Il governo interviene a sostegno del turismo

In Istria nel periodo pasquale si attendono 15mila vacanzieri. Si spera anche nell’arrivo di ospiti da Italia, Slovenia e Austria. Saranno aperti diversi alberghi e campeggi

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Il governo interviene a sostegno del turismo

A causa della terza ondata della pandemia che sta investendo buona parte dell’Europa e del ritardo delle vaccinazioni, anche la prossima stagione turistica sull’Adriatico orientale si presenta nel segno dell’incertezza. La Croazia è pienamente consapevole del rilievo strategico che l’industria dell’ospitalità riveste per la sua economia. Per sostenere gli imprenditori del settore il governo di Zagabria ha stanziato un miliardo e mezzo di kune a garanzia dei mutui presso le banche.

 

 

Garanzie statali
Gli operatori turistici, a due settimane dalla Pasqua, sono moderatamente ottimisti.
Per il momento le prenotazioni non mancano, ma gli ospiti valutano attentamente le possibilità di cancellazione delle stesse. Questa tendenza è particolarmente dannosa per coloro che affittano camere o appartamenti. I mutui a basso tasso d’interesse potrebbero garantire la liquidità e salvare la maggior parte degli imprenditori turistici.

Boris Žgomba, presidente dell’Associazione delle agenzie di viaggio presso la Camera d’economia croata ha spiegato che a causa del clima d’incertezza, le banche non osano concedere mutui o prestiti agli operatori turistici. La garanzia statale darà una spinta significativa a tutto il settore e riguarderà dal 90 al 100 per cento della somma totale dei prestiti fino alla fine dell’anno. Per quanto riguarda gli interessi, potrebbero venire ridotti ad appena il 2 per cento, ma la cifra finale è ancora da decidere. Tonči Glavina, segretario di Stato del Ministero del Turismo e dello Sport ha spiegato che il programma dei sussidi è stato approvato dall’Unione europea in quanto il turismo non aveva accesso ai fondi del Meccanismo per la ripresa e la resilienza.

Per assicurare che anche in un periodo di pandemia non vengano bloccati del tutto gli spostamenti tra i vari Paesi e quindi il turismo, l’Unione europea, come è noto, ha proposto l’introduzione dei passaporti Covid. Ma per il momento tutto è fermo, prima dell’estate è difficile che qualcosa si muova. La Croazia e soprattutto l’Alto Adriatico non rinunciano però a un turismo di inizio stagione. L’interesse c’è, innanzitutto degli ospiti nazionali, ma non solo. Quest’anno dovrebbe esserci un vero e proprio boom di prenotazioni last minute, però sempre nel segno della massima cautela. Prenotazioni sì, ma senza pagamenti anticipati, in quanto non si sa ancora se i viaggi saranno possibili. Nel periodo pasquale in Istria è stato stimato che dovrebbero arrivare circa 15mila turisti, ovvero la metà di quelli dello stesso periodo nel 2019. Le prenotazioni per Pasqua, dunque, non ci sono, ma i potenziali ospiti si limitano a esprimere l’intenzione di venire, senza il pagamento di un acconto. In questo modo possono cancellare all’ultimo minuto la prenotazione senza perdere il denaro versato.

Il passaporto Covid potrebbe favorire i flussi turistici quest’estate

Aperti numerosi alberghi
Boris Žgomba ha spiegato che si aspettano ospiti da Austria, Slovenia e Italia, ma la situazione rimarrà incerta fino all’ultimo. In ogni caso in Istria sarà aperta una cinquantina di alberghi. Non mancheranno nemmeno i campeggi, particolarmente gettonati nel 2021, in quanto garantiscono il distanziamento sociale tra gli ospiti e un soggiorno all’aperto, ha spiegato Denis Ivošević, direttore dell’Ente turistico istriano. Ivošević ha rilevato anche che molti Paesi ricorreranno alla cosiddetta guerra del marketing per scoraggiare i cittadini dai viaggi all’estero e descriveranno le località croate come pericolose e lontane.
Per questo motivo, ha spiegato Veljko Ostojić, direttore dell’Associazione nazionale per il turismo, gli operatori croati dovranno essere sempre informati sulla situazione epidemiologica e offrire agli ospiti informazioni chiare sui periodi di isolamento, sulle misure antiepidemiche in atto e sulle modalità di spostamento tra Regioni o Stati, nonché sui punti in cui è possibile fare il tampone in maniera veloce. Sono sempre di più le compagnie turistiche nazionali che si attrezzano per offrire ai vacanzieri la possibilità di effettuare il tampone nelle strutture ricettive, senza dover fare la fila negli Istituti regionali per la salute pubblica.

La Croazia, dunque, nonostante la pandemia, punta anche quest’estate a un turismo di massa, nei limiti del possibile. Ma è davvero questa la vera ricetta a lungo andare? Non tutti ne sono convinti. L’europarlamentare olandese del partito dei Verdi, Bas Eickhout, ha spiegato che gli investimenti nel turismo di massa potrebbero portare al fallimento di tutto il settore, in quanto portano a un guadagno veloce, ma a lungo andare sono dannosi perché gli ospiti cercano sempre più spesso località piccole e con poca gente. Eickhout reputa che la costa croata abbia un grande potenziale, ma che l’Unione europea debba pensare a una strategia di sviluppo diversa, più ecocompatibile, soprattutto per quanto riguarda l’utilizzo delle risorse eoliche e la tutela della pesca rendendola sostenibile, ovvero garantendo un futuro per le specie marine. In questo modo si garantirebbe anche la biodiversità dell’ambiente, un fattore importantissimo da preservare e rinnovare, proprio come il fondo ittico. Per giungere a questo obiettivo è necessario il consenso dei pescatori, nonché un piano di tutela della popolazione locale. Eickhout ha spiegato che il Piano verde porterà molti vantaggi ai cittadini croati in quanto offrirà delle direttive chiare per gli investimenti nel turismo e fermerà l’emigrazione della popolazione dalle piccole località marittime verso i grandi centri urbani.

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