Dura condanna da parte del sindaco di Fiume Vojko Obersnel per il video pubblicato la scorsa notte su Instagram nel quale si vedono quattro uomini vestiti di nero che bruciano la bandiera arcobaleno esposta sull’edificio del Palazzo municipale in Corso in segno di protesta alla sentenza del Tribunale amministrativo di Zagabria in base alla quale anche le coppie gay possono adottare un bambino. “È un tentativo d’intimidire gli appartenenti alla comunità LGBT e auspico che la Polizia possa risalire agli autori di questo terribile gesto. Va detto comunque che il fatto non è avvenuto stanotte visto che la bandiera arcobaleno nella notte tra ieri e oggi non era affissa sul Palazzo municipale. Nonostante ciò si tratta di una minaccia che dobbiamo condannare fermamente sia come singoli che come società. E dobbiamo essere particolarmente sensibili quando vengono presi di mira gli appartenenti a gruppi minoritari. Questo atto vandalico ha un peso particolare in quanto il video che ritrae i vandali in azione è stato pubblicato nel momento in cui il Tribunale amministrativo di Zagabria ha emanato una sentenza storica in base alla quale anche le coppie gay possono adottare un bambino” si legge nel comunicato firmato dal sindaco Obersnel. Nella nota si fa sapere inoltre che il 17 maggio prossimo sul balcone di Palazzo municipale verrà affissa la bandiera arcobaleno per il nono anno consecutivo, in occasione della Giornata internazionale l’omofobia, la bifobia e la transfobia.
“Nessuna minaccia o tentativo di intimidazione ci farà cambiare idea in quanto Fiume è una città tollerante e aperta e i Fiumani sono gente intelligente, buona e pacifica. Questo terribile gesto è opera di un gruppetto di persone spregevoli”, si rileva ancora nella nota. Si rende noto altresì come l’atto vandalico sia stato compiuto lo scorso ottobre in occasione dello svolgimento del Festival della cultura queer e femminista Smoqua quando sul Palazzo municipale era stata esposta la bandiera arcobaleno.

“I dipendenti dell’amministrazione cittadina avevano notato che il vessillo fosse stato danneggiato ma nessuno aveva pensato che fosse stata presa di mira dai vandali che avrebbero voluto incendiarla, come accade pure qualche volta con le altre bandiere affisse. Ed è per questo motivo che allora non ci fu alcuna reazione in merito. In caso contrario del fatto sarebbe stata informata la Polizia”, conclude il sindaco Obersnel.