Il giudice fuggitivo bacchettato dal governo

Il ministro del Traffico, Oleg Butković, condanna il comportamento del presidente del Tribunale regionale di Zagabria, che non si sarebbe fermato su ordine della Polizia dopo aver superato il limite di velocità

0
Il giudice fuggitivo bacchettato dal governo

“Se mi fossi comportato nel traffico come lo ha fatto Ivan Turudić, probabilmente sarei costretto a lasciare l’incarico”. Lo ha dichiarato Oleg Butković, ministro del Mare, del Traffico e dell’Infrastruttura, commentando il caso del presidente del Tribunale regionale di Zagabria, il giudice Ivan Turudić, al quale è stata comminata dalla Polizia una multa di 1.000 kune per eccesso di velocità, nonostante avesse cercato anche di sfuggire a una pattuglia di Polizia che lo aveva invitato ad accostare.
“Quando entro in auto, allaccio subito la cintura, perché sono conscio del fatto che sono un personaggio pubblico e che ogni mio scivolone finirebbe sulle prime pagine del giornali”, ha aggiunto Butković.
Dal canto suo, il presidente della Corte suprema, Đuro Sessa, ha fatto sapere di aver richiesto la pratica inerente a Turudić, il quale dovrà spiegare anche cosa sia successo nel gennaio scorso, quando è stato “pizzicato” a percorrere la tangenziale di Bjelovar a 132,5 chilometri orari, in un punto nel quale il limite è di 80, per poi non fermarsi su ordine della Polizia. Soltanto dopo aver esaminato il caso, Sessa deciderà se esistono gli estremi per avviare un procedimento contro Turudić.
L’anno prossimo il giudice zagabrese dovrebbe assumere la direzione della costituenda Alta corte penale, che rappresenterà un nuovo grado di giudizio nel sistema giudiziario croato (andrà a colmare il vuoto tra i Tribunali regionali e la Corte suprema).
Stando alla testimonianza di uno degli agenti di Polizia che hanno multato Turudić, il giudice avrebbe ignorato l’ordine di fermarsi. “Abbiamo tentato di bloccare l’automobilista nei pressi della Polveriera. Lo abbiamo fatto superandolo e accendendo il segnale luminoso (Polizia – Seguiteci) montato sull’intercettatore. Nonostante ciò l’automobilista ha continuato la sua corsa e di conseguenza è stato fermato in seconda battuta, allo svincolo nei pressi della località Diebali”, ha dichiarato il poliziotto.
Turudić ieri ha esposto ai giornalisti ai giornalisti un’altra versione dell’accaduto. Ha negato di aver tentato di fuggire. “Ho superato il limite di velocità, ma sono dell’opinione che il comportamento della Polizia abbia contribuito all’accaduto. Stavo viaggiando in compagnia di mia moglie da Virovitica verso Zagabria, percorrendo la circonvallazione di Bjelovar. Ad un tratto mi sono accorto che un’Audi A4 di colore grigio si era accodata a noi. Per alcuni chilometri ci ha seguito a una distanza di due o tre metri”, ha raccontato Turudić, affermando di aver esposto la sua lamentela anche agli agenti che nell’agosto scorso gli hanno consegnato il decreto con la sanzione. “Non potevo sapere – ha aggiunto – che si trattava di un intercettatore della Polizia. Fino ad allora non ero mai stato fermato da un intercettatore. Quando abbiamo superato la Polveriera, mi hanno sorpassato, hanno acceso i lampeggianti e mi sono fermato”. Ha osservato che la strada era deserta e che la sua unica colpa è stata quella di aver accelerato. “Ammetto di aver spinto l’acceleratore fino alla velocità registrata dalla vettura della Polizia, ma non è vero che stavo fuggendo”, ha puntualizzato il presidente del Tribunale regionale di Zagabria. Turudić ha notato che pure i due agenti che lo hanno fermato si sono limitati a comminargli la multa per eccesso di velocità, senza contestargli il presunto tentativo di fuga.
Per quanto concerne le convocazioni del Tribunale di Bjelovar alle quali non ha risposto, Turudić ha detto di non essersi accorto delle medesime. “Non sapevo che fosse stata convocata l’udienza. Appena ora ho controllato. Una convocazione è arrivata il 24 giugno e la seconda il 18 agosto scorsi. In giugno ero in ferie e in agosto ero appena rientrato al lavoro. Le convocazioni sono state spedite in un periodo inusuale, quando molte persone sono in ferie. Non è successo nulla di irreparabile. Il giudice è ricorso alla procedura abbreviata. La mia presenza in aula non era indispensabile”, ha dichiarato Turudić. “D’altronde, questa è la conferma che dinanzi alla legge siamo tutti uguali, che non ho tentato di influenzare la Polizia, che non ho chiamato nessuno e che non ho tentato di abusare dei miei privilegi”, ha concluso.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display