Oggi, venerdì 13 dicembre, nel cuore della capitale croata, in Piazza bano Jelačić, si è tenuta una manifestazione organizzata dal Blocco Pensionati Insieme (BUZ) sotto lo slogan “Contro la povertà, la corruzione e la criminalità”. I partecipanti hanno chiesto un aumento delle pensioni e il rispetto della promessa governativa secondo cui la pensione media dovrebbe raggiungere il 60% dello stipendio medio.
Milivoj Špika, presidente del BUZ, ha preso la parola durante l’evento denunciando l’inadeguatezza delle politiche attuali verso gli anziani. “Prima di questa protesta è stata presentata una nuova dichiarazione sui diritti dei pensionati e degli anziani. Ma chiedetevi: quali benefici porterà? Le pensioni aumenteranno? No. Migliorerà il sistema di adeguamento delle pensioni? No,” ha dichiarato con toni accesi. Ha inoltre definito la dichiarazione “una raccolta di buone intenzioni che non vincola nessuno”.
Špika ha aggiunto che i pensionati non possono sostenere un governo che non tutela i suoi cittadini: “Chiediamo le dimissioni di tutti. Un governo disposto a sacrificare i propri cittadini per la cupidigia di pochi non può avere il nostro supporto.”
I manifestanti hanno avanzato richieste chiare: un aumento delle pensioni, un nuovo metodo di calcolo che permetta agli anziani di vivere al di sopra della soglia di povertà, e il rispetto della promessa del 2016 secondo cui la pensione media sarebbe dovuta salire al 60% dello stipendio medio.
Questa non è la prima iniziativa del BUZ: il 1° ottobre scorso si era già tenuta una protesta contro la povertà. Tuttavia, l’evento di oggi ha incluso anche un forte messaggio contro la corruzione e il crimine, alla luce di recenti scandali.
In una conferenza stampa prima del raduno, Špika ha criticato duramente il governo, facendo riferimento al caso del ministro della Salute, Vili Beroš, accusato di aver acquistato attrezzature mediche a un costo triplo rispetto ai prezzi di mercato, mettendo a rischio la salute dei cittadini più vulnerabili. “Questo è il punto di non ritorno. Non ci saranno negoziati o dialoghi con il governo su altre questioni, eccetto una: le dimissioni immediate di tutti e la convocazione di elezioni anticipate,” ha affermato con fermezza.
Il raduno ha visto una partecipazione significativa di pensionati che, con determinazione, hanno chiesto una vita più dignitosa. Aumentare le pensioni e migliorare le condizioni di vita sono stati i messaggi principali trasmessi alla classe politica, insieme all’avvertimento che i pensionati non abbandoneranno le loro richieste.
La protesta di oggi rappresenta un forte segnale di insoddisfazione e la crescente pressione sul governo per affrontare le questioni sociali ed economiche che colpiscono le fasce più deboli della popolazione.
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