanto un fiumano degli USA ha portato al raduno alcuni amici e la sua famiglia. “Per noi dell’AFIM questo è molto importante perché vuol dire che questo nostro messaggio raggiunge anche le persone d’oltreoceano”, ha aggiunto Turcinovich Giuricin, dicendo che gli altri partecipanti sono arrivati da varie realtà italiane, tra cui Torino, Roma, Milano, Bergamo e Venezia. Tra i visitatori, che nel prosieguo dell’incontro fiumano parteciperanno alle elezioni del nuovo presidente dell’AFIM, c’era pure il noto scrittore Diego Zandel, oltre a suo figlio Carlo, per il quale quella di ieri è stata la prima visita alla terra dei suoi avi.
“Io faccio parte dell’AFIM perché i miei genitori vivevano a Fiume. Tuttavia, la famiglia originaria di mio padre è dell’Albonese e ho ancora tanti parenti qua”, ci ha detto il letterato, il quale, oltre a parlarci dei parenti di Cugno, Piccoli Turini, Albona, Ponte d’Arsa e Valdarsa, ha ricordato che il capostipite della famiglia era il suo bisnonno Carlo Zandel, ossia Zandl durante l’Impero austro-ungarico, nome dato, oltre che al figlio, anche al padre dello scrittore. Nell’ambito del raduno ancora in corso, Zandel ha contribuito, come Rosanna Turcinovich Giuricin, al convegno dedicato a Osvaldo Ramous, e vi ha anche presentato il suo libro “Racconti istro-fiumani”, per il quale nei mesi primaverili del 2025 si pianifica una presentazione presso la sede della CI di Albona. La prima edizione del volume, in croato, risale al 2011: era stata tradotta da Vanessa Begić.
Il professor Tullio Vorano ha tradotto in croato il libro di Zandel “Una storia istriana”, che parla dei minatori: tutti gli zii di Zandel lavorarono in miniera, mentre lo zio Giacomo perse la vita nella sciagura del 1940. È stato Vorano a illustrare ieri ai visitatori, durante il tour del centro storico, la storia di Albona, soffermandosi pure sul Teatrino della CI, dove la presidente del sodalizio, Daniela Mohorović, ha parlato al gruppo della costituzione dell’associazione, oltre che dei lavori di rinnovo ancora in corso e iniziati nella sede del sodalizio nei mesi primaverili.
Ad Arsia ad accogliere la comitiva sono stati, assieme a Rinaldo Racovaz, autore di alcuni volumi molto importanti legati alla storia di quella che è la sua città natale, i rappresentanti della ditta municipalizzata “Arsiana”, che gestisce le istituzioni fondate nell’ambito dei progetti comunali di rivitalizzazione del patrimonio minerario, che si sta trasformando in istituzioni e contenuti storico-culturali importanti anche per il passato della Comunità nazionale italiana.

Foto: Tanja Škopac

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