Il Galeb «spacca» i fiumani

Pareri discordanti sulla ricostruzione della nave dell'ex maresciallo Tito

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Il Galeb «spacca» i fiumani

Non pochi gli ascoltatori che questa mattina hanno voluto partecipare alla trasmissione “Tužibaba”, messa in onda dall’emittente Radio Fiume, per dire il proprio parere sulla nave Galeb. Le reazioni degli ascoltatori (si è trattato soprattutto di persone anziane), sono arrivate dopo che lunedì scorso il Consiglio cittadino di Fiume ha dato luce verde alla delibera sull’accensione di un mutuo di 44 milioni di kune per il restauro dell’ex nave scuola del maresciallo Tito e del Palazzo dell’ex Zuccherificio.
“New York ha la Statua della Libertà, Parigi la Torre Eiffel. Perché Fiume non potrebbe vantarsi con l’ex panfilo personale di Tito?” Questo il parere di un ascoltatore. Gli ha fatto eco un altro che ha lodato i consiglieri fiumani che finalmente, dopo tanto tempo, hanno capito quanto sia importante il restauro dell’unità in parola. “Siamo consapevoli che saremo noi a pagare il tutto, ma in futuro ne trarremo profitto perché la gente visiterà la nave. Qualcuno lo farà perché da bambino è stato un pioniere di Tito, oppure perché in passato la “Galeb” è stata la nave del dittatore o altri ancora perché semplicemente l’unità fa parte della storia. E inoltre si dovrebbe pure allestire un museo, un bar o un ristorante.” È quanto suggerito da un ascoltatore.
C’è chi vorrebbe vedere piuttosto impiegati tanti soldi in una stazione ferroviaria nuova o in un terminal degli autobus nuovo, visto che entrambi versano in condizioni pietose.
Pareri discordanti, dunque, in città in merito alle sorti della “Galeb”. E chissà quale futuro avrebbe voluto il maresciallo Tito per il suo yacht, che negli anni ‘50 ‘60 e ‘70 del secolo scorso lo aveva portato nelle acque di tutto il mondo, accompagnato da statisti, teste coronate e anche da celebri attori e attrici?

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