Gvardiol: «Ho pianto tantissimo». Kramarić: «Chissà quando ci ricapita»

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Gvardiol: «Ho pianto tantissimo». Kramarić: «Chissà quando ci ricapita»

Sabato (ore 16) la Craozia e il Marocco si affrontano nella finalina del Mondiale Qatar 2022. A parte la delusione, negli ultimi allenamenti Dalić ha dovuto fare i conti con i problemi fisici di Joško Gvardiol e Marcelo Brozović. Nel caso del difensore le notizie arrivate
oggi, giovedì 15 dicembre, sono incoraggianti, come fatto notare dallo stesso centrale durante la tradizionale conferenza stampa nel quartier generale biancorosso a Doha. “I piede va meglio, ho ancora due giorni a disposizione per recuperare. Sono fiducioso e spero di esserci. La sconfitta con l’Argentina fa ancora malissimo, ho pianto tanto. Sarebbe stato bello poter lottare per la Coppa, ma purtroppo è andata male. Ringrazio Livaja
per avermi consolato, ripetendomi che sono giovane e che per me ci sono all’orizzonte ancora tanti Mondiali”.
Poi un’ammissione che aiuta sicuramente a crescere. “Ho sbagliato qualcosa contro l’Argentina, ma fa parte del percorso di crescita. Credo che non ci sia giocatore al mondo che non l’abbia fatto, soprattutto nella posizione di difensore centrale. Ce ne saranno ovviamente degli altri, perché è la legge del calcio, ma l’importante sarà limitarli al minimo sindacale.
Come è stato marcare Messi? In un certo senso una bella esperienza, anche se la scorsa stagione lo avevo già affrontato a livello di club. Ma la differenza quando ci giochi contro indossando la maglia della nazionale è notevole. Pazienza, almeno potrò un giorno raccontare ai miei bambini di aver marcato Leo per novanta e passa minuti”.
Alla constatazione che il suo nome sia il più gettonato per aggiudicarsi il titolo di miglior giocatore giovane del Mondiale, Gvardiol risponde: “Sarebbe bello vincere il prestigioso titolo, ma lo sarebbe ancora di più con la medaglia di bronzo appesa al collo. Sabato potrebbe essere l’ultima di Modrić con la maglia della Croazia? Spero di no, ma nel dubbio cerchiamo di regalargli almeno il terzo posto”.
Terzo o quarto posto a prescindere, domenica a Zagabria si prepara un’accoglienza trionfale per la squadra. “Quattro anni fa, ai tempi di Russia 2018, avevo 16 anni. La maggior parte delle gare le avevo guardato durante le vacanze al mare, mentre la finale a Zagabria in quanto nel frattempo era iniziata la preparazione con la Dinamo. Ovvio che c’ero in piazza e sappiamo benissimo quanto emozionanti siano state quelle ore. Spero che qualcosa del genere possa ripetersi anche domenica”, conclude Gvardiol.
Il destino di Andrej Kramarić in nazionale è ormai ben definito:
applaudito o criticato, senza una via di mezzo. Sabato toccherà molto probabilmente ancora a lui guidare l’attacco biancorosso.
“Mi sento benissimo, non avverto alcun segnale di stanchezza. La motivazione non mi manca di certo, anzi mi dispiace che la Coppa del Mondo sia agli sgoccioli – sembra quasi andare un po’ in controtendenza la punta dell’Hoffeinheim –. Dobbiamo essere consapevoli che davanti a noi c’è una gara importantissima, quella per il bronzo ai Mondiali. Chissà quando ci ricapiterà la prossima volta. Non possiamo sbagliare proprio: non è lo stesso
lasciare la rassegna da vincenti o da sconfitti. Di fronte avremo un’ottima squadra, che non avrà nulla da perdere e tantissimo da guadagnare. Dovessero vincere, saranno considerati
degli eroi nazionali in Marocco. Aspettiamoci pertanto una lotta ai limiti del fanatismo su ogni pallone. Direi che i maghrebini sono nella stessa situazione che era la Croazia a Francia 1998”. Poi l’inevitabile battuta su Modrić. “Conoscendolo, non credo che sarà la sua ultima volta con questa maglia. A prescindere, Luka rimarrà un immortale. Per tutti noi compagni di nazionale è un onore poter giocare con lui e imparare da un autentico fuoriclasse. Modrić rende semplici anche le cose più difficili. Sa benissimo che il momento dell’addio si avvicina, ma spera che il giorni che lo separano dal congedo passino quanto più lentamente”.

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