Il taglio dello sport nelle CI non è stato proprio digerito (foto)

Nel corso della seduta a Torre, i consiglieri dell’Assemblea hanno ampiamente promosso il primo assestamento del Programma di lavoro e Piano finanziario dell’Unione Italiana per il 2023

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Il taglio dello sport nelle CI non è stato proprio digerito (foto)
L’assestamento approvato con 44 voti a favore e due astenuti. Foto: Goran Žiković

Le risorse sono aumentate, in maniera sensibile quelle stanziate da Zagabria, e c’è spazio per tutte le iniziative “storiche” della Comunità Nazionale Italiana in Croazia e Slovenia, ma anche per quelle nuove. Ad esempio, si potrà realizzare l’asilo italiano di Sissano, l’ampliamento della Scuola elementare San Nicolò di Fiume e, per la prima volta, assicurare una sede adeguata alla Comunità degli Italiani di Levade Gradigne, come ha rilevato il presidente della Giunta esecutiva Marin Corva, presentando all’Assemblea, riunita questa sera a Torre, l’assestamento del Programma di lavoro e Piano finanziario dell’Unione Italiana per il 2023. La manovra, che riflette lo stato effettivo delle cose e non delle proiezioni – come nella previsione varata a fine anno – è stata accolta con un’ampia maggioranza, 44 voti favorevoli e 2 astenuti e non ha subito alcuna modifica rispetto alla proposta della Giunta esecutiva UI.
Tanti mezzi, si diceva: il contributo ordinario dello Stato italiano (Piano Permanente) è di 1.441.885 euro, cui si sommano i finanziamenti derivanti dalla Legge 73/01 (e successive modificazioni) pari a 2.662.273 euro, mentre i fondi provenienti dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, attraverso l’Università Popolare di Trieste, ammontanto a 348.861 euro. La Croazia ha destinato all’UI, per il tramite del Consiglio per le minoranze nazionali, oltre 200mila euro, rispettivamente 4.361.139 euro dall’Ufficio governativo per i diritti umani e i diritti delle minoranze nazionali. L’Assessorato per le Comunità nazionali e l’Assessorato alla Cultura della Regione istriana hanno previsto per l’UI oltre 36.000 euro. Per quanto riguarda la Slovenia, dall’Ufficio per le Comunità nazionali del governo di Lubiana giungeranno complessivamente 53.800 euro; inoltre, l’associazione avrà a disposizione 116.600 euro dalle spese di gestione derivanti dalla Legge 73/01 e 53.625 da entrate proprie. Complessivamente, quest’anno si potranno spendere 9.275.296 euro per le varie iniziative, eventi, manifestazioni e progetti, oltre che per il mantenimento della complessa struttura della CNI e della stessa Unione, quest’ultima impegnata anche a favorire l’inserimento dei giovani nel suo organico.
Un fatto su cui riflettere
“Da quando ne ho memoria io, e sono dal 2010 a guidare una Comunità degli Italiani, mai abbiamo avuto tanti soldi a disposizione”, ha commentato Paolo Demarin, presidente dell’Assemblea. “E per la prima volta i finanziamenti dalla Croazia superano quelli della Nazione madre”, ha constatato Demarin, sollecitando i consiglieri a riflettere su questo aspetto. A dargli ragione, il presidente Maurizio Tremul: “È un segnale che abbiamo lavorato bene, bravi noi che siamo riusciti a mantenere le risorse dall’Italia e grazie al vicepresidente del Sabor e deputato italiano Furio Radin che tanto si è prodigato per aumentare i finanziamenti dalla Croazia”, ha aggiunto Tremul, ricordando che le CI in Croazia possono usufruire di un fondo aggiuntivo di 550mila euro dall’Ufficio governativo per i diritti dell’uomo e i diritti delle minoranze nazionali.
Tremul ha aggiunto un altro dato su cui ragionare: “Dei mezzi ordinari, fino al 2018 il 15% spettava all’Università Popolare di Trieste come spese di gestione, a oggi si è al 27%. Inoltre, se in passato tutto l’importo dei mezzi della Regione FVG, 870mila euro, era destinato all’Unione Italiana, oggi siamo a 348mila euro”. Inoltre, il presidente dell’UI ha rilevato come, contrariamente alle voci che vogliono la Slovenia “generosa” con la CNI, da dieci anni gli importi non sono stati riveduti. La Giunta esecutiva, ha precisato Corva, sta trattando con Lubiana perché ci sia un incremento delle risorse per l’EDIT, il Centro di ricerche storiche di Rovigno, il Dramma Italiano e l’UI.
Tutto bene, allora? Quasi, perché non mancano le spine. Una soprattutto: il decurtamento, dalle iniziative finanziate dalla Regione FVG, delle attività sportive delle Comunità degli Italiani. “Mi rincresce davvero – ha reagito, parecchio contrariato, il consigliere Silvano Pelizzon (Salvore) –. Questo depennamento vanifica anche decenni di lavoro svolto dal compianto Sergio Delton e il bellissimo rapporto che abbiamo instaurato con il Comitato olimpico italiano”.
Fondo di promozione
Antonella Degrassi, consigliere di Umago, ha fatto un appunto sul Fondo di promozione delle attività istituzionali delle CI, rimasto invariato dal 2004, mentre i sodalizi, o almeno certi, si danno parecchio da fare, ma non vengono adeguatamente riconosciuti e alle volte si ritrovano anche costretti (come capitato appunto a Umago) a bloccare le iniziative perché non hanno mezzi sufficienti per coprirle. Degrassi ha pertanto chiesto una revisione del documento nel 2024.
Krsto Babić (Abbazia), pur riconoscendo che la Giunta Corva ha già intrapreso la strada giusta, ha sottolineato l’importanza dei giovani, invitando a investire in questi, oltre che nelle istituzioni della CNI come l’EDIT, il CRS, il Centro studi musica classica “Luigi Dallapiccola”, per diventare ancora più forti, riconoscibili e incisivi. Mauro Graziani (Fiume) ha invece toccato la questione della Terza Età e dei progetti a sostegno degli anziani, inseriti nella programmazione 2023.
Per quanto riguarda gli altri punti all’ordine del giorno, disco verde (con 37 sì e 6 astenuti) al Bilancio consuntivo 2022 dell’UI con sede a Capodistria, che ha chiuso l’anno in negativo di poco più di 3.800 euro, ma tenendo conto dei risultati positivi del 2020, il conto finale al 31 dicembre 2022 è di 75.394,13 euro. “Abbiamo restituito anche prima dei termini il credito di 600.000 euro relativo al progetto europeo Primis, grazie al quale abbiamo incrementato il valore del nostro patrimonio immobiliare”, ha fatto notare Tremul.
Nominato il rappresentante dell’UI in seno al Consiglio del Centro Italiano di Promozione, Cultura, Formazione e Sviluppo “Carlo Combi” di Capodistria: si tratta della buiese Marianna Jelicich Buić, titolare del Settore Cultura e Arte della Giunta esecutiva. Si è trattato di un passagio tecnico, ma che ha richiesto il parere dei consiglieri: la modifica al Regolamento del Centro studi di musica classica “Luigi Dallapiccola”, promosso con 44 sì e 1 astenuto. In chiusura, il consigliere di Abbazia, Krsto Babić, si è complimentato con l’UI e i rappresentanti della CNI per il fatto che gli alunni delle nostre scuole potranno sostenere l’esame di Stato in lingua italiana, il che apre delle aspettative anche sul fronte della maturità di Stato in Croazia.
Trattati temi importanti
“È stata un’Assemblea più rapida di quelle a cui siamo abituati e mi complimento con la Presidenza. Sono stati trattati temi importanti”, ha dichiarato al termine dell’incontro il Console generale d’Italia a Fiume, Davide Bradanini, riferendosi nello specifico alle conclusioni adottate dal Comitato di Coordinamento per le attività a favore della Comunità Nazionale Italiana in Slovenia e in Croazia, del 2-3 marzo. Ogni singolo progetto è stato attentamente vagliato e analizzato, ha detto Bradanini, per trovare alla fine una sintesi che non era semplice trovare ed esercitare delle scelte. I progetti sul tavolo erano di un importo maggiore rispetto alle risorse e ciò su esplicita indicazione del Comitato. Il Console generale ha trovato interessante la discussione che si è sviluppata nella riunione di ieri sera, come del resto lo sono quelle di ogni incontro dell’Assemblea UI – ha concluso – che ha avuto l’occasione di seguire.

