Gli imprenditori contro la logica dello «Zimmer frei»

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Gli imprenditori contro la logica dello «Zimmer frei»
Foto: Ivana Ivanovic/PIXSELL

Come incentivare lo sviluppo dell’economia attraverso le politiche del lavoro e gli investimenti continui nell’educazione. Questo il tema della conferenza tenutasi ieri nel Centro sportivo “Franko Mileta” alla presenza del ministro del Lavoro, del Sistema pensionistico, della Famiglia e delle Politiche sociali, Marin Piletić, delle autorità a livello regionale e locale, tra le quali il vicepresidente della Regione istriana, Tulio Demetlika, e il sindaco di Albona, Valter Glavičić e di numerosi rappresentanti del settore reale. Durante il suo intervento all’evento organizzato dall’Associazione croata dei datori di lavoro (HUP) e dalla Città di Albona con la collaborazione del suo Dicastero, il ministro Piletić si è soffermato tra l’altro, sui sei miliardi di kune, ottenuti dal Fondo sociale europeo Plus (FSE+) e che il governo intende destinare al finanziamenti di corsi d’educazione e aggiornamento tesi a rendere più competitivo il mercato del lavoro.
“Con il FSE+ si vuole aiutare gli Stati membri a promuovere una forza lavoro qualificata e resiliente, pronta per la transizione verso un’economia verde e digitale. Inoltre, continuiamo a portare avanti le misure delle politiche attive d’assunzione, per le quali in futuro sarà stanziato un importo annuale aggiuntivo di quasi un miliardo di kune”, ha detto Piletić. Ha osservato che tra le misure portate avanti dall’Istituto croato per il collocamento al lavoro (HZZ) la più gettonata è attualmente quella legata all’autoassunzione. Per quanto concerne il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) il ministro ha ribadito che entro il 2026 più di 300 milioni di kune saranno destinati ai datori di lavoro per il tramite di 30mila voucher per la riqualificazione o la specializzazione dei lavoratori.
“La carenza di forza lavoro e di lavoratori qualificati è uno dei problemi più grandi del settore economico in Croazia. Una sfida alimentata dai trend demografici negativi”, ha dichiarato Irena Weber, direttrice generale dell’HUP, sottolineando il calo del numero degli iscritti alle scuole medie superiori in Croazia, sceso quest’anno del 19,5 p.c. rispetto al 2014. “Preoccupano – ancora Irena Weber – l’emigrazione e le migliaia di posti rimasti vacanti in seguito alle iscrizioni a quest’anno accademico all’Università di Zagabria. Un giorno tutto ciò potrebbe avere delle ripercussioni sul sistema pensionistico”. Ha aggiunto, inoltre, che i datori di lavoro s’aspettano dal governo, oltre alle misure finalizzate ad adeguare il sistema formativo alle esigenze del mercato del lavoro, pure la riduzione dell’imposta sul reddito. Su quest’ultimo punto le ha fatto eco Kristian Krpan, direttore della MCZ, una delle ditta operanti nella Zona imprenditoriale di Vines e vicepresidente del Comitato esecutivo dell’HUP. Ha criticato la politica fiscale affermando che a coloro che affittano alloggi ai turisti l’attuale logica tributaria consente di godere di uno standard relativamente buono con poco lavoro. Una situazione che però, dal suo punto di vista, fa sì che nelle aree costiere siano sempre meno numerose le persone che una volta completato il percorso formativo continuano a investire nell’acquisizione di nuove competenze. Una catena di problemi che a detta di Krpan andrebbero affrontati per migliorare la situazione economica e in generale la qualità della vita in Croazia.

Il sindaco di Albona, Valter Glavičić ha dichiarato che “la prima impressione nel sentire parlare della mancanza di forza lavoro oggi, dopo tutti quegli anni in cui avevamo un alto tasso di disoccupazione, può anche essere positiva, ma ciò in futuro potrebbe portare a problemi piuttosto seri”. Tuttavia, secondo il ministro Piletić la situazione non sarebbe proprio così negativa e nei prossimi anni migliorerà, anche perché i miliardi del FSE+ “finiranno nelle mani giuste”.

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