Gestione dei finanziamenti per la CNI. Le precisazioni di Tremul

Il presidente dell'Unione Italiana, Maurizio Tremul ha diffuso un comunicato nel quale replica all'articolo pubblicato sull'edizione online del quotidiano La Repubblica

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Gestione dei finanziamenti per la CNI. Le precisazioni di Tremul

Nell’articolo intitolato “Milioni di euro erogati ogni anno in sostegno dell’identità italiana nell’ex Yugoslavia. Ma nessuno controlla”, pubblicato sull’edizione on line del quotidiano La Repubblica lo scorso 6 agosto, la giornalista Floriana Bulfon ha riportato le dichiarazioni rilasciate dall’ex Console generale d’Italia a Capodistria, Maria Cristina Antonelli, e dal connazionale Silvano Zilli di Rovigno, che hanno avanzato pesanti critiche sul modo nel quale vengono gestiti i fondi erogati dall’Italia a sostegno della minoranza italiana in Croazia e Slovenia. Nell’articolo vengono esaminate anche le ricadute sul legame identitario e culturale dei connazionali con la Nazione Madre. Nell’articolo sono state riportate pure le precisazioni del Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale (MAECI) riguardo ai controlli sulla spesa dei fondi in questione e del presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul, che ha contestato gli appunti mossi da Zilli e dalla Antonelli.
Tremul è tornato sull’argomento diffondendo (oggi) un comunicato stampa che riportiamo integralmente di seguito:

