“Nulla di strano. In tutti i Paesi sviluppati si assiste a un calo delle natalità e di conseguenza a una diminuzione del numero degli abitanti”. Il premier Andrej Plenković, in una intervista alla Tv nazionale (Hrt) ha commentato con queste parole i primi dati del Censimento 2021, secondo cui in un decennio la Croazia ha perso quasi 400mila abitanti, ossia il 9,25%. “Nel 1948 la Croazia aveva lo stesso numero di abitanti di adesso, ma registrava 95.000 nascite. Oggi, invece, le culle sono vuote, ossia ci sono soltanto 35mila bebè”, ha sottolineato il primo ministro, aggiungendo che si tratta di “un trend sistematico che va avanti dagli anni ’50”. “Lo stile di vita è cambiato – ha proseguito Plenković -. Lo stesso succede anche in Bulgari,a Lettonia, Lituania… Soltanto in Scandinava si registra una leggera crescita”, il premier ha chiuso il tema ricordando che le democrazie occidentali “compensano i trend demografici negativi con l’immigrazione”.
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