
Ora è ufficiale: il boicottaggio dei negozi in Croazia contro il caro-prezzi sta perdendo slancio. Secondo i dati forniti dall’Agenzia delle Entrate, il numero di scontrini emessi nel commercio al dettaglio ieri, venerdì 7 febbraio, è stato del 26% superiore rispetto a venerdì 31 gennaio, quando si è svolto un altro boicottaggio, mentre l’importo totale degli scontrini è aumentato del 40%. Tuttavia, rispetto a venerdì 17 gennaio, un giorno senza boicottaggio, il numero di scontrini è inferiore del 15%, e il valore complessivo delle transazioni è diminuito del 21%.
Nel settore del commercio al dettaglio, esclusi i veicoli a motore e motocicli, il numero totale di scontrini fiscalizzati il 7 febbraio è stato di 3.146.514, per un importo complessivo di 47.586.863,27 euro, secondo quanto riportato dall’Agenzia delle Entrate oggi, sabato 8 febbraio.
Per confronto, il 31 gennaio, giorno in cui si è verificato un altro boicottaggio, il numero totale di scontrini emessi era di 2.498.911, con un valore di 34.030.624,29 euro. Il 24 gennaio, un altro giorno di boicottaggio, il numero di scontrini è stato di 2.081.506*l, per un totale di 28.604.251,58 euro.
Nel giorno senza boicottaggio, il 17 gennaio, il numero totale di scontrini era invece di 3.697.571, con un valore di 60.565.083,41 euro.
Dai dati emerge che il numero di scontrini il 7 febbraio, giorno di boicottaggio, è aumentato del 26% rispetto al 31 gennaio, mentre il valore delle transazioni è cresciuto del 40%. Rispetto al 24 gennaio, l’aumento è stato del 51% in termini di scontrini e del 66% nel valore totale. Tuttavia, se confrontato con il 17 gennaio, il numero di scontrini è inferiore del 15%, e l’importo totale delle transazioni è calato del 21%.
Se si considerano tutti i settori (commercio, ristorazione e altri servizi), il numero totale di scontrini fiscalizzati il 7 febbraio è stato di 6.566.248, per un valore di 105.535.150,06 euro.
Il 31 gennaio, altro giorno di boicottaggio, il numero era di 5.670.377, con un valore di 89.275.886,35 euro. Il 24 gennaio, sempre durante il boicottaggio, il totale era di 5.096.083 scontrini, per un importo di 78.373.051,19 euro.
Il 17 gennaio, giorno senza boicottaggio, il numero di scontrini era pari a 7.195.480, con un valore di 121.898.234,32 euro.
Dai dati emerge che il 7 febbraio, giorno del boicottaggio, il numero di scontrini è stato superiore del 16% rispetto al 31 gennaio, con un valore delle transazioni aumentato del 18%. Rispetto al 24 gennaio, il numero di scontrini è cresciuto del 29%, mentre il valore delle transazioni è aumentato del 35%.
Tuttavia, rispetto al 17 gennaio, giorno senza boicottaggio, il numero di scontrini è diminuito del 9%, e il valore delle transazioni è calato del 13%.
I dati dimostrano che, nonostante il boicottaggio, il numero di transazioni è aumentato rispetto ai giorni di astensione dagli acquisti precedenti, ma rimane inferiore rispetto ai livelli normali di metà gennaio. Questo potrebbe indicare una parziale ripresa delle vendite, ma anche un impatto ancora evidente delle proteste sui consumi.
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