Il turismo sostenibile è la vera sfida del futuro

Progetto Boost5. Interessante incontro a Villa Manin nell’ambito del programma Interreg Italia-Croazia

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Il turismo sostenibile è la vera sfida del futuro
Turisti a Rovigno. Foto Željko Jerneić

“Sbloccare il potenziale del turismo sostenibile: affrontare le sfide dello sviluppo nella regione adriatica”: è questo il titolo dell’evento organizzato a Villa Manin di Passariano per parlare del progetto europeo Boost5, ora in fase conclusiva. L’obiettivo del progetto è migliorare la valorizzazione turistica del patrimonio culturale, industriale e naturale e incoraggiare lo sviluppo economico sostenibile, utilizzando i risultati di cinque progetti completati nell’ambito del programma Interreg Italia-Croazia.
Il progetto si pone come obiettivo quello di incoraggiare le parti interessate pubbliche e private ad adottare strategie congiunte per l’identità culturale e paesaggistica, al fine di aumentare la consapevolezza del potenziale economico del turismo per le parti interessate private e pubbliche. Boost5 accelererà lo sviluppo di una metodologia turistica innovativa e sostenibile per la rivitalizzazione del patrimonio naturale e culturale in Italia e Croazia in un’ottica di sviluppo territoriale equilibrato. Le aree da includere sono zone naturali turistiche trascurate, luoghi dimenticati e patrimoni con un’offerta digitale bassa o frammentata. Con un approccio comune, verranno implementate attività multilivello al fine di rimuovere gli ostacoli all’offerta turistica sostenibile: aumentando l’offerta, riducendo la stagionalità e delocalizzando i flussi turistici all’interno di un’area. Saranno promosse nuove offerte integrate di turismo costiero e terrestre per mantenere la competitività del settore.
Si tratta di temi di grande attualità, dei quali si è discusso approfonditamente durante tutta la giornata di giovedì, con esperti di vari settori che hanno spiegato come si sono realizzati altri progetti di grande successo e come questi possano ora venir conciliati tutti assieme nel Boost5. Uno degli interventi più interessanti è stato quello di Anca Daniela Simion, già leader partner di vari progetti Interreg, che ha presentato uno spaccato riguardo all’importanza di una strategia di sviluppo del turismo sostenibile e innovativo parlando di analisi del territorio, coinvolgimento degli stakeholder, sviluppo di prodotti turistici innovativi, promozione del turismo sostenibile, adozione di pratiche sostenibili, formazione, sviluppo delle competenze e cooperazione tra territori. Con ciascuno di questi temi che meriterebbe un’intera conferenza a parte per quanto è vasto e per quanto sia impattante.
Anche l’intervento di Rita Auriemma, dell’Università del Salento, ha suscitato un grande interesse. Rita Auriemma si è soffermata sul turismo subacqueo, spiegando come questo rappresenti perfettamente la sostenibilità culturale e come l’archeologia sommersa possa grazie a dei progetti tesi a valorizzare il patrimonio per certi versi invisibile e riservato a pochi, diventare un simbolo del turismo sostenibile quale bene comune e patrimonio di tutti. Il patrimonio archeologico sommerso dell’Adriatico infatti è una delle più importanti e interessanti aree archeologiche subacquee al mondo. L’Adriatico è un mare che ha visto il passaggio di molti popoli, civiltà e culture, tra cui i greci, i romani, i bizantini e i veneziani e le cui coste sono state spesso teatro di battaglie navali. “In questo contesto ci sono numerosi esempi di siti dove la Croazia è molto avanti sia a livello di gestione del territorio, compresa quindi anche la conservazione dei reperti, che di accessibilità”, ha spiegato la professoressa.
L’accessibilità al territorio è stata un altro tema molto trattato, con richiami alle ultimissime decisioni prese dall’Alto Adige in merito alla limitazione del numero di turisti in determinate località, che non hanno la capacità di accogliere tutte le persone che vorrebbero visitarle. Un tema del quale si era discusso qualche mese fa anche nel corso di un evento organizzato dall’Ambasciata italiana a Zagabria e che evidentemente è destinato a diventare di grande rilevanza nel prossimo futuro nel quale si punterà sempre di più a un turismo di qualità, in contrapposizione a quello di massa.

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