Bombaroli per racket

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Bombaroli per racket

Niente matrice terroristica, estremistica o politica, ma una serie di azioni intimidatorie a scopo di estorsione. Questo è in breve ciò che emerge dopo l’arresto dei due presunti bombaroli, un cittadino tedesco e uno con doppia cittadinanza croata e tedesca catturati domenica (28 maggio) a Kostrena dalla Polizia croata. Alla Questura della Regione litoraneo-montana oggi (29 maggio) è stata convocata una conferenza stampa straordinaria legata a una serie di episodi in cui i due arrestati avrebbero utilizzato dei rudimentali ordigni esplosivi di fabbricazione artigianale, realizzati avvalendosi delle istruzioni ottenute navigando sul dark Web e allo stesso tempo sofisticati metodi di comunicazione con i quali far perdere le proprie tracce. Sono stati presi di mira il Gran hotel Ambasador di Abbazia di proprietà della catena alberghiera LRH, nel cui atrio nell’aprile scorso era stato rinvenuto un ordigno e i punti vendita di Crimea e di Kostrena della catena di supermercati della fiumana Plodine (una delle maggiori società croate di vendite al dettaglio), nonché il centro commerciale “Tower centar” di Pećine dove le Plodine è impegnata nella ristrutturazione di un grattacielo.

Ai dirigenti della LRH, l’azienda alberghiera della Perla del Quarnero rilevata dal gruppo tedesco Lürssen attraverso la Gitone e a quelli della Plodine erano stati richiesti 3 milioni di euro di “pizzo” da pagare in criptovaluta. Successivamente, dopo che il primo “avvertimento” non ha avuto riscontro, si è passati ai fatti e il prezzo della “protezione” è salito a 4,6 milioni di euro. Per i due, condotti ieri alla Procura di Stato regionale il giudice ha stabilito 30 giorni di carcere preventivo. Il più giovane, 33 anni, con doppia cittadinanza, non è noto alle autorità croate e, per quanto se ne può sapere, non avrebbe precedenti penali. L’altro, 52.enne tedesco, è ricercato e nei suoi confronti è stato spiccato pure un mandato di cattura internazionale per reati patrimoniali. All’incontro con i media hanno parlato il questore Hari Brnad, Krešimir Mamić a capo dell’antiterrorismo a livello nazionale e Kristijan Stinušić, capo del Settore per la lotta alla criminalità organizzata in seno alla Direzione di Polizia della Regione litoraneo-montana.

L’articolo completo sulla Voce in edicola mercoledì 31 maggio, o in formato digitale. Clicca qui e abbonati.

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