
Saranno Rijeka e Slaven Belupo a giocarsi il trofeo della 34ª edizione della Coppa Croazia. Nella semifinale derby di Rujevica i biancocrociati hanno piegato l’Istra 1961 per 1-0 centrando la decima finale nella competizione, la seconda consecutiva, raggiungendo nell’ultimo atto i “farmacisti”, che qualche ora prima avevano battuto ai rigori l’Osijek nella prima semifinale. A decidere la sfida è stato il solito Fruk nel finale quando ormai i tempi supplementari sembravano inevitabili. I gialloverdi non sono riusciti a bissare il successo colto due mesi fa in campionato quando avevano sgambettato a sorpresa i cugini proprio in quel di Rujevica.
Radomir Đalović ritrova in difesa Bogojević, che aveva saltato per squalifica l’ultimo turno di campionato con lo Slaven, e conferma al vertice dell’attacco Čop, con Janković, Petrovič, Fruk e Djouahra ad agire sulla linea della trequarti. Gonzalo Garcia si affida all’ormai collaudato 4-3-3 lanciando nel tridente offensivo Lisica, Lawal e Gagua, quest’ultimo match winner della sfida in campionato dello scorso 9 febbraio.
Nessun timore reverenziale da parte degli istriani con il diagonale di Maurić a scaldare subito i guantoni di Zlomislić. I fiumani rispondono con Janković e Čop, i cui tentativi non inquadrano però lo specchio. Svarione di Valinčić che innesca Čop, l’ex centravanti della Lokomotiva non ci pensa due volte e calcia, Majkić blocca in due tempi. Radeljić trattiene Gagua lanciato in contropiede ed è il primo giocatore a finire sul taccuino di Pajač. Pericolosa deviazione di Majstorović sul cross dalla sinistra di Lawal, Zlomislić è attento e non si fa sorprendere. Al 24′ i padroni di casa reclamano il penalty per un tocco con il braccio in area di un difensore gialloverde, Pajač lascia correre e anche il check del VAR dà ragione al direttore di gara. Squillo Istra con un velenoso tentativo di Koski che Zlomislić blocca con qualche difficoltà. Scintille tra Devetak e Valinčić, entrambi ammoniti. In pieno recupero Radeljić e Selahi murano Gagua evitando la doccia fredda.
Regalo di Valinčić
Un solo cambio all’intervallo con Menalo a prendere il posto di Blagojević. Dopo cinque minuti Lisica in contropiede lancia Lawal tutto solo davanti a Zlomislić, ma l’attaccante nigeriano calcia malissimo sprecando una clamorosa occasione per portare in vantaggio la propria squadra. Bravo comunque il capitano del Rijeka a chiudergli lo specchio. Lawal prova subito a farsi perdonare con una bella girata sul cross di Valinčić che si spegne non lontano dall’incrocio. E Garcia lo sostituisce con Rozić, il quale all’80’ scodella un ottimo pallone per l’accorrente Lončar che però non trova la porta sciupando un’altra grande occasione. I supplementari sono dietro l’angolo, ma all’85’ arriva il clamoroso errore in disimpegno di Valinčić che regala palla a Fruk, destro a incrociare del fantasista della nazionale e palla nell’angolino per l’1-0 che fa esplodere Rujevica. Garcia allora va all in con un triplo cambio: dentro Kadušić, Djuric e Fućak, ma è Majkić a negare il 2-0 a Gojak. Nei quattro minuti di recupero non succede più nulla. Finisce 1-0 e il Rijeka vola alla finalissima dove andrà a caccia del settimo titolo nella competizione, mentre l’Istra saluta la Coppa a testa altissima e tra gli applausi dei propri tifosi. Ma anche con tanti rimpianti…
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