Caso Milinović. Condanne bipartisan e quel post offensivo contro gli italiani

Fanno discutere le parole della consigliera cittadina Hdz rivolte contro la minoranza serba in Croazia

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Caso Milinović. Condanne bipartisan e quel post offensivo contro gli italiani

“È una vergogna per i cittadini di Fiume che una simile persona li rappresenti nel Consiglio comunale e che per di più svolga l’incarico di presidente del Comitato per le minoranze”. Questo il commento del sindaco Vojko Obersnel alle esternazioni della consigliera Hdz Ivona Milinović, che nel corso di una trasmissione aveva dichiarato che “a Fiume non servono i salici: i serbi sono appena il 6,5% della popolazione. Magari sarebbero necessari in qualche villaggio della Dalmazia dove sono presenti nella misura del 30- 40%”.
Le parole di Milinović hanno scioccato l’opinione pubblica, alla pari dei versi del coro contro Fiume dai toni xenofobi degli ultras spalatini della Torcida. Messa alle strette dal giornalista, la consigliera a un certo punto ha compreso che le sue frasi, magari ironiche, potevano essere eccome fraintese. Si è affrettata a dire che condanna ogni forma di violenza. “Se c’è qualche città che può vantarsi di essere tollerante questa è proprio Fiume”, ha concluso Ivona Milinović. Poi ieri ha scritto un post su Facebook in cui ha cercato di fare marcia indietro: “Sono un essere umano come tutti gli altri. Ho sbagliato e mi scuso con tutti coloro che ho offeso”.
La frase sessista
Ricorderemo che la consigliera Hdz era già stata protagonista di un episodio increscioso, nel quale, però, fu vittima di una frase sessista rivoltale proprio dal sindaco Obersnel che, dopo un acceso dibattito nel parlamento cittadino, l’aveva insultata: “Si concentri su quanto sta parlando, oppure sta nuovamente calzando tacchi a spillo?”.
Anche l’Hdz cittadino ha condannato le parole del suo membro, aggiungendo che il partito esaminerà la possibilità che Milinović sia sottoposta a un procedimento disciplinare.
Poropat chiede le dimissioni
Andrej Poropat, presidente del Consiglio cittadino, chiede le dimissioni di Ivona Milinović. “Le pesanti parole rivolte agli appartenenti della comunità nazionale serba sono inqualificabili e dalla consigliera Milinović m’attendo che presenti le dimissioni. È quello che lei avrebbe richiesto ad alta voce se in un’analoga situazione fosse stato coinvonto un qualsiasi altro consigliere. Lo aveva già fatto, e quindi m’attendo da lei un atto di grande responsabilità politica. Penso che anche lei sia perfettamente consapevole che è l’inica via d’uscita”.
La condanna di Plenković
Anche il premier Andrej Plenković ha dovuto confrontarsi con il caso Milinović durante la conferenza stampa nella sede del governo. “La consigliera ha spiegato di essersi espressa male, però le sue parole vanno comunque condannate, soprattutto per il fatto che siede nel Consiglio della terza più grande città in Croazia.
Il post offensivo sulla minoranza italiana
Ivona Milinović era già in passato stata “pizzicata” a offendere gli appartenenti alle minoranze che vivono in Croazia. Così non era passato inosservato un suo post su Facebook, in cui aveva affermato che la minoranza italiana è composta da fascisti. L’episodio è stato ricordato dal vicepresidente del Comitato per le elezioni, le nomine e le destituzioni, Sandi Basić. “Non bisogna dimenticare nemmeno che in passato aveva anche offeso il vicepresidente della Regione litoraneo-montana, Petar Mamula, appartenente alla minoranza serba, definendolo un nemico che va arrestato e deportato dalla Croazia”. Perciò, il Comitato ha inviato al Consiglio cittadino la proposta che Ivona Milinović venga sollevata dall’incarico di presidente del Comitato per le minoranze della Città di Fiume.

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