                                    Se questo è giornalismo d’inchiesta
L’articolo pubblicato dal quotidiano “La Repubblica”, dal titolo “Milioni di euro erogati ogni anno in sostegno dell’identità italiana nell’ex Jugoslavia. Ma nessuno controlla” a firma della giornalista d’inchiesta Floriana Bulfon, tratta in maniera del tutto strumentale e tendenziosa la complessa realtà della Comunità Nazionale Italiana in Croazia e Slovenia (di seguito: CNI). Non è stata effettuata alcuna reale analisi dell’unica Minoranza Nazionale Italiana autoctona che l’Italia ha al di fuori dei propri confini. Per la sua redazione è stato compiuto un viaggio in Istria e nel Quarnero come hanno fatto gli altri giornalisti di molte altre testate prima di realizzare un sevizio d’inchiesta? L’articolo è basato esclusivamente sulle opinioni di due persone mosse da un profondo pregiudizio e probabilmente dall’astio nei confronti della CNI e dell’Unione Italiana che unitariamente, democraticamente e pluralisticamente la rappresenta. L’articolo riprende, infatti, in maniera acritica, senza alcuna verifica e riscontro, le menzogne di Zilli e della Antonelli.
Silvano Zilli è stato Presidente della Giunta Esecutiva dell’Unione Italiana dal 2002 al 2006 per non essere riconfermato dall’Assemblea dell’Unione Italiana per un secondo mandato; prima ancora è stato membro della mia Giunta Esecutiva dell’Unione Italiana nei due mandati precedenti. È stato anche Vicesindaco di Rovigno (dal 1993 al 2005), Assessore della Regione Istriana per i Gruppi Entici e per la CNI (dal 1995 al 2002), sostituto del deputato italiano al Sabor croato, On. Furio Radin (dal 1995 al 2007), Vicepresidente della Dieta Democratica Istriana, il partito regionalista che guida l’Istria da 3 decenni (dal 2002 al 2006), Presidente del CdA dell’EDIT di Fiume (dal 2001 al 2003) e  membro del Consiglio per le minoranze nazionali presso l’Ufficio per le minoranze nazionali del Governo della Repubblica di Croazia (dal 1999 al 2003).
In sostanza, negli anni in cui Silvano Zilli è stato Presidente della Giunta Esecutiva dell’Unione Italiana (2002-2006) ha ricoperto anche le seguenti importanti cariche: Vicesindaco di Rovigno, Assessore della Regione Istriana per i Gruppi Entici e per la CNI, sostituto dell’On. Furio Radin, deputato italiano al Sabor croato, Vicepresidente della Dieta Democratica Istriana, Presidente del CdA dell’EDIT e membro del Consiglio per le minoranze nazionali presso l’Ufficio per le minoranze nazionali del Governo della Repubblica di Croazia: tutte cariche a cui non è più stato rieletto.
Silvano Zilli da allora non ha più ricoperto alcun incarico pubblico ma ha presentato numerosi espositi e denunce a tutti i livelli e in tutti i fori, anche italiani, fino alla denuncia alla Corte costituzionale croata, nel 2011, nei miei riguardi (allora ricoprivo la carica di Presidente eletto della Giunta Esecutiva dell’Unione Italiana) sui limiti dei mandati: tutte le denunce sono state respinte!
La Signora Maria Cristina Antonelli è stata Console Generale d’Italia a Capodistria per un mandato di 4 anni conclusosi nel 2014. Se fosse vera la sua affermazione sulla carenza dei controlli significherebbe che non ha svolto correttamente la sua funzione.
La Antonelli esprime giudizi e descrive una situazione totalmente al di fuori della realtà, senza presentare alcun dato concreto oggettivo e ciò per un solo motivo: perché le irregolarità di cui accusa l’Unione Italiana sono del tutto inesistenti: sono fake news. Le accuse della Antonelli contro di me e contro il deputato della CNI e Vicepresidente del Sabor, On. Furio Radin, sono del tutto infondate. La gestione della CNI nel suo complesso, a differenza di quanto afferma la Antonelli, è affidata, in maniera trasparente e pluralistica, al massimo organo democratico che la Comunità stessa si è data: l’Assemblea dell’Unione Italiana. Furio Radin da parlamentare al Sabor ha saputo difendere e promuovere i diritti della CNI, tenendo alto l’onore dell’Italia!
I mezzi finanziari dello Stato Italiano che l’Unione Italiana gestisce direttamente sono meno del 20% del totale in quanto oltre l’80% è gestito dall’Università Popolare di Trieste. I mezzi sono spesi per le finalità per cui sono erogati: se la Bulfon dispone di prove contrarie le esibisca, altrimenti chieda scusa! Come asserito dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale nella sua replica, si legge nell’articolo della Bulfon, “le uniche anomalie accertate hanno riguardato l’UPT. Un disavanzo emerso nel 2018 ha condotto al commissariamento terminato lo scorso giugno”.
Ciò che risulta ancora più paradossale è che la Signora Maria Cristina Antonelli ha presieduto una Missione di verifica dal 20 al 24 ottobre 2014, inviata in Istria e a Fiume dal Direttore Generale per l’Unione Europea del Ministero degli Affari Esteri italiano, per controllare l’effettivo utilizzo dei mezzi che l’Italia stanzia per la sua unica Minoranza Nazionale all’estero, per verificare in quale modo sono inventariati i beni mobili (libri di testo inclusi) e immobili acquistati, costruiti, forniti o ristrutturati con i fondi italiani, come sono stati spesi i mezzi per le tombe e i cimiteri, per le attività delle Comunità degli Italiani, come si utilizzano le risorse per le nostre Istituzioni (la Casa editrice EDIT di Fiume, il Cento di Ricerche Storiche di Rovigno), ecc., per gli anni 2010-2014, ossia anche per il periodo in cui la Signora Antonelli era Console Generale d’Italia a Capodistria! L’Unione Italiana, unitamente all’Università Popolare di Trieste, ha fornito per l’occasione, su richiesta del Ministero, una copiosa documentazione aggiuntiva giustificativa delle spese. La Missione ha fatto visita alle nostre Istituzioni e spesso si è presentata alla porta delle Comunità degli Italiani e delle Scuole pubbliche di diritto croato, rispettivamente sloveno, senza alcun preavviso, effettuando controlli a campione: sempre accolta con disponibilità e con la massima collaborazione. Dalle verifiche effettuate dalla Missione è stata accertata l’assoluta regolarità del nostro operato, non è stato riscontrato nessun utilizzo improprio dei fondi o mancato rispetto delle normative amministrativo-contabili italiane, croate, slovene, europee! Le affermazioni della Antonelli sono solamente opinioni senza alcuna prova o documentazione a supporto configurandosi quindi come vere e proprie diffamazioni.
L’Unione Italiana è sottoposta ai controlli degli organi di verifica di tre Paesi: Italia, Croazia e Slovenia. Per le risorse che riceve dalla Croazia e dalla Slovenia è sottoposta alle verifiche dei Revisori dei Conti indipendenti dei due Paesi. Per i mezzi che riceve dall’Italia è sottoposta alle verifiche del Revisore dei Conti nominato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Per le risorse che riceve grazie ai progetti europei, ai quali partecipa attivamente, sottostà ai controlli dell’UE. Inoltre, in conformità alla normativa croata, il Bilancio dell’Unione Italiana deve essere annualmente certificato da una Casa di Revisione indipendente, Relazione che, unitamente ai Bilanci, deve esser pubblicata sul sito dell’Unione Italiana entro il 30 di giugno dell’anno successivo.
L’Unione Italiana, da tutte queste verifiche è sempre uscita pulita, con i conti a posto. Tutti i controlli a cui è costantemente sottoposta ne hanno sempre certificato la regolarità legale e amministrativo-contabile della sua azione.
Alla giornalista, nel lungo e cordiale colloquio ho spiegato l’infondatezza delle accuse ed ho illustrato il fondamentale ruolo e l’insostituibile lavoro che tutta la CNI, l’UI in primis, sta svolgendo per mantenere viva la lingua, la cultura e l’identità italiana in Croazia e Slovenia, per afforzare la collaborazione con gli Esuli istriani-fiumani-dalmati in Italia e con la Comunità Slovena in Italia, in favore della cooperazione transfrontaliera e transnazionale e per sviluppare la convivenza e il dialogo interculturale. Nei giorni successivi ha inviato alla Bulfon una copiosa documentazione a supporto di quanto rilasciato nell’intervista, ma tutto ciò è stato ampiamente ignorato. Evidentemente l’articolo era già tendenziosamente preconfezionato.
In conclusione, desidero rammentare che i costanti attacchi e pressioni cui è sottoposta l’Unione Italiana, avanzati senza alcuna prova, stanno danneggiando non soltanto l’Unione Italiana, ma tutti i connazionali di Slovenia e Croazia, tutte le Istituzioni rappresentative della CNI e indeboliscono l’italianità del territorio d’insediamento storico della CNI: l’Istria, Fiume, il Quarnero, la Dalmazia. L’Unione Italiana è l’unica organizzazione unitaria degli italiani di Slovenia e Croazia che, nonostante numerose difficoltà, riesce a garantire l’indivisibilità dei connazionali e garantirne la tutela degli interessi specifici, indipendentemente dai confini; grazie alla sua azione e impegno è assicurata la presenza viva della lingua, della cultura e dell’identità italiana.
Ringrazio per la pubblicazione.
Maurizio Tremul

 

 

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