Hrt. Approvato il rapporto sui programmi dedicati alle Comunità nazionali

Seduta del Consiglio delle minoranze nazionali svoltosi oggi, martedì 24 settembre, ai Banski dvori.

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Hrt. Approvato il rapporto sui programmi dedicati alle Comunità nazionali
Foto Krsto Babić

Luce verde del Consiglio delle minoranze nazionale (del governo) della Repubblica di Croazia al Rapporto della Radiotelevisione croata (HRT) sui programmi – prodotti, coprodotti e messi in onda – destinati all’informazione degli appartenenti alle minoranze nazionali nella Repubblica di Croazia nel 2023. Il documento è stato presentato ai Banski dvori dal direttore generale dell’emittente pubblica, Robert Šveb. L’approvazione non è stata unanime. Tre membri dell’organo apicale delle Comunità nazionali a livello nazionale hanno votato contro e due sono rimasti astenuti.

Minutaggio in aumento

Il presidente del Consiglio, Tibor Varga ha rilevato che il minutaggio riservato sull’HRT ai temi riguardanti le minoranze nazionali l’anno scorso è aumentato rispetto a quello precedente, passando dall’1,22 p.c. della programmazione complessiva nel 2022 all’1,38 p.c. nel 2023. Progressi notevoli sono stati registrati anche per quanto concerne i programmi di carattere documentaristico (il minutaggio è lievitato del 79 p.c.). D’altro canto i dati legati alle trasmissioni Prisma (Prizma) e Mosaico minoritario (Manjinski mozaik) indicano una riduzione del materiale prodotto. Varga ha sottolineato che il Consiglio e l’HRT devono considerarsi a vicenda partner l’uno dell’altra. A questo proposito ha giudicato positivo l’esito delle riunioni svolte finora.

Non solo folklore

Meno ottimista si è detto Kajtazi. Pur lodando la messa in onda del documentario sul ruolo dei Rom durante la Guerra patriottica e la trasmissione in diretta della commemorazione del Porajmos (lo sterminio delle popolazioni romaní operato dai nazisti e dai loro alleati durante la Seconda guerra mondiale) il parlamentare ha espresso il parere che alla fine la situazione – da lui definita insoddisfacente – è destinata a rimanere tale a prescindere dalle belle parole udite. La deputata Dragana Jeckov, a sua volta, ha lodato la trasmissione per ragazzi Zoomer, ma si è detta scettica sull’effettivo aumento dello spazio dedicato alle minoranze nazionali nel programma dell’HRT. Secondo la parlamentare dell’SDSS – che si è detta più soddisfatta con l’operato della radio che della televisione – il miglioramento (del minutaggio) è dovuto all’inclusione nel computo dei programmi di carattere religioso e delle puntate dei talk show generalisti nei quali sono stati invitati ospiti appartenenti alle minoranze nazionali. Ha infine invitato l’HRT a non limitarsi a presentare le minoranze nazionali soprattutto come una curiosità folkloristika.

Un format multimediale

Šveb ha assicurato che per l’HRT i temi legati alle etnie sono una questione di natura strategica. Ha affermato che il servizio pubblico è consapevole del suo ruolo nella promozione della convivenza e nell’affermazione di una società multiculturale. Illustrando le sfide legate alla disaffezione del pubblico giovanile nei confronti della radio e della televisione in generale Šveb – che nel corso del suo intervento ha assicurato di voler coltivare con il Consiglio un rapporto di partnership – ha annunciato che l’HRT si appresta a lanciare un contenuto multimediale ispirato a un format internazionale teso a far breccia tra i giovani. Parlando del progetto denominato Sram (la traduzione letterale del titolo norvegese del format: Skam), che dovrebbe essere lanciato nell’ottobre prossimo, il direttore generale dell’HRT ha notato che una delle protagoniste sarà una giovane rom di nome Vanesa, il cui personaggio è stato pensato proprio per sfatare i luoghi comuni che riguardano il suo gruppo etnico.

Compensi

Nel proseguo della seduta è stato annunciato che il Consiglio proporrà al governo di correggere gli indennizzi spettanti ai membri del medesimo aumentandoli di almeno il 50 p.c. Gli importi attuali sono stati definiti nel 2011 e ammontano all’equivalente in euro di 1.000 kune per i membri del Consiglio, ovvero a 2.000 kune nel caso dei vicepresidenti. È stato rilevato che le retribuzioni in questione non vengono corrisposte ai deputati.

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