I ritratti della famiglia Luxardo: l’umanità rimane un valore

Il parlamentare della CNI, Furio Radin, ha portato all’attenzione della seduta plenaria del Sabor la questione dei beni nazionalizzati agli esuli

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I ritratti della famiglia Luxardo: l’umanità rimane un valore

Dopo aver portato all’attenzione del Sabor il tema dell’esodo e delle foibe con il discorso pronunciato al Sabor il 10 febbraio scorso, nella ricorrenza del Giorno del Ricordo, il vicepresidente del Parlamento croato e deputato al seggio specifico garantito alla Comunità Nazionale Italiana, Furio Radin, è tornato sul tema delle tragedie del dopoguerra. Nell’Aula di piazza San Marco a Zagabria ha parlato dei beni tolti agli esuli fiumano-istriano-giuliano-dalmati. Nell’illustrare l’argomento Radin ha parlato dell’odissea vissuta dall’esule zaratino Franco Luxardo nel tentativo di recuperare alcuni oggi personali appartenuti alla sua famiglia, in particolare i ritratti di famiglia attualmente esposti o custoditi in un museo zaratino.
“La famiglia Luxardo di Zara, si vide spogliata di tutti i suoi beni quando i medesimi furono prima nazionalizzati e poi privatizzati. Ai Luxardo furono tolti persino gli oggetti personali. Per giustificare la nazionalizzazione dei beni (anche) personali dei Luxardo fu necessario però prima uccidere due zii (Nicolò e Pietro, nda) del signor Franco Luxardo e poi sottoporli a processo”, ha detto Radin in Aula.

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