Giorno Ricordo. Roberti: «Abbattimento targa Norma Cossetto gesto vile»

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Giorno Ricordo. Roberti: «Abbattimento targa Norma Cossetto gesto vile»

“Un gesto riprovevole che risulta, se possibile, ancora più vergognoso perché compiuto alla vigilia del Giorno del Ricordo e dell’inaugurazione della rotonda a Norma Cossetto, che della tragedia delle foibe è divenuta uno dei simboli più noti”. Questo il commento dell’assessore regionale alle Autonomie locali e corregionali all’estero Pierpaolo Roberti, in merito all’abbattimento del palo con l’insegna ‘Norma Cossetto’ posto in una rotonda del quartiere udinese di Sant’Osvaldo, nel sito che in occasione del Giorno del Ricordo sarà intitolato proprio alla giovane istriana morta nel 1943.

Roberti ha sottolineato che “questo gesto dimostra come ancora oggi ci sia chi nega o ridimensiona il dramma rappresentato dalle foibe e dall’esodo. Le sofferenze e i drammi legati al confine orientale e all’esodo istriano fiumano e dalmata sono parte della storia del nostro Paese e dell’Europa intera e non possono più essere ignorati come è avvenuto troppo a lungo”. “Giustamente oggi le foibe e l’esodo sono temi che vengono affrontati nelle scuole e non sarà certo un gesto vile come quello di oggi a cancellare il percorso di riconoscimento pubblico di quei drammi avviato finalmente dall’Italia” ha concluso l’assessore.

Il libro di Roberto Menia sulle foibe e l’esodo, nella nuova edizione arricchita, uscita oggi alla vigilia del Giorno del Ricordo

“Sulle tragedie delle foibe e dell’esodo è doveroso che ci sia il Giorno del Ricordo ma è opportuno che se ne parli sempre, anche perché se è vero che oggi il fenomeno è ampiamente conosciuto, ugualmente i sondaggi confermano l’esistenza di una fetta non piccolissima della popolazione italiana che in qualche modo giustifica ciò che accadde o lo riduce a vendette e regolamenti di conti o addirittura lo nega”. È la riflessione portata da Pierpaolo Roberti all’incontro organizzato oggi, mercoledì 9 febbraio, a Trieste dall’Unione degli Istriani per presentare la ripubblicazione in edizione arricchita del libro di Roberto Menia “10 febbraio dalle foibe all’esodo” e il concorso “Il pianeta degli scrittori”, appoggiato alla piattaforma Kepown, di cui il quotidiano Libero, che da febbraio dedica due pagine al giorno ai temi del Ricordo, è partner.

All’evento, introdotto dal presidente dell’Unione degli Istriani Massimiliano Lacota, sono intervenuti Roberto Menia e il condirettore di Libero Pietro Senaldi, presenti anche l’assessore regionale al Lavoro e alla Famiglia Alessia Rosolen e il vicesindaco Serena Tonel.

La notizia dell’attacco vandalico alla stele che a Udine ricorda Norma Cossetto è rimbalzata nella seconda parte dell’incontro, suscitando l’indignazione della sala gremita. “Se pensiamo all’ignobile abbattimento avvenuto oggi a Udine all’insegna che ricorda questa nobilissima martire – ha sostenuto Roberti -, capiamo quanto ci sia ancora da fare per diffondere la conoscenza storica che dietro a lutti e terribili violenze c’era il disegno politico, preciso e sanguinario, di Tito di costruire il suo impero e la grande Jugoslavia. Sono lodevoli quindi le richieste riportate dalle cronache odierne di togliere tutte le intitolazioni toponomastiche dedicate in Italia e altrove al dittatore, ma ancor prima – ha affermato l’assessore regionale – andrebbe revocata la massima onorificenza che la Repubblica
Italiana aveva attribuito a Tito, la quale è in aperto contrasto con il Giorno del Ricordo”.

Nel corso della presentazione Lacota ha letto alcuni passi del libro di Menia, artefice della legge istitutiva della giornata commemorativa istituita dal Parlamento nel 2004, mentre Senaldi si è detto certo che all’iniziativa editoriale presentata oggi seguiranno altre pubblicazioni sul dramma istriano. Roberti ha evidenziato, infine, “il ruolo avuto dalle associazioni degli esuli, che hanno sempre tenuta desta l’attenzione sulle tragedie del secondo dopoguerra anche quando le istituzioni, per comodo od opportunità politica, avevano continuato a tacere”.

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