Albona e Veglia cercasi consiglieri
Il presidente dell’Assemblea, Paolo Demarin, ha aperto la quinta riunione ordinaria ringraziando la Comunità degli Italiani di Torre “Giovanni Palma” che ha ospitato i consiglieri, complimentandosi per l’organizzazione “sempre perfetta”, mentre la presidente del sodalizio Roberta Stojnić ha detto che si tratta di un piacere. “Sono io a dover ringraziare voi consiglieri. Avendo a suo tempo fatto parte dell’Assemblea, so quanto tempo si deve impiegare per leggere e capire tutti i materiali per poter svolgere l’importante lavoro che state facendo per tutti noi – ha commentato –. Siete voi a decidere su tutto ciò che riguarda l’Unione Italiana, le Comunità degli Italiani, le scuole, gli asili e le istituzioni tutte. Vi auguro di fare buon lavoro, di essere attivi, fare interventi, ha concluso Roberta Stojnić.
In sala, oltre al presidente dell’UI, Maurizio Tremul, e a quello della Giunta esecutiva, Marin Corva, anche il presidente onorario dell’Unione, Giovanni Radossi, quindi la vicepresidente della Regione istriana in quota CNI, Jessica Acquavita, il Console generale d’Italia a Fiume, Davide Bradanini e il direttore dell’EDIT, Christiana Babić. Al momento dell’accertamento del quorum, si erano notificati 48 consiglieri.
La Commissione per la verifica dei mandati, attraverso il suo vicepresidente Flavio Cossetto, ha comunicato all’aula che nella seduta del 24 maggio ha constatato la decadenza dei mandati dei consiglieri Vincenzo Melone, di Veglia, perché deceduto, e di Barbara Kokot, di Albona, che ha rassegnato le sue dimissioni. Demarin ha quindi invitato il presidente dell’UI a indire le elezioni suppletive per i posti rimasti vacanti.

Foto: Goran Žiković
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