I Paperoni dello sport: Leo Messi al vertice

La classifica annuale dei 100 atleti più pagati del mondo, curata da Forbes

0
I Paperoni dello sport: Leo Messi al vertice

E’ uscita la classifica annuale dei 100 atleti più pagati del mondo, curata da Forbes. Negli ultimi 12 mesi hanno guadagnato complessivamente 4 miliardi di dollari, il 5 p.c. rispetto allo stesso dato del 2018. 
È il calcio a dominare il podio di questa graduatoria. In vetta è salito per la prima volta il campione del Barcellona, Lionel Messi, che ha incassato 127 milioni di dollari. L’argentino ha preceduto l’eterno rivale, Cristiano Ronaldo, i cui compensi, tra sponsor e contratto, si sono fermati a 109 milioni. Terzo posto per il brasiliano Neymar, staccato di 4 milioni dal portoghese. 
Seguono il pugile Canelo Alvarez e il tennista Roger Federer, mentre le ultime posizioni della top ten sono occupate da sportivi appartenenti alle leghe professionistiche americane: Russel Wilson e Aaron Rodgers della NFL; LeBron James, Stephen Curry e Kevin Durant della NBA.
I cestisti che giocano nel campionato più importante del mondo portano in classifica 35 atleti per un totale di 1,29 miliardi di dollari. Il risultato è il frutto della particolare gestione dei cartellini della NBA e dei sempre più ricchi contratti di sponsorizzazione. In totale sono 62 gli atleti statunitensi nella lista dei Paperoni mondiali.
In classifica (in posizione 63) c’è il ritorno di Serena Williams. Nel 2018 nella lista erano presenti solo uomini, un esempio evidente di come esista ancora una grande disparità di genere nel mondo dello sport in termini di stipendi e premi. La soglia minima di guadagno, nel 2019, si è attestata alla cifra di 25 milioni di dollari. La più alta in assoluto.